Sono una persona con diabete

Quali garanzie e permessi avremmo, io e il mio compagno, in caso di gravidanza?
 

Congedi parentali


Genitori insieme
I congedi parentali introdotti dalla legge 53/2000 hanno sostituito la vecchia Astensione facoltativa. Il diritto al congedo parentale può essere descritto come un ‘carnet di buoni’ a disposizione della coppia. Ciascun buono equivale a una giornata di astensione dal lavoro parzialmente retribuita. La coppia può decidere se e come utilizzarlo nell’arco dei primi 8 anni di vita del bambino.
Ai fini dei congedi parentali madre e padre sono considerati equivalenti. Per ogni bambino i congedi parentali a disposizione della coppia ammontano a dieci mesi. La madre può usufruirne per un periodo massimo di sei mesi (a partire ovviamente del termine della astensione obbligatoria). Il padre fino a sette mesi.

Frazionabilità
I permessi sono frazionabili in giorno. La 53/2000 consente la massima flessibilità ai genitori. La legge parla di 'mesi' perché ai fini del calcolo si considerano anche i giorni a qualunque titolo festivi inseriti fra due giorni di astensione. Il genitore che si assenta da venerdì a lunedì compresi usufruisce di 4 giorni.
Il diritto è assoluto. Il genitore deve richiederlo con un certo anticipo (almeno 15 giorni) e concordarne le forme con il datore di lavoro, ma non può essere costretto a rinunciarvi. Il diritto può essere esercitato suddividendolo come si desidera nei primi 8 anni di vita di ogni bambino senza fornire nessuna spiegazione o documentazione.

Retribuzione
Fatti salvi i migliori trattamenti previsti da un Contratto di lavoro collettivo o aziendale o e le scelte dell'ente che eroga le prestazioni, durante i periodi di astensione il lavoratore percepisce una somma pari al 30% della retribuzione. I periodi di congedo parentale sono soggetti a contribuzione figurativa, fanno parte dell'anzianità lavorativa ma non sono calcolati ai fini di ferie, tredicesime mensilità, gratifiche e premi vari. Diversi contratti, per esempio quelli nel settore pubblico offrono garanzie maggiori, per esempio considerano pagati al 100% i primi 30 giorni di permesso e calcolano le giornate di congedo parentale come giornate lavorate al 30% ai fini delle ferie mensilità aggiuntive e contributive.

Limite di reddito
Il contributo non viene dato se il richiedente ha avuto nell'anno precedente un reddito superiore a 2,5 volte l'importo minimo della pensione generale obbligatoria. Nel 2008 la pensione era di 443,12 euro mensili pari a 5.105 euro annui lordi. La misura non viene riconosciuta quindi al singolo genitore con un reddito imponibile Irpef individuale superiore a 12.762 euro (5.107 x 2,5).

Autonomi e atipici
Il diritto al congedo parentale è proprio di tutte le lavoratrici e i lavoratori dipendenti, anche quelle assunti con contratti ‘atipici’. Hanno diritto al congedo (inteso come prestazione economica) alcune categorie di lavoratrici autonome (coltivatrici, artigiane, esercenti attività commerciale). In questo caso il diritto è limitato alla madre e a soli tre mesi. Il diritto al congedo spetta al genitore richiedente indipendentemente dal fatto che l'altro genitore ne abbia o meno diritto. Se entrambi i genitori sono lavoratori dipendenti possono utilizzare l’astensione facoltativa anche contemporaneamente.

Genitori adottivi o affidatari
Genitori adottivi o affidatari hanno diritto al congedo parentale nella stessa misura, valgono anzi maggiori garanzie. Dal computo si scaleranno però eventuali congedi 'pre-affidamento' se goduti.


Motivi di famiglia
Visite e condizioni di lavoro
Astensione obbligatoria
Gravidanza 'a rischio'
Riposi orari
Congedi parentali
Permessi per malattia del figlio
 
Utilizzabili dal padre e della madre fino agi otto anni del bambino, i congedi parentali funzionano come un carnet di buoni per astenersi dal lavoro fino a 250 giorni retribuiti al 30%.