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Diabete No Grazie

Ancora non sapevamo che gli omega-3…

Uno studio ha indagato sulla possibile associazione tra utilizzo di omega-3 e sintomi correlati all’ansia, scoprendo l’effetto “ansiolitico” degli acidi grassi polinsaturi… a cura di Alessandra Clerico

Gli omega-3 sono acidi grassi polinsaturi. Si trovano in natura: ad esempio, nelle noci o nei semi di lino; oppure, in quantità rilevanti, nei pesci (acciughe merluzzo, salmone, tonno, sgombro). Sono chiamati acidi grassi essenziali poiché l’organismo non è in grado di sintetizzarli, ma devono necessariamente essere introdotti con il cibo. In commercio sono presenti formulazioni orali che contengono e hanno il nome di acido eicosapentaenoico (EPA) e acido docosaenoico (DHA).

È noto poi come l’assunzione di omega-3 sia raccomandata in particolari condizioni patologiche: in quanti soffrono di malattie cardiovascolari o in coloro che hanno livelli elevati di grassi nel sangue (ipertrigliceridemia) – con dosaggi giornalieri uguali o superiori ai 1000 mg.

Ciò che si sono invece domandati gli autori di un recente studio sino-giapponese è se il trattamento con omega-3 potesse associarsi a un miglioramento dei sintomi correlati all’ansia in persone che manifestavano tali disturbi a causa di diverse patologie neuropsichiatriche.

Mediante l’analisi di numerosi database medici è stata effettuata un’analisi sistematica di 19 studi clinici che ha visto coinvolti 2240 partecipanti provenienti da 11 paesi per valutare la possibile associazione tra sintomi correlati all’ansia e la terapia con omega-3. La popolazione studiata è stata suddivisa in soggetti che assumevano omega-3 e soggetti di controllo che non li assumevano.

Ponendo a confronto 1203 soggetti di età media di 43 anni, per il 55% donne, in trattamento con omega-3 a un dosaggio medio di 1600 mg al giorno, e 1037 soggetti non in trattamento con omega-3 di pari età e sesso (gruppo di controllo) è stata dimostrata una correlazione tra i sintomi correlati all’ansia e l’assunzione di omega-3. Nel dettaglio, l’analisi ha mostrato che l’associazione fra trattamento con omega-3 e riduzione dei sintomi correlati all’ansia era più significativa in coloro che avevano avuto una precisa diagnosi clinica rispetto a coloro i quali non avevano avuto una precisa definizione della patologia neuropsichiatrica. Inoltre, l’effetto “ansiolitico” degli omega-3 era significativo solamente nei soggetti che avevano assunto elevate quantità giornaliere di omega-3, cioè pari o superiori a 2000 mg al giorno, mentre non lo era in caso di assunzioni giornaliere inferiori a 2000 mg.

Lo studio pone dunque in evidenza come gli omega-3 possano essere in grado di ridurre in modo significativo la sintomatologia correlata all’ansia, anche se sono auspicabili ulteriori studi.


Association of Use of Omega-3 Polyunsaturated Fatty Acids With Changes in Severity of Anxiety Symptoms – A Systematic Review and Meta-analysis
JAMA Network Open. 2018;1(5):e182327