Skip to content

La lipidomica e gli eventi cardiovascolari in un trial randomizzato di intervento basato sulla dieta mediterranea

A cura di Alessandra Clerico

16 ottobre 2017 (Gruppo ComunicAzione) – Per anni la dieta mediterranea (DietMed) è stata associata a una riduzione del rischio cardiovascolare (CV). Anche se i meccanismi biologici che sono alla base degli effetti benefici della DietMed sulla prevenzione degli eventi cardiovascolari non sono ancora ben chiari, il pattern lipidico potrebbe in parte spiegare l’associazione inversa tra DietMed e malattia cardiovascolare (MCV) e a tal proposito le recenti tecniche di indagine in ambito di metabolomica hanno permesso alcuni chiarimenti.

Nello studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition (1) e condotto da Estefanía Toledo (Universidad de Pamplona, Spagna) e coll. all’interno del più ampio studio PREDIMED (2) si è valutata l’associazione tra: 1) qualità dei lipidi circolanti e rischio di MCV (infarto miocardico, ictus o morte cardiovascolare) 2) DietMed con supplementazione di olio extra vergine di oliva (OEVO) o noci e variazioni strutturali qualitative delle molecole lipidiche a 1 anno; 3) variazioni a 1 anno delle molecole lipidiche e rischio CV.

Utilizzando un modello di studio caso-coorte sono stati studiati 983 soggetti divisi in tre gruppi: due gruppi di intervento DietMed + OEVO e DietMed + noci e un gruppo di controllo. Con analisi di metabolomica su plasma è stato tracciato il profilo di 202 tipologie differenti di lipidi al basale e dopo 1 anno di studio.

Al basale, la concentrazione di esteri del colesterolo (EC) era inversamente associata al rischio CV. I lipidi con acidi grassi a catena più corta e maggiore grado di saturazione erano direttamente associati al rischio CV. Dopo aggiustamento per test multipli, è stata dimostrata un’associazione diretta e significativa per 20 specie lipidiche e un’associazione inversa per 6 tipologie di lipidi. Quando queste tipologie di lipidi sono state pesate per numeri di atomi di carbonio e doppi legami, l’associazione inversa più forte è stata riscontrata per gli EC [HR: 0,39 (IC 95%: 0,22, 0,68)]. I due gruppi di partecipanti DietMed + OEVO) e DietMed + noci hanno evidenziato, a 1 anno, rispetto al gruppo di controllo, variazioni significative (p <0,05) rispettivamente in 20 e 17 tipologie di lipidi. Di tali variazioni, solo quelle relative agli EC nel gruppo DietMed + noci sono rimaste significative dopo correzione per fattori multipli. A distanza di 1 anno nessuna variazione si è dimostrata significativamente associata con il rischio di MCV dopo analisi mediante correzione per test multipli.

In conclusione, gli autori dello studio asseriscono che sebbene la dieta mediterranea porti dopo 1 anno a un significativo cambiamento del pattern lipidico in termini qualitativi, non sono state dimostrate significative associazioni con il rischio di MCV. Per contro, un pattern lipidico al basale caratterizzato da lipidi con più lunghe catene aciliche e un più elevato numero di doppi legami pare essere significativamente e inversamente associato al rischio CV.


1) Am J Clin Nutr 2017;106(4):973-83

PubMed

2) N Engl J Med 2013;368:1279-1290

 


AMD segnala articoli della letteratura internazionale la cui rilevanza e significato clinico restano aperti alla discussione scientifica e al giudizio critico individuale. Opinioni, riflessioni e commenti da parte degli autori degli articoli proposti non riflettono quindi posizioni ufficiali dell’Associazione Medici Diabetologi.