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Il percorso di AMD per la medicina genere specifica: dall’appropriatezza terapeutica alla personalizzazione delle cure

Indice congresso    Le relazioni del congresso   

Il 22 e 23 febbraio scorsi si è svolto a Trieste il III Congresso Nazionale del Gruppo Donna AMD dal titolo: “Il percorso di AMD per la medicina genere specifica: dall’appropriatezza terapeutica alla personalizzazione delle cure”.

Il DDL Lorenzin pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 31 gennaio 2018 garantisce per la prima volta in Italia un orientamento al Genere della Medicina in tutte le sue applicazioni, sia nella sperimentazione clinica dei farmaci (art. 1), che in tutto il percorso clinico (art.3). promuovendo il sostegno dell’insegnamento della medicina di genere e garantendo adeguati livelli di formazione e di aggiornamento del personale medico e sanitario.

La letteratura scientifica degli ultimi anni si va arricchendo di studi che pongono in relazione il progredire delle patologie con differenti ruoli sociali, culturali, economici; in altre parole la medicina genere – specifica. È rilevante la necessità di ricostruire un equilibrio della ricerca e della medicina per capire come differenti segni clinici, procedure diagnostiche ed esigenze terapeutiche siano diverse in uomini e donne.

La rete di assistenza alle persone con diabete in Italia, è in grado di garantire pari opportunità di accesso e la medesima qualità nella assistenza alle donne e agli uomini.

Esistono tuttavia delle differenze nel raggiungimento dei target terapeutici tra uomini e donne dovute a differenze biologiche o di efficacia dei farmaci. In particolare, la malattia diabetica risente molto delle differenze di genere come dimostra il fatto, che benché tale patologia mostri una prevalenza maggiore nel sesso maschile, il profilo di rischio cardiovascolare è peggiore nella donna con diabete rispetto all’uomo (peggior profilo lipidico e compenso del diabete). In Italia inoltre, la percentuale di gravidanze programmate risulta inferiore al 50% nelle donne con diabete tipo 1 e al 40% in quelle con diabete tipo 2. La mancata programmazione della gravidanza fa sì che l’incidenza di malformazioni sia 5-10 volte maggiore nella popolazione diabetica rispetto alla popolazione generale, e sia elevata pure l’ incidenza di parti pretermine e cesarei.

Un’attenta programmazione e gestione della gravidanza permette di ridurre sensibilmente il rischio di malformazioni congenite e la morbilità materno-fetale legata al diabete; nella donna diabetica la gravidanza non dovrebbe mai essere casuale, ma al contrario coincidere con l’ottimizzazione del compenso.

Il Gruppo Donna AMD dedicato alla Medicina di Genere ha illustrato tali tematiche volte al miglioramento e alla personalizzazione delle cure secondo un’ottica di genere.


Leggi l’intervista ai responsabili scientifici dell’evento.

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