Una cosa mi ha sempre colpito dell'Uomo vitruviano: è anziano. Avrà sicuramente 40 anni forse più, nonostante i capelli lunghi e il fisico asciutto. Nel Quattrocento, 40 anni erano tanti, forse come i 60, 65 di oggi...
Eppure dovendo ritrarre un ideale classico di armonia e di forme, Leonardo da Vinci non ricorre a un giovanetto.

Leonardo, questo disegno è da rifare!
Oggi questo non sarebbe possibile. Il responsabile marketing o il creative director avrebbe rimandato indietro il disegno. Il caporedattore non lo avrebbe accettato per la copertina. Perdiana, un vecchio, ma si può!
Questo per dire che 500 anni fa eravamo più maturi. A quel tempo era ben chiaro che la salute coincideva, secondo l'ideale romano e greco, con l'armonia e la moderazione. La gioventù aveva invece a che fare con lo spreco di forze, l'eccesso, la dimostrazione fine a se stessa. Con tutto insomma tranne che con l'equilibrio.

Un po' di armonia dopo i pasti
E il diabete cosa c'entra? C'entra perché alla persona con il diabete di tipo 2 viene prescritta come terapia principale o unica appunto l'armonia e la moderazione: un po' di esercizio fisico, un peso forma, una dieta sana e variegata, senza eccessi.
È un po' paradossale che ci si senta diversi perché accettiamo di seguire questa 'terapia'. È paradossale perchè Ippocrate consigliava le stesse cose a tutti 25 secoli or sono. E identiche raccomandazioni le troviamo nella Schola Salernitana del Mille e nelle 'Guideline' delle associazioni mediche internazionali di oggi. Sono insomma le regole della salute. Seguirle, oggi la statistica lo conferma, significa PER TUTTI, vivere dieci o venti anni in più e invecchiare molto meglio.

Vivi sano? Sei diverso!
Il diabetico sarebbe diverso quindi perché accetta di vivere in maniera sana!
Se non è un paradosso questo! Riconosciamo che i diversi sono gli altri: quelli che mangiano ciò che capita, che fanno a pezzi il loro corpo o si rifiutano di dedicargli quelle cure e attenzioni che pretende.
Sono loro i diversi, quelli che identificano la salute nello spreco e nell'eccesso, figli di una sottocultura..., posso dire il mio parere? Un po' tra il futurista e il fascista fatta di salti nel cerchio di fuoco e sprazzi di velocità e violenza fini a se stessi.

Dico questo con cognizione di causa. Non ho il diabete, ma il medico mi ha suggerito con forza di abbandonare l'alcol. Non è dir poco oggi. Mi sono sentito diverso per qualche tempo, ma ora quando vedo i miei amici e commensali ciondolare il capo e con gli occhi vacui a metà sera sento che i diversi sono loro e mi godo la possibilità di mangiare e sentire i sapori, fare l'amore con la mente fresca, tenere il filo di una conversazione. Cose che ai 'normali' sfuggono oltre un certo numero di bicchieri.

Un euro per i tuoi pensieri
Immaginiamocelo quindi con il diabete questo Uomo vitruviano, e capiremo perché da questo disegno emerge una sensazione di forza. È la forza che viene dall'armonia, dalla sana gestione del corpo. Dall'equilibrio. Dalle regole insomma, accettate a testa alta. Pensiamoci ogni volta che teniamo in mano una moneta da un euro.

Alberto Pattono