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Monografia Annali AMD – Full Data Circle

Gli Annali rappresentano da sempre uno dei progetti più preziosi e innovativi di AMD, frutto della convinzione che una attenta misura dei comportamenti e dei risultati costituisca sempre il trigger in grado di innescare una reale dinamica di miglioramento continuo. Dalla volontà di continuare a perfezionare la raccolta dati nasce l’idea del Full Data Circle (FDC).

a cura di Miryam Ciotola – Gruppo ComunicAzione


La raccolta dati degli Annali AMD ebbe inizio ormai tredici anni orsono con lo scopo di migliorare l’assistenza dei Centri di diabetologia alle persone con diabete in Italia. AMD con perspicacia comprese l’importanza di attivare un meccanismo di raccolta dati di real-life che permettesse un’attenta valutazione dell’assistenza su tutto il territorio nazionale. La banca dati, creata e coltivata nel tempo, non solo fornisce una reale fotografia dell’operato, ma anche e soprattutto permette di identificare aree critiche di comportamento e, quindi, di attivare processi di miglioramento, innescando un vero processo di ciclo continuo di qualità.

Con la volontà di continuare a evolvere e a migliorare la qualità del dato raccolto è successivamente nata l’idea del FDC 1. Il FDC ha come obiettivo prioritario quello di ampliare la capacità di analisi della banca dati Annali, permettendo la valutazione di tutti i parametri clinici a disposizione, ma anche quello di arrivare a produrre indicatori di esito finale che rappresentino un reale salto di qualità dell’intero sistema. Rimane però evidente come, per avere risultati credibili, sia indispensabile avere dati di qualità e soprattutto un’alta “qualità del dato”.

A questo scopo è stato creato un primo “circolo” di Centri che fossero in grado di garantire la completezza e la qualità delle informazioni da elaborare. “Il FDC è, però, un circolo aperto e vuole essere e rappresentare motivo di crescita, stimolando tutti i Centri a migliorare la propria capacità e qualità di raccolta dati. Il prossimo passo sarà quello di ottenere un significativo incremento della numerosità dei Centri che rispondano ai requisiti per partecipare al FDC e, in tempi che speriamo rapidi, l’inclusione di tutti. La prima monografia degli Annali 2017 rappresenta la prima elaborazione dei dati dei Centri così raccolti e rappresenta una lettura che genera non poche riflessioni”, ha spiegato e commentato il Presidente AMD Domenico Mannino.

L’analisi, che ha coinvolto 17 strutture, per un totale di 47.868 soggetti con diabete tipo 2, visitati almeno una volta nel corso dell’anno 2015, non manca di sottolineare anche alcune importanti criticità, come lo scarso monitoraggio del piede diabetico e la necessità di migliorare le strategie per motivare i pazienti a modificare il proprio stile di vita, data l’ancora elevata prevalenza dell’obesità e del vizio del fumo.

Tra le novità: i primi dati sul trattamento farmacologico del diabete tipo 2, dopo l’immissione sul mercato delle nuove classi di ipoglicemizzanti. Il farmaco più utilizzato resta la metformina (60,5%) seguita dall’insulina (33,7%); scendono parametri chiave per la cura del diabete (l’HbA1c, il profilo lipidico, la microalbuminuria e la misurazione della pressione arteriosa), il 63,5% ha ricevuto almeno una misurazione annuale di tutti e 4 i parametri. “Pur essendo in crescita la consapevolezza, da parte del diabetologo, della complessità e multifattorialità della malattia, rimane un gap da colmare per dare piena applicazione agli Standard di cura italiani e alle linee-guida internazionali, soprattutto su alcuni aspetti, come il monitoraggio del piede: meno glicemie e più piedi nudi sui lettini potrebbe essere il motto di una rinnovata competenza specialistica”, ha aggiunto Mannino.

Sul raggiungimento dei target di cura intermedi, gli Annali FDC mostrano che oltre la metà del campione presenta livelli di emoglobina glicata inferiore o uguale al 7%, come raccomandato dagli Standard italiani per la cura del diabete mellito, dall’ADA e dall’EASD. Cattive notizie, invece, per l’indice di massa corporea: è obeso il 42,3% del campione, e per la quota di soggetti con riduzione del filtrato glomerulare al di sotto di 60 ml/min, passata dal 23,8% degli Annali 2012 al 27% in questo report.

Importante segnale di accresciuta appropriatezza e minore inerzia terapeutica è il dato sulla percentuale di soggetti non trattati con insulina, nonostante valori di HbA1c superiori al 9%: rispetto al 2011, sono scesi dal 40,5% al 22,8% nel report FDC. Si è quindi dimezzato il numero di coloro che non vengono avviati alla terapia insulinica in presenza di una significativa compromissione del controllo glicemico.

La qualità di cura complessiva erogata dai Centri FDC – ha sottolineato Valeria Manicardi, coordinatore del gruppo Annali AMD – è stata misurata attraverso lo score Q, un punteggio tra 0 e 40 in grado di predire l’incidenza successiva di eventi cardiovascolari. A questo proposito, più del 60% dei pazienti presenta uno score Q >25, ossia beneficia di un’assistenza di livello adeguato. Solo una minima quota di soggetti (4,3%) presenta score Q 25. I soggetti con score Q compreso tra 15 e 25 sono il 32,0%: questi pazienti hanno un rischio di evento CV entro tre anni aumentato del 20% rispetto ai soggetti con score Q >25. Per la prima volta, infine, gli Annali FDC hanno reso disponibili dei dati sugli indicatori di esito finale delle cure. Il 27,6% dei pazienti risulta affetto da retinopatia; tra quelli monitorati per il piede diabetico, l’1,2% presenta un’ulcera in atto, lo 0.7% aveva una storia di amputazione minore”.

“Questa prima raccolta di dati focalizzata sui FDC ha avuto molteplici finalità – ha precisato Nicoletta Musacchio, Presidente Fondazione AMD –. Mostrare, a distanza di 4 anni dall’ultima valutazione, come si è evoluta la qualità della cura in Italia dal 2011 al 2015, seppur in questo gruppo selezionato di Centri; contemplare e analizzare, per la prima volta nella storia degli Annali, indicatori di esito finale delle cure, allo scopo di rilevare come e in che misura i pazienti vanno incontro alle principali complicanze della patologia diabetica; dare informazioni sul trattamento farmacologico della popolazione, in virtù dell’immissione sul mercato, negli ultimi anni, di nuove classi di farmaci ipoglicemizzanti”.

“Tutti questi dati ci danno prova di un elemento fondamentale – ha concluso Valeria Manicardi –. La qualità dell’assistenza erogata va di pari passo con la cultura del dato. Questa prima monografia raccoglie i dati dei Centri che compilano al meglio la cartella clinica. Ad oggi, sono solo 17, ma siamo certi che molti altri Centri potranno rapidamente verificare le proprie performance e aderire al FDC: aumentare la partecipazione a questo progetto strategico di AMD sarà l’impegno per i prossimi anni di tutta la società scientifica”.

1 Per entrare a far parte del Full Data Circle, i Centri devono avere: una prevalenza di almeno il 5% di pazienti con infarto del miocardio, una prevalenza di almeno il 2% di pazienti con ictus, almeno il 50% di pazienti per cui risulta il monitoraggio della microalbuminuria nell’anno, almeno il 30% di pazienti per cui risulta il monitoraggio del fundus oculi nell’anno. I Centri che hanno rispettato questi 4 requisiti (indice di una probabile compilazione accurata di tutte le cartelle cliniche) ad oggi sono 30. Questa prima monografia dedicata ai FDC elabora i dati raccolti nei primi 17 Centri che avevano completato l’iter di approvazione del protocollo da parte dei comitati etici entro luglio 2016.


I soci AMD possono scaricare QUI le monografie degli Annali 2017 – Full Data Circle tramite inserimento delle proprie credenziali di accesso all’area riservata.

Il documento è altresì consultabile QUI.


Clicca qui per leggere il comunicato stampa.