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Diabete No Grazie

Una mela al giorno…

L’influenza del consumo di diverse qualità di frutta (tropicale, subtropicale o non tropicale) sul rischio di diabete nelle persone asiatiche A cura di Alessandra Clerico

Tutti i medici concordano nel dire che la frutta fa bene (la famosa mela quotidiana…) e che deve essere consumata tutti i giorni. Ma la frutta è tutta uguale? E fa bene a tutti?

In un recente studio condotto in Asia su una popolazione di poco più di 45.000 donne e uomini non diabetici, un gruppo di studiosi ha indagato se l’assunzione di differenti quantità o tipi di frutta (ad esempio, frutti non esotici rispetto a frutti esotici) potesse avere conseguenze sullo sviluppo del diabete mellito

Seguiti dal 1999 al 2010, ai partecipanti dello studio è stato chiesto di compilare specifici questionari per registrare quotidianamente tipo e quantità di frutta consumata. Al termine dello studio, 5207 soggetti hanno sviluppato diabete mellito.

Nelle loro conclusioni, gli autori dello studio, pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, hanno suggerito che il consumo di alcune qualità di frutta – in particolare quelle che crescono in aree temperate, come per esempio le mele – sarebbe correlato a un minor rischio di sviluppare il diabete nelle donne, mentre il consumo di frutta molto “zuccherina”, come ad esempio le banane, sarebbe associato a un aumentato rischio di sviluppo di diabete negli uomini, ipotizzando che la correlazione possa essere causata sia da una differente risposta fisiologica all’incremento degli zuccheri nel sangue dopo l’assunzione di frutta sia dalle differenze di composizione chimica dei diversi tipi di frutta.

Am J ClinNutr2017;105:736-45