Skip to content

L’effetto della terapia parodontale sul controllo glicemico e sulla glicemia a digiuno in pazienti diabetici tipo 2: revisione sistematica e metanalisi

A cura di Luca Lione per il Gruppo AMD: Oral Care

3 febbraio 2017 (Gruppo ComunicAzione) – Il diabete mellito e la malattia parodontale hanno associazioni bilaterali. Tuttavia, c’è ancora un dibattito molto aperto sull’effetto della terapia per l’infezione parodontale sul controllo glicemico e/o sulla glicemia a digiuno nei pazienti affetti da diabete mellito tipo 2 (DMT2).

Pertanto, Amare Teshome e Asmare Yitayeh hanno condotto una review mirata a valutare l’efficacia della terapia parodontale rispetto a nessuna terapia parodontale su emoglobina glicata (HbA1c) e glicemia a digiuno (FPG) nei pazienti con DMT2, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista BMC Oral Health. Per la ricerca gli autori hanno utilizzato quattro database (Medline, Cochrane Library (Central), EMBASE e CINAHL) e una ricerca manuale (fino a dicembre 2015).

Sono stati valutati studi randomizzati controllati, pubblicati in lingua inglese tra il 2005 e il 2015. Dopo un attento processo di selezione con esclusione degli articoli che presentavano evidenti bias, sono stati inclusi nello studio 7 trial clinici che coinvolgevano 940 partecipanti; era necessario che vi fosse un follow-up minimo di 3 mesi e che l’outcome primario fosse la variazione di HbA1c e/o FPG.

Lo studio ha evidenziato una riduzione di HbA1c di 0,48 (IC 95% 0,18-0,78) dopo 3 mesi di follow-up e di 0,53 (IC 95% 0,24-0,81) alla fine del periodo di intervento. C’è stata anche una significativa riduzione della FPG di 8,95 mg/dl (IC 95% 4,30-13,61) nel gruppo di intervento dopo la fine del trattamento.

In conclusione, questo lavoro mostra un risultato decisamente confortante sull’efficacia del trattamento parodontale non chirurgico nel miglioramento del compenso glicemico espresso sia come HbA1c che come FPG di pazienti con DMT2.


BMC Oral Health 2017;17:31

PubMed


AMD segnala articoli della letteratura internazionale la cui rilevanza e significato clinico restano aperti alla discussione scientifica e al giudizio critico individuale. Opinioni, riflessioni e commenti da parte degli autori degli articoli proposti non riflettono quindi posizioni ufficiali dell’Associazione Medici Diabetologi.