Sono una persona con diabete

Quali garanzie e permessi avremmo, io e il mio compagno, in caso di gravidanza?
 

Astensione obbligatoria


Interdizione da ogni lavoro
È vietato adibire al lavoro una donna:
• nei due mesi prima della data presunta del parto
• nell’eventuale intervallo fra la data presunta e quella effettiva
• nei 3 mesi seguenti al parto.
Il divieto può essere anticipato a 3 mesi prima del parto su istanza documentata della gestante o di iniziativa dall’Ispettorato del Lavoro, o se le mansioni ricadono entro appositi elenchi.

Astensione obbligatoria prima del parto
La legge 53/2000 ha introdotto un certo elemento di flessibilità in considerazione del fatto che la gran parte dei lavori oggi sono compatibili con la gestazione anche avanzata. È quindi possibile ritardare l’inizio dell’astensione obbligatoria fino a un massimo di 30 giorni (lavorare cioè fino all’ottavo mese) e utilizzare questi giorni aggiungendoli ai 3 mesi previsti dopo il parto.
Per ottenere questa flessibilità la donna deve presentare al datore di lavoro e all’Ente erogatore dell’indennità di maternità una domanda e una certificazione sanitaria che attesta la mancanza di controindicazioni redatta dal ginecologo della donna e se esiste dal Medico competente consulente dell’azienda ai sensi della legge 626/1994. Una volta ottenuta l’autorizzazione la donna non è tenuta a rispettarla.

Astensione obbligatoria dopo il parto
Dopo la data effettiva del parto, la donna deve astenersi dal lavoro per un periodo di almeno 3 mesi che possono aumentare fino a 4 se la gestante ha ritardato l'inizio del periodo di astensione. Durante tutto il periodo di astensione obbligatoria la lavoratrice usufruisce di un congedo di maternità che corrisponde almeno all’80% della retribuzione. Ai fini dell'anzianità lavorativa, dei contributi previdenziali, della maturazione di tredicesime, mensilità e premi, questi mesi sono considerati a tutti gli effetti lavorativi.
La durata del congedo di maternità e la percentuale retribuita può essere aumentata ma mai diminuita dai singoli Contratti collettivi o aziendali di lavoro.


Motivi di famiglia
Visite e condizioni di lavoro
Astensione obbligatoria
Gravidanza 'a rischio'
Riposi orari
Congedi parentali
Permessi per malattia del figlio
 
Tutte le donne in gravidanza non solo posso ma devono astenersi dal lavoro per quattro mesi. Questo periodo, detto di ‘astensione obbligatoria', è pienamente retribuito.