Pravastatina

Tipo di farmaco:
Inibitore della 3-Idrossi-3-Metil-Glutaril Coenzima A Reduttasi
Famiglia:
Statine
Anno di nascita*:
1993
Nomi:
Aplactin (F.I.R.M.A.), Langiprav (Boniscontro e Gazzone), Prasterol (Lusofarmaco), Pravaselect (Menarini), Pravastatina Accord (Accord Healthcare Limited), Pravastatina Actav (Actavis Italy), Pravastatina Alter (Lab. Alter), Pravastatina Ang. (Angenerico), Pravastatina Doc (Doc generici), Pravastatina Dr. Red (Dr. Reddy’s), Pravastatina EG (EG), Pravastatina FG (FG), Pravastatina Fidia (Fidia Farmaceutici), Pravastatina M.G. (Mylan), Pravastatina Pensa (Pensa Pharma), Pravastatina Pliva (Germed Pharma), Pravastatina Ran. (Ranbaxy Italia), Pravastatina Ratio (Ratiopharm Italia), Pravastatina Sandoz (Sandoz), Pravastatina Teva (Teva Italia), Pravastatina Winth (Winthrop Pharm. Italia), Sanaprav (Daiichi Sankyo Italia), Selectin (Bms), Setac (Benedetti & Co. Spa), Vasticor (Segix Italia)

La pravastatina è indicata in aggiunta alla dieta e all’attività motoria quando la risposta al solo cambiamento dello stile di vita è inadeguato. La pravastatina viene prescritta – anche se i valori plasmatici di colesterolo sono nella norma – in pazienti ad alto rischio per un primo evento cardiovascolare, come in chi soffre di diabete mellito, in aggiunta alla correzione di altri fattori di rischio (fumo, ipertensione).

 

La pravastatina è indicata per ridurre i livelli elevati di colesterolo totale, colesterolo LDL, apolipoproteina B e trigliceridi in pazienti affetti da ipercolesterolemia pura o iperlipemia mista (sia colesterolo che trigliceridi aumentati) Viene prescritta anche per la prevenzione degli eventi cardiovascolari in pazienti ad alto rischio.

Perché il medico ha prescritto questo farmaco?
La prescrizione di pravastatina nel diabete mellito ha l’obiettivo di ridurre il rischio di malattia cardiovascolare che in questa patologia è elevato anche con livelli di colesterolo normali

È una statina e quindi agisce sia  riducendo la sintesi che aumentando l’eliminazione del colesterolo LDL “cattivo”, il principale artefice della formazione delle placche aterosclerotiche nelle arterie.

Quali condizioni sconsigliano l’uso di questo farmaco?
Le cosiddette controindicazioni sono le stesse delle altre statine (vedi simvastatina): la gravidanza e l’allattamento, le malattie del fegato o anche solo gli aumenti stabili delle transaminasi.

Anche le condizioni che favoriscano lo sviluppo di malattie muscolari rappresentano una limitazione alla prescrizione della pravastatina: la storia personale o familiare di disturbi o malattie muscolari, l’ipotiroidismo, l’alcolismo, l’età avanzata e i trattamenti concomitanti con farmaci in grado di interagire negativamente (vedi il paragrafo sulle interazioni).

L’insufficienza renale moderata o grave non costituisce una controindicazione ma suggerisce l’utilizzo di dosaggi più bassi.

Quali risultati posso attendermi?
La pravastatina non è tra le statine più potenti, assicura, infatti una riduzione del colesterolo LDL dal 20 al 29% circa con dosaggi che vanno dai 10 ai 40 mg (dati dal British Medical Journal n. 326 del 2003).

Ha effetti sul peso, sulla pressione e sulla glicemia?
La pravastatina non influenza questi tre parametri.

Ha effetti collaterali seri?
Gli studi e l’esperienza clinica riportano raramente la segnalazione di effetti collaterali con pravastatina. I più seri riguardano l’apparato muscolo-scheletrico anche se, rispetto alle altre statine sono meno frequenti. I sintomi sono dolori, crampi e debolezza muscolari e solo eccezionalmente vero e proprio danno muscolare (miopatia). Il rischio aumenta proporzionalmente al dosaggio ed in presenza di condizioni predisponenti o trattamenti con alcuni farmaci (vedi il paragrafo: quali condizioni sconsigliano l’uso del farmaco e interazioni farmacologiche).

Il grado di compromissione muscolare è indicato dal livello delle CK (creatin chinasi), enzimi rilasciati dal muscolo danneggiato, che devono essere dosate prima e, in caso di sintomi e malessere, durante il trattamento. Il trattamento va sospeso in caso di incrementi significativi delle CK (superiore a 5 volte il limite massimo di normalità) e in caso di disturbi muscolari gravi e che riducano la validità nelle attività quotidiane.

Il dosaggio della CK in assenza di sintomi o segni clinici non è utile e può essere inoltre fuorviante in caso di traumi muscolari recenti e intensi sforzi fisici poiché questi ne aumentano naturalmente i livelli.

Anche le transaminasi possono aumentare durante il trattamento con pravastatina e, se aumentano in maniera persistente e di oltre 3 volte il limite massimo della normalità, il trattamento va sospeso. È consigliabile dosarle all’inizio del trattamento, dopo 3 mesi e ogni anno.

Sia gli effetti avversi muscolari che l’aumento delle transaminasi regrediscono con la sospensione del farmaco

Provoca effetti indesiderati e fastidiosi?
La pravastatina non provoca comunemente disturbi fastidiosi. Talvolta possono manifestarsi nausea, vomito e meteorismo e più di rado cefalea, vertigini e insonnia, quasi sempre all’inizio del trattamento e transitori.

Il prurito, il rossore e le eruzioni cutanee devono far pensare ad un’allergia al farmaco e quindi ne impongono la sospensione.

Quali dosi hanno mostrato la migliore efficacia.
La pravastatina è presente in commercio nelle sole formulazioni di 20 e 40 mg.

L’intervallo di dosaggio raccomandato e’ 10-40 mg in unica somministrazione giornaliera. La risposta terapeutica si evidenzia entro una settimana ed il pieno effetto si ottiene entro quattro settimane. La dose massima giornaliera e’ di 40 mg.

In tutti gli studi clinici in cui la pravastatina è stata utilizzata per la prevenzione cardiovascolare, l’unica dose di partenza e di mantenimento studiata e’ stata di 40 mg giornalieri.

Si consiglia l’utilizzo di un dosaggio di partenza di 10 mg in caso di insufficienza renale moderata-grave.

In quali momenti della giornata va preso?
La pravastatina come le altre statine va preso una volta al dì in qualsiasi momento della giornata, senza rapporto con i pasti.

Quanto tempo impiega per esercitare la sua azione?
Gli effetti cominciano a manifestarsi in circa un mese dall’inizio della somministrazione poiché agisce sui processi di sintesi e di eliminazione del colesterolo.

Cosa succede se per errore salto una dose?
Se si salta una singola dose non si ha riduzione di efficacia della cura. Dimenticare più volte la compressa, però, compromette il risultato del trattamento che funziona solo se viene proseguito senza interruzioni.

Cosa succede se, una volta, ne prendo per errore una dose doppia?
Assumere erroneamente una dose doppia di pravastatina potrebbe in qualche persona predisposta portare qualche effetto gastro-intestinale ma in genere non provoca disturbi.

Cosa accade se viene assunto per errore da persone che non soffrono di ipercolesterolemia?
Se una persona che non soffre di ipercolesterolemia prende per sbaglio una compressa di pravastatina non corre in genere pericoli a meno che non sia allergico. Tuttavia, se predisposto, potrebbe avere qualche disturbo gastro-intestinale.

Se vengono assunte per errore più compresse assieme è consigliabile rivolgersi al proprio medico o al più vicino Ospedale.

Interagisce negativamente con altri farmaci?
Le interazioni farmacologiche della pravastatina differiscono per alcuni aspetti da quelle di tutte le altre statine. L’uso combinato della pravastatina con i fibrati (gemfibrozil, bezafibrato e fenofibrato) deve essere generalmente evitato per i noti rischi di danno muscolare; anche la somministrazione con un altro farmaco per ridurre il colesterolo, l’acido nicotinico, deve essere attuata con cautela; si deve fare attenzione inoltre nell’associare pravastatina ad eritromicina, a claritromicina e a immunosoppressori (ciclosporina), che ne aumentano i livelli ematici. Da rilevare invece l’assenza di interazione significativa dimostrata per farmaci che tipicamente interagiscono con altre statine: il diltiazem, il verapamil, gli antimicotici (itraconazolo, ketoconazolo, fluconazolo).

La somministrazione cronica concomitante di pravastatina ed anticoagulanti orali (Coumadin®, Sintrom®) non ha causato alcun cambiamento nella azione anticoagulante di questi ultimi a differenza di quanto può avvenire con altre statine.

* Anno di approvazione da parte della Food and Drug Administration o altri istituti analoghi accreditati.