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L’iperuricemia è un predittore di danno renale nei pazienti con diabete mellito tipo 2

A cura di Riccardo Candido per il Gruppo: Annali AMD

9 novembre 2015 (Gruppo ComunicAzione) – Numerosi studi epidemiologici hanno dimostrato che l’acido urico sierico può predire l’insorgenza e la progressione della malattia renale; non ancora chiarito è invece se l’uricemia rappresenti un fattore di rischio indipendente per la nefropatia diabetica. L’obiettivo di uno studio del Gruppo di Studio Annali AMD, pubblicato recentemente sulla rivista Clin J Am Soc Nephrol, è stato proprio quello di valutare, sulla base della raccolta dati degli Annali AMD, la relazione tra i livelli di acido urico e lo sviluppo di danno renale in pazienti con diabete di tipo 2.

Si tratta di uno studio longitudinale che coinvolge una coorte di pazienti con diabete di tipo 2 seguiti dalle strutture di Diabetologia che partecipano alla raccolta Annali di AMD. Su un totale di 62.830 pazienti che hanno frequentano i centri Diabetologici tra il 1° gennaio 2004 e il 30 giugno 2008, sono stati valutati coloro che presentavano valori basali di GFR ≥60 ml/min/1,73 m2 e normali livelli di albuminuria (n = 20.142). I valori di albuminuria, GFR e uricemia erano disponibili per 13.964 pazienti. È stata quindi valutata l’associazione tra diversi quintili di acido urico sierico con la comparsa e la progressione del danno renale.

Dopo 4 anni di follow-up, 1109 (7,9%) pazienti presentavano una insufficienza renale (GFR <60 ml/min/1,73 m2) con normoalbuminuria; 1968 (14,1%) avevano albuminuria con funzione renale conservata (GFR ≥60 ml/min/1,73 m2) e 286 (2,0%) avevano albuminuria con eGFR <60 ml/min/1,73 m2. L’incidenza di insufficienza renale aumentava in parallelo con i quintili di acido urico. Rispetto al quintile più basso di uricemia il rischio di sviluppare insufficienza renale era rispettivamente 1,46 (IC 95%; 1,14-1,88; p = 0,003); 1,44 (IC 95 %; 1,11-1,87; p = 0,006), 1,95 (IC 95%; 1,48-2,58; p <0,001) e 2,61 (IC 95%, 1,98-3,42; p <0,001) per il secondo, terzo, quarto, e quinto quintile. L’acido urico risultava significativamente associato alla comparsa di albuminuria solo in presenza di eGFR <60 ml/min/1,73 m2.

In conclusione, nella popolazione con diabete mellito di tipo 2 degli Annali AMD, l’iperuricemia è fortemente associato con il rischio di sviluppare danno renale.

 

Clin J Am Soc Nephrol 2015 Sep 4. pii: CJN.03140315. [Epub ahead of print]

PubMed


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