Sono genitore di un bambino/ragazzo con diabete

Voglio sapere di più, in generale su diritti, invalidità e handicap.
 

Tabelle di invalidità


Un catalogo dei colori
L'idea di ridurre a un numero un insieme complesso di fattori personali, quali la gravità di una patologia o menomazione e il suo effetto sulla vita di un individuo, può sembrare assurda. Eppure ancora più assurdo sarebbe lasciare questa valutazione al caso o all'arbitrio.
Per questa ragione in Italia, e un po' in tutto il mondo, vengono elaborate delle tabelle che assegnano a ogni patologia o condizione, un parametro sulla base del quale valutare l'esistenza e la gravità dell'handicap. Innumerevoli libri e congressi e diverse riviste scientifiche sono dedicate a questo tema e aiutano le Commissioni Mediche a valutare correttamente e globalmente ogni caso.
Globalmente perchè come la stessa Corte di Cassazione ha più volte affermato (per esempio nella sentenza 12451 del 1998) il calcolo della invalidità va effettuato non addizionando i singoli valori percentuali d'invalidità di ciascuna minorazione, ma considerando l’incidenza reale di queste minorazioni sulla complessiva validità del soggetto.

La 'tabella'
Una apposita tabella prevista dall art. 2 del D. Lgs 509/1988 e approvata con decreto del Ministero della Sanità il 5 febbraio 1992 indica per ogni tipo di patologia o condizione invalidante la percentuale di riduzione della capacità lavorativa. In alcuni casi è indicato un valore fisso, in altri un minimo e un massimo. Per non vedenti e non udenti sono state elaborate apposite tabelle.
La tabella è riportata in allegato. Questo è un elenco delle patologie di maggior interesse per la persona diabetica:

APPARATO ENDOCRINO
MinMaxFisso
Diabete insipido renale0046
Diabete mellito41500
Diabete complicato da grave nefropatia e/o retinopatia proliferante, e/o arteriopatia costruttiva911000
Diabete insulino-dipendente con mediocre controllo metabolico o con crisi ipoglicemiche frequenti nonostante terapia51600
Ipotiroidismo grave con ritardo mentale00100
Obesità31400

APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO
MinMaxFisso
Aritmie gravi, pace-maker non applicabile00100
Cardiopatia valvolare aortica con applicazione di protesi0025
Coronopatia grave 71800
Coronopatia gravissima00100
Coronopatia lieve11200
Coronopatia moderata41500

APPARATO LOCOMOTORE - ARTO INFERIORE
MinMaxFisso
Amputazione di gamba protesizzabile0046
Amputazione di gamba senza protesi0060
Perdita di un piede 0035
Piede piatto bilaterale non complicato000

Le tabelle sono utilizzate dalla Commissione Sanitaria della ASL territorialmente competente per valutare la percentuale d'invalidità sulla base delle patologie rilevate.

Infermità plurime
Cosa accade se la stessa persona ha più infermità? Se le infermità sono a carico dello stesso organo o dello stesso apparato, come l'apparato digerente ad esempio, (in 'concorso funzionale' come dicono gli addetti ai lavori) si stabiliscono le percentuali assegnate a ciascuna e si sommano. Il totale non può però essere superiore al parametro relativo alla perdita dell'organo o dell'apparato stesso.
Se invece sono 'coesistenti', vale a dire interessano organi del corpo o apparati diversi, si valuta la percentuale di ciascuna e si procede a un curioso calcolo detto calcolo riduzionistico nel quale, alla somma dei primi due valori percentuali viene sottratto il loro prodotto. Se i valori sono più di due, il numero ottenuto dalla prima operazione viene associato al parametro della terza percentuale e così via.

La franchigia
Nella valutazione dei danni le minorazioni inferiori al 10% sono considerate solo se si aggiungono ad altre a carico dello stesso organo o apparato (come stabilisce il D. Lgs 509/1988) mentre non sono considerate se coesistono con altre. Questa ‘franchigia’ serve a evitare che un calcolo matematico distorca la reale condizione globale della persona.

Capacità semispecifica
Gli aspetti ‘globali’ non immediatamente riferibili all’attività lavorativa possono essere presi in considerazione nel ‘punteggio’ e determinare una percentuale maggiore o minore con riferimento alle attitudini dell'invalido, all'eventuale specifica attività lavorativa che egli svolge e alla sua formazione tecnico-professionale. Queste variazioni dette ‘di capacità semispecifica’ possono essere al massimo di 5 punti percentuali.
Il lavoro della Commissione Medica consiste nel definire un parametro, una percentuale per l'esattezza, che riassuma il peso che le infermità considerate hanno sulla capacità lavorativa della persona. Questo numero è decisivo perché da esso dipende lo status di invalido e i benefici applicabili.


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