Claudio Grande: lavoriamo per una diabetologia aperta a tutti

Claudio Grande, abruzzese per nascita (Collelongo, AQ) ma laziale di adozione, attualmente Direttore UOSD Centro Diabetologico Adulti della ASL di Viterbo, è il nuovo presidente della sezione AMD Lazio per il biennio 2019-2021. Ecco che cosa ci ha detto.

“Riprendendo lo slogan di un mio predecessore e carissimo amico, Graziano Santantonio, vorrei continuare a ‘costruire insieme la casa comune della diabetologia’. Però aggiungerei: una casa a un piano e con le porte sempre aperte, a sottolineare tre obiettivi basilari che vorrei emergessero durante il mio mandato”.

Quali?
Anzitutto l’uguaglianza di tutti i soci. Poi, l’apertura alle proposte di miglioramento dell’attività societaria portate al vaglio del consiglio direttivo regionale da parte degli iscritti. Infine, l’invito a tutti di farsi parte attiva nelle scelte societarie nella certezza che tutti saranno ascoltati e a tutti sarà data una risposta.

Però siete la sezione della regione che ospita la capitale del paese…
Certo. E dunque lavoreremo affinché AMD Lazio nei prossimi anni mantenga a rafforzi il ruolo di partner autorevole della Regione, verificando la corretta applicazione del Piano regionale e ispirando – con documenti e pareri tecnici e in collaborazione con SID e SIEDP – la politica sanitaria regionale. E poi per tutelare i propri iscritti, accreditandosi come interlocutore delle Direzioni generali delle ASL, specie di quelle che frappongono ostacoli all’applicazione del Piano regionale.

La diabetologia laziale come lavorerà con la medicina generale e con gli altri specialisti?
Parrebbe scontato, ma vale la pena riaffermarlo: dobbiamo realizzare una sinergia – culturale e organizzativa – sia con gli specialisti che insieme a noi gestiscono le complicanze dei nostri pazienti (cardiologi, nefrologi, chirurghi vascolari, oculisti), sia con i medici di medicina generale. Con i quali, volenti o nolenti, bisogna collaborare e trovare punti di incontro per realizzare quella scelta operativa ormai irrinunciabile rappresentata dalla gestione integrata dei pazienti diabetici.

Altro tema: i giovani diabetologi: che farete?
Anche il tema sembra scontato: favorire l’ingresso dei giovani nella nostra società, senza però “rottamare” i colleghi più anziani. Il ricambio generazionale è fisiologico e necessario: senza di esso, qualsiasi organizzazione è destinata a implodere e scomparire… Ai diabetologi “senior” vogliamo dare il giusto spazio, affidando loro compiti di tutoraggio al fine di trasmettere alle nuove generazioni la memoria storica della nostra società con la consapevolezza che, come disse Winston Churchill, “se apriamo una lite tra il presente e il passato, rischiamo di perdere il futuro”.

Quali le direttrici delle attività della sezione?
Primo: stimolare la nascita di nuovi gruppi di studio e riorganizzare quelli esistenti per renderli al passo con le nuove esigenze e gli obiettivi societari. Secondo: recuperare alla vita societaria attiva e dare più spazio a quanti in questi anni hanno vissuto la loro appartenenza all’AMD in maniera defilata, lavorando in silenzio e senza raccogliere riconoscimenti e le meritate soddisfazioni professionali.

Ultimo quesito, presidente: quali rapporti con le associazioni dei pazienti?
È quanto mai necessario trovare forme di collaborazione affinché, nel rispetto dei ruoli e delle competenze di ciascuno, si possano mettere in campo iniziative volte sia al miglioramento dell’assistenza sia a campagne di prevenzione rivolte alla popolazione a rischio. In concreto, penso ai campi scuola per i pazienti in età pediatrica, ma anche a progetti che coinvolgano gli adulti, e a iniziative sul territorio per stimolare l’adozione di stili di vita salutari.

« Torna alla home della sezione

Lelio Morviducci – All’insegna dell’impegno, della condivisione, della responsabilità e dell’unione

Lelio Morviducci, 55 anni (a onor del vero: 54 ancora per poco al momento in cui scriviamo, fine maggio 2017), dirigente della UOSD di Diabetologia dell’ospedale S. Camillo-Forlanini di Roma, con incarico di alta specializzazione ai pazienti ad alto rischio cardiometabolico e componente della commissione regionale per il Piano diabetico e della sottocommissione sui presidi e le nuove tecnologie, è il nuovo presidente della sezione AMD Lazio. Lo abbiamo incontrato poco dopo la sua elezione, a Napoli, durate il XXI congresso nazionale AMD.

Presidente, qual è mandato biennale del nuovo direttivo AMD Lazio?
Il mandato intende essere in continuità con le precedenti presidenze. All’insegna dell’impegno, della condivisione, della responsabilità e dell’unione. Una serie di istanze che si traducono in un impegno preciso, un programma definito, fatto di pragmaticità e scadenze, pochi proclami e fatti concreti.

Ovvero?
Anzitutto le iniziative a favore dei giovani diabetologi: sono ormai una realtà, prevedono la loro partecipazione costante ai congressi regionali e l’istituzione delle borse di studio specifiche. Dobbiamo creare le condizioni affinché i giovani crescano professionalmente, si formino in maniera adeguata e prendano piena coscienza del loro ruolo: perché sono il futuro della nostra sanità.

I gruppi di lavoro sono ancora una fonte preziosa per l’AMD Lazio?
Sì. In termini assoluti. Rappresentano il braccio operativo del Direttivo per promuovere progetti di miglioramento organizzativo-assistenziale, per migliorare la formazione e per fornire una concreta possibilità di partecipazione ai soci.

Sul versante dell’impegno istituzionale?
Dopo non pochi anni di duro lavoro e impegno in cui AMD è stata protagonista, il Lazio ha raggiunto il traguardo di un Piano regionale per il Diabete che apre nuove, serie, concrete prospettive per i pazienti diabetici.

Presidente, ha delineato tre direttrici importanti su cui lavorare, che richiederanno impegno, tempo, risorse…
Credo che quello che abbiamo definito e raggiunto in questi anni rappresenti una sorta di contenitore fondamentale, che tratteggi i compiti della diabetologia e delle istituzioni del futuro prossimo e apra enormi potenzialità di lavoro. Adesso, bisogna dare nuova sostanza a questo contenitore con percorsi attuativi che ne permettano la realizzazione nel breve-medio termine. Tempo e risorse, a fronte di progetti concreti, seri, ancorati alla realtà, si troveranno di certo.

Su che cosa può contare l’AMD Lazio?
La nostra forza è rappresentata dai soci: tanti e sempre attivi e presenti. Cui sommare la preziosissima collaborazione delle altre società scientifiche. E la collaborazione e il lavoro che intendiamo continuare e sviluppare con le associazioni delle persone con diabete (CLADIAB).

Un augurio per il biennio che vi aspetta?
Guardare con fiducia al futuro della nostra diabetologia regionale. Senza mai dimenticare le tappe che ci hanno permesso di giungere al nostro oggi. Che sono quelle già dette: azioni frutto di un lungo lavoro fatto di impegno, condivisione, responsabilità e unione.

« Torna alla home della sezione

Graziano Santantonio – Una casa comune con un solo Piano

Per caratterizzare il suo biennio di presidenza e l’attività del Direttivo appena nominato Graziano Santantonio ha già coniato uno slogan: “Costruire insieme la casa comune della Diabetologia”, uno slogan che, come analiticamente fa rilevare il presidente della Sezione Regionale Lazio di AMD, “fa emergere i concetti di impegno, condivisione e responsabilità e allontana invece quelli di divisione e conflittualità”.

Non è la prima volta che un presidente di sezione regionale si dà una mission di questo tipo, ma questa volta Santantonio intende cogliere la grande opportunità del prossimo Piano regionale per il diabete del Lazio, portato avanti dalla presidenza precedente in grande sinergia con la SID e con il coordinamento delle Associazioni delle persone con diabete (CLADIAB). Un risultato egregio “che dobbiamo difendere garantendone la corretta implementazione”, nota il responsabile del Servizio di Diabetologia dell’Ospedale di Civitavecchia, “non per caso la Commissione Regionale Diabete resterà in carica per altri due anno allo scopo di monitorare la sua attuazione completa e reale”.

A livello interno l’obiettivo del Direttivo guidato da Santantonio è “sviluppare la partecipazione dei soci a tutti i livelli”. La AMD Lazio ha 274 soci ed è la terza in Italia. In particolare si intende riportare l’attenzione sui gruppi di lavoro, “aggiornandone il mandato e se del caso creandone degli altri su temi di rilevanza regionale”, afferma il Presidente. Questo sia per promuovere progetti di miglioramento organizzativo-assistenziale e per migliorare la formazione sia per fornire una concreta possibilità di partecipare ai soci, specialmente ai più giovani.

A questo proposito l’attuale direttivo, che rappresenta un salto generazionale, intende «sviluppare iniziative a favore dei giovani diabetologi creando percorsi formativi che qualifichino i giovani specialisti e li abilitino a praticare l’attività di diabetologo». Difendere la Diabetologia come Specialità, significa anche contribuire a creare gli specialisti di domani.

« Torna alla home della sezione