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Colesterolo, uova e rischio cardiovascolare

A cura di Lucia Briatore

25 marzo 2019 (Gruppo ComunicAzione) – Mentre un tempo si poneva molta attenzione al consumo di colesterolo come fattore di rischio cardiovascolare (CV), recentemente il suo ruolo è stato un po’ sminuito a favore dei grassi saturi e degli zuccheri.

Un recente studio cerca di chiarire con dati nuovi se e quanto mangiare molto colesterolo e uova, importante fonte poiché un uovo grande contiene 186 mg di colesterolo, può danneggiare la salute. Gli autori hanno analizzato i dati di sei ampi studi osservazionali di coorte statunitensi, per un totale di oltre 29.000 persone (età media [DS] 51,6 [13,5] anni al basale, 13,299 [44,9%] uomini e 9204 [31,1%] di colore). I pazienti sono stati seguiti per 17,5 anni, dal marzo 1985 all’agosto 2016. Il consumo di uova e colesterolo è stato valutato con questionari standardizzati e armonizzati. Outcome primario dello studio sono stati gli hazard ratio (HR) e l’absolute risk difference (ARD) nell’intero follow-up per incidenti CV (composito di coronaropatia fatale e non fatale, ictus, scompenso cardiaco, altra morte CV) e mortalità per tutte le cause, aggiustati per fattori demografici, socioeconomici e ambientali.

Nel periodo di osservazione si sono verificati 5400 eventi CV, di cui 1302 ictus fatale e non fatale, 1897 episodi di scompenso cardiaco fatale e non fatale e 113 morti per causa CV. Inoltre, 6132 partecipanti sono morti per altre cause. L’associazione di colesterolo alimentare e consumo di uova con gli eventi CV è risultata monotonica.

Ogni aumento di 300 mg di colesterolo introdotto al giorno è risultato associato a un aumento di incidenti CV (HR, 1,17 [IC 95%, 1,09-1,26]; ARD, 3,24% [IC 95%, 1,39-5,08%]) e mortalità per tutte le cause (HR, 1,18 [IC 95%, 1,10-1,26]; ARD, 4,43% [IC 95%, 2,51-6,36%]). Ogni consumo giornaliero di mezzo uovo è risultato associato a un aumento significativo di eventi CV (HR, 1,06 [IC 95%, 1,03-1,10]; ARD, 1,11% [IC 95%, 0,32-1,89%]) e mortalità per tutti le cause (HR, 1,08 [IC 95%, 1,04-1,11]; ARD, 1,93% [IC 95%, 1,10-2,76%]). L’associazione tra consumo di uova ed eventi CV (HR, 0,99 [IC 95%, 0,93-1,05]; ARD, -0,47% [IC 95%, da -1,83 a 0,88%]) e mortalità per tutte le cause (HR, 1,03 [IC 95%, 0,97-1,09]; ARD, 0,71% [IC 95%, da -0,85 a 2,28%]) non è più significativa dopo la correzione per il consumo totale di colesterolo. Consumare 300 mg di colesterolo in più al giorno aumenta del 3,2% il rischio di malattia cardiaca e del 4,4% il rischio di morte. Il consumo di mezzo uovo in più al giorno aumenta del 1,1% il rischio di malattia cardiaca e del 1,9% il rischio di morte.

Tali dati fanno nuova luce sul problema, ovviamente a livello di popolazione e non di singola persona. Gli autori concludono che non bisogna bandire le uova, ma fare molta attenzione al contenuto totale di colesterolo nell’alimentazione, riducendo soprattutto il colesterolo nei piatti già pronti e nei prodotti industriali.


JAMA 2019;321(11):1081-95

PubMed


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