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Archivio Liguria

MARIA ROSA FALIVENE
Presidente 2021-2023
SSD Diabetologia e malattie metaboliche, ASL 4,
Chiavari (GE)
Email: mrfalivene@asl4.liguria.it

MAURIZIO PATRONE
Presidente 2019-2021
SSD Diabetologia e Endocrinologia ASL 3 – Genova
Tel: 010.8492401
Email: maurizio.patrone@asl3.liguria.it


LUCA LIONE
Presidente 2017-2019
Spec. ambulatoriale – SSD Diabetologia ed Endocrinologia – ASL 02 Savonese
Savona
Email: luca.lione62@gmail.com



PAOLA PONZANI
Presidente 2015-2017
SSD Endocrinologia, Diabetologia e Malattie Metaboliche
ASL 3 Genovese – Osp. La Colletta
Arenzano (GE)
Email: paola.ponzani@asl3.liguria.it

Congressi e corsi
Archivio

Maria Rosaria Falivene – Oggi possiamo aiutare concretamente i nostri pazienti a cambiare la loro storia…

Maria Rosaria Falivene, specialista in Endocrinologia e Malattie del Ricambio, dal 2000 lavora presso la SSD Diabetologia e malattie metaboliche del’’ASL 4 Chiavarese. È responsabile dell’Ambulatorio diabete e gravidanza e dell’ambulatorio del piede diabetico. Dal 2004 al 2008 è stata consigliere regionale SID Liguria e dal 2013 al 2017 consigliere regionale AMD Liguria. Nel 2018 è tra i membri fondatori di “Oltre le 4 dita”, gruppo interassociativo ligure (SID, AMD, SIEDP, OSDI) per l’engagement della persona con diabete tipo 1. Dal novembre 2021 è presidente AMD Liguria. E di questa nuova avventura ci dice…


Dottoressa Falivene, diventare presidente in tempo di COVID: che effetto le fa?
Avviare la mia presidenza dopo due anni di “fermo” COVID-19 è quanto mai complesso e sicuramente impegnativo ma senza dubbio stimolante. Nei mesi trascorsi molti di noi si sono resi disponibili per le necessità sanitarie dettate da questa terribile pandemia, rimettendosi in gioco e ritornando nei reparti o nei Pronto soccorso per assistere durante l’emergenza la popolazione generale e offrire il dovuto sostegno ai colleghi.

Un impegno di non poco conto…
Va detto che nonostante questo ulteriore carico, il mondo diabetologico non si è mai fermato continuando a operare, a studiare, ad aggiornarsi. L’impegno verso il paziente dismetabolico per tutte le urgenze, la disponibilità per visite e/o contatti telefonici sono state garantite ovunque, come meglio possibile, in un divenire di incertezze e di grande instabilità, che ha portato forzatamente (o forse finalmente) a intraprendere la tanto discussa ma mai percorsa strada della telemedicina.

Pensa che la tecnologia possa aiutarci ancora?
Certo. Non possiamo negare che, ad esempio, sul piano dell’aggiornamento abbiamo vissuto una rivoluzione comunicativa: la “web-diabetologia” è stata ricchissima di eventi, approfondimenti, confronti tra esperti, tavole rotonde. Gli appuntamenti congressuali sono stati sostanzialmente rispettati e all’impegno organizzativo è stata affiancata una grande disciplina e volontà dei partecipanti che, seppure tra mille problemi, hanno tenacemente imparato a gestire telecamere e microfoni non sempre performanti alle necessità del momento…

Anche in termini di cura l’innovazione ci ha portato non poco…
Le recenti innovazioni farmacologiche e tecnologiche e le importanti evidenze scientifiche emerse hanno modificato non solo le linee guida, ma anche il nostro approccio alla terapia e alla cura delle persone con diabete. Approccio che inserisce finalmente il nostro operato, anche di fronte agli altri specialisti, nel contesto di chi può realmente prevenire le complicanze del diabete e modificare la storia naturale della patologia.

Il suo programma, in sintesi?
In questi due anni di presidenza AMD Liguria vorrei lavorare all’interno e all’esterno della diabetologia per migliorare il nostro lavoro e la vita dei nostri pazienti. Vorrei reincontrare attivamente, dopo la pausa forzata, le associazioni dei pazienti, per raccogliere dai più diretti interessati le reali e più urgenti necessità di riorganizzazione e/o miglioramento dei percorsi, procedure, servizi attualmente disponibili, o l’individuazione di quelli da creare perché mancanti ma indispensabili.

Mica poco…
Le modalità della nostra attività diabetologica si stanno e devono rimodellarsi, modificarsi, riproporsi in una giornata lavorativa che non comprende più solo le visite in presenza, ma deve sempre più insistentemente prevedere un tempo per i contatti web. Vorrei cercare di armonizzare il più possibile tali modalità a livello regionale, sfruttando e condividendo le esperienze di chi è più avanti in questo percorso.

Come?
Il collegamento sempre più stretto con altri specialisti e l’avvio di PDTA – piede, gravidanza, complicanze – da condividere e perseguire per l’ottimizzazione dei percorsi di cura dei nostri pazienti è un altro punto che mi sta molto a cuore.

Lei ha parlato anche di diabete tipo 1…
Sì, perché vorrei porre un accento sempre più forte e chiaro sulla necessità di gestire il diabete tipo 1 con modalità e percorsi dedicati, fluidi e fruibili da tutti, nel pieno rispetto delle caratteristiche peculiari di questa forma di diabete e della vita di chi lo ha come compagno di viaggio quotidiano. Questa attenzione è sentita da molti colleghi liguri, tanto che nel 2018 abbiamo dato vita ad un gruppo permanente interassociativo per l’engagement della persona con diabete tipo 1, che riunisce medici, infermieri, psicologi e dietisti che si occupano di diabete di tipo 1 in ambito pediatrico e nel mondo dell’adulto. Il gruppo, chiamato “Oltre le 4 dita” in riferimento a Patch Adams, è stato riconosciuto dalle quattro società scientifiche AMD, SID, SIEDP e OSDI. Le sue finalità sono: l’organizzazione di attività o eventi (tra cui campi scuola) direttamente con i pazienti per promuovere l’educazione e l’engagement della persona con diabete tipo 1, per favorire la transizione, per diffondere la cultura e aumentare le competenze in educazione terapeutica e promuovere l’engagement degli operatori sanitari che si occupano di diabete tipo 1.

Il messaggio che riassume la sua visione?
Come diceva Seneca: “Non possiamo dirigere il vento, ma possiamo orientare le vele”. Dunque, dire che oggi possiamo credere di poter modificare la storia diabetologica dei nostri pazienti non è più una utopia, è una realtà. Proviamoci!


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Maurizio Patrone – Implementare, aggiornare e coinvolgere

Fresco di elezione, Maurizio Patrone è il nuovo Presidente della sezione regionale AMD della Liguria per il biennio 2020-2021. Ha iniziato il proprio impegno in AMD circa 15 anni fa, facendo parte del gruppo a progetto Diabete In Patients nel biennio 2014-2015 e vicepresidente del CDR nel biennio 2018-2019 con la presidenza del Dott. Luca Lione. Attualmente è impegnato presso la struttura diabetologica ASL 3 della Regione Liguria. Ecco la sua lettera programmatica di intenti.


Credo fermamente che il ruolo delle società scientifiche sia quello di implementare e di aggiornare le conoscenze della medicina in modo tale da garantire ai propri soci informazioni sempre più aggiornate e attuali per esercitare una buona pratica clinica e garantire una certificazione delle competenze come valore aggiunto alla professionalità.

Partendo da ciò, l’intento per il prossimo biennio è quello di reclutare il più possibile in Liguria giovani diabetologi, coinvolgendoli in modo attivo nella vita associativa al fine di dar loro una formazione professionale di eccellenza e contestualmente di garantire continuità alla nostra associazione regionale. Pertanto, sono veramente orgoglioso di presiedere un CDR di cui dei 6 esponenti (incluso il segretario) 4 sono al di sotto dei 40 anni di età.

Lo sforzo successivo sarà quello di inserire ulteriori giovani in AMD. Il mio impegno, quindi, sarà quello di individuarli e di dare loro motivazioni e obiettivi per stimolare l’interesse alla loro affiliazione.

Credo che l’altro compito istituzionale di un’associazione scientifica come la nostra, che si prende cura di tutelare la salute di una malattia sociale come il diabete, sia il rapporto con le istituzioni e con l’associazionismo.

La legge regionale n. 27 del 27 agosto 2013 individua la Commissione diabetologica regionale fra i componenti della Rete Regionale Integrata Diabetologica (RRID) al fine di organizzare un sistema coordinato di prevenzione, diagnosi e cura del diabete mellito per verificare che in tutto il territorio regionale vi sia il rispetto di adeguati standard gestionali dei pazienti diabetici. Visto che il presidente AMD è uno dei membri della Commissione, sarà mia cura sollecitare le istituzioni per far sì che la Commissione effettivamente venga periodicamente convocata per verificare il raggiungimento e il mantenimento degli standard gestionali dei pazienti diabetici in Liguria.

Infine, i rapporti con l’associazionismo. Alle associazioni di volontariato sono riconosciuti compiti di divulgazione in ordine alla malattia diabetica nonché di tutela del paziente. Ovvio che per portare a termine il loro compito sia di fondamentale importanza lo stretto rapporto con gli operatori sanitari coinvolti nella gestione del diabete. E del tutto ovvio è come sia necessaria la loro presenza per dare forza a livello politico-istituzionale alle nostre richieste nei momenti di confronto con i vertici sanitari regionali. Per dare continuità a quello che già aveva iniziato il dott. Lione nella gestione precedente, vi saranno periodici incontri con le associazioni di tutti i pazienti (di età sia pediatrica sia adulta) per individuare insieme sia i punti di forza che quelli di debolezza nella gestione del diabete nella nostra regione da portare all’attenzione della politica sanitaria regionale.

Per raggiungere questi obiettivi c’è bisogno del sostegno e dei consigli di tutti i soci liguri, che mi auguro mi sostengano attivamente nel prossimo biennio.


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Luca Lione – Lavorare per il futuro, che è già oggi: per i nostri pazienti e per la diabetologia

Luca Lione, attivo nella SSD Diabetologia ed Endocrinologia – ASL 02 Savonese, è il nuovo Presidente AMD Liguria (qui il suo messaggio). Da moltissimi anni in AMD, ha ricoperto molteplici incarichi a livello nazionale – è stato nel Direttivo nazionale e una presenza attiva in molti gruppi di studio – e da sempre è attivo anche a livello regionale. Lo abbiamo incontrato dopo la sua elezione, per fare il quadro della situazione della diabetologia ligure, delle progettualità, delle azioni da intraprendere.


Presidente, prima domanda: il diabetologo chi è? Cosa fa? Spiegarlo a chi? E come?
Molte Direzioni sanitarie, per non dire tutte, non sanno veramente “cosa fa” un diabetologo. Non capiscono che il diabete non è la malattia di molti ma di tanti singoli e ciascuno richiede non solo una terapia ma una gestione personalizzata che comprende la capacità di educare, di motivare e di accompagnare in un percorso che durerà tutta la vita. Solo con il coinvolgimento attivo della persona con diabete si riescono a ottenere risultati e questo implica tanto lavoro e specifiche competenze da parte del team sanitario. Non a caso nel mio messaggio ho parlato di team perché il ruolo dell’infermiere è fondamentale e oggi non è pensabile che in diabetologia non ci sia personale infermieristico dedicato in ogni struttura. Per migliorare la qualità dell’assistenza intendiamo organizzare eventi non solo formativi ma anche per discutere fra noi su vari temi, in modo da uniformare su tutto il territorio ligure strategie, processi e procedure, sia di tipo clinico sia organizzativo.

Esempi di attività in fieri?
Per esempio, la Commissione diabetologica sta preparando un documento unico regionale che chiarisce fabbisogno, modalità di prescrizione e di erogazione dei presidi sul territorio e noi vogliamo coinvolgere tutte le figure che lavorano in campo diabetologico alla sua stesura, in modo che esso sia veramente condiviso. Vogliamo lavorare sul corretto utilizzo della cartella clinica informatizzata e soprattutto sull’estrapolazione dei dati di esito e di performance, perché non c’è miglioramento senza misurazione e noi diabetologi abbiamo fame di numeri. È avviata inoltre la progettazione di eventi pubblici che attirino l’interesse delle persone con diabete e dei media. Insieme alla diabetologia pediatrica stiamo preparando un campo scuola per ragazzi oltre i 20 anni per facilitare la delicata fase della transizione, e due eventi per le persone con diabete di tipo 2: uno sulla corretta alimentazione e uno sull’attività fisica.

Con la precedente gara sui presidi l’assessorato si è trovata in casa prima il Gabibbo e poi i carabinieri. Pensa che l’esperienza abbia insegnato alla Regione l’importanza di condividere le decisioni prima di prenderle?
Veniamo da un periodo molto difficile: ci sono state quelle e in precedenza altre criticità. Pensiamo all’assurda sentenza da parte della Corte dei Conti a carico di un nostro autorevole collega e della direzione della ASL, chiamati a rifondere i “danni” causati da un accordo che aveva comportato risparmi significativi. Sentenza che ha pesato molto sulle scelte successive della Regione nell’avviare le procedure di una gara che ha creato moltissimi problemi. La distribuzione di alcuni glucometri di basso livello tecnologico sulla cui reale affidabilità vi sono ancora dubbi, a parte gli sforzi organizzativi imponenti e il costo elevato per la sostituzione di oltre 80mila strumenti in Liguria, ha portato molti pazienti e anche medici a perdere fiducia nell’automonitoraggio e nell’attendibilità del dato, essenziale per poter compiere corrette scelte terapeutiche. Soprattutto, la Regione si è resa conto che il risparmio ottenuto è stato realizzato non tanto pagando meno le strisce, ma grazie a una maggiore appropriatezza della prescrizione, attuata dagli specialisti con modalità informatizzata che ha permesso un monitoraggio più preciso riducendo gli sprechi. Alcuni colleghi a partire dalla past president Dott.ssa Ponzani e il consigliere Dott. Minuto si sono adoperati affinché la prossima gara sia disegnata in modo tale da non richiedere ulteriori sostituzioni “di massa”, che paralizzerebbero nuovamente i Centri diabetologici e confonderebbero i pazienti, soprattutto i più anziani. Ora parte la gara per i microinfusori, strumenti ad altissima tecnologia. Siamo presenti nel gruppo di lavoro che redigerà il bando e faremo il possibile affinché non vengano commessi errori simili e affinché non vinca la logica del prezzo più basso.

Sono previste attività di formazione sulle tecnologie avanzate?
Sì, certo. Ma “tecnologia” non vuol dire solo sensori e microinfusori. Anche tecnologie consolidate come lo scarico dati dai glucometri meritano una riflessione. Non basta che i lettori possano scaricare i dati: occorre inserire questa opportunità nella routine degli accessi del paziente al Centro in modo da prendere decisioni puntuali e motivate grazie alla tecnologia.

Tornando alla Regione: l’atteggiamento nei confronti dell’assistenza alla persona con diabete è cambiato?
Pare di sì, pare esserci una maggiore attenzione alla gestione della malattia diabetica, ci sono stati segnali positivi. È stata emanata una legge regionale che recepisce il Piano Nazionale Diabete ed è stata ripristinata la Commissione diabetologica regionale, nella quale siamo presenti insieme alle altre società scientifiche, a rappresentanti dei pazienti, dell’Azienda Regionale Sanità e dell’assessore.

Elencando le società scientifiche con le quali condividere il lavoro lei ha citato la SIMG. Perché?
Perché dobbiamo arrivare a un dialogo aperto con la medicina generale anche perché il ruolo del medico di famiglia è centrale nella gestione del paziente con diabete di tipo 2 senza gravi complicanze e la gestione integrata è il modello assistenziale di riferimento per il trattamento delle malattie croniche. In Liguria si parla da moltissimi anni di ciò ma la gestione integrata non è mai decollata, per tanti motivi. Il fatto è che c’è confusione. E in questa confusione capita che un progetto pilota nella ASL 3, la più grande della Liguria, che prevede un approfondimento delle capacità di gestione dei medici di medicina generale, venga definito “gestione integrata” anche se il progetto non ha ancora visto l’intervento dello specialista. Anche in questo campo qualche segnale positivo c’è, perché è stato recentemente deliberato il PDTA regionale per il diabete di tipo 2. Da gennaio 2018 dovrebbe partire il piano cronicità che inizierà dal diabete e BPCO passando al MMG una parte di pazienti da gestire in prima persona. Ma per avere un sistema efficace e venga effettivamente implementato c’è moltissimo da lavorare e speriamo di poter partecipare attivamente alle decisioni operative insieme a tutti i MMG.

Presidente, è da molti anni in AMD: cosa possiamo imparare dal passato e come immagina il futuro di AMD?
La storia di AMD, ad alto impatto valoriale, è stata fonte costante d’ispirazione per i suoi predecessori e per tutti i membri dell’associazione. Personalmente, ho la fortuna di essere socio AMD da tanto tempo. Del passato dobbiamo imparare a mantenere vivi l’entusiasmo, la saldezza morale, la capacità di declinare e mantenere gli impegni nei confronti del sistema sanitario nazionale e delle persone con diabete che incontriamo ogni giorno. Per il futuro dobbiamo tenere viva la capacità che abbiamo sempre avuto di essere innovativi. Quindi, come ho detto, dare ampio spazio alle tecnologie e al dialogo costruttivo con tutti gli attori del panorama sanitario.

Uno dei punti focali del XXI Congresso nazionale AMD sono state appunto le nuove tecnologie a supporto del paziente diabetico e del diabetologo. La forte spinta innovativa è supportata anche dalla raccolta dati, che permette un alto grado di personalizzazione delle cure, difficilmente raggiungibile in passato. Come sta cambiando e come cambierà la vita del paziente in termini qualitativi?
La vita del paziente e dei suoi familiari, ma anche quella dell’organizzazione sanitaria cambierà molto. L’attivazione ormai possibile di sistemi di telemonitoraggio, di telepresenza, di e-learning, lo IOT, ovvero l’internet delle cose, renderà sempre più interconnessi il team assistenziale e i pazienti, permettendo di essere sempre più presenti anche al domicilio e sui posti di lavoro dei pazienti, risparmiando e semplificando le procedure assistenziali ed eliminando le lungaggini burocratiche, i tanti certificati, le liste di attesa che logorano il paziente, le famiglie e anche il medico.

Per quale motivo è necessario relazionarsi in modo efficace con il medico di medicina generale? È necessità legata all’evoluzione della disciplina diabetologica?
Il medico di medicina generale è quasi sempre il professionista che incontra per primo la persona con diabete, è colui che lo segue nella vita per decenni, che conosce meglio le sue condizioni psicologiche e sociali. Come detto, il suo coinvolgimento diventa necessario e fondamentale per consentire al paziente di ricevere sempre risposte appropriate, e in questo senso appare importante che il medico di medicina generale sia formato e quindi autorizzato alla prescrizione dei farmaci innovativi che ormai sono sperimentati in termini di sicurezza ed efficacia, e hanno molte più indicazioni che vengono dai trial rispetto ai farmaci tradizionalmente usati per la cura del diabete. Farmaci che però sono gli unici che possono essere liberamente prescritti dal medico di medicina generale.

Infine, ancora un accenno al XXI Congresso nazionale AMD: quali le sue sensazioni e impressioni?
Contrariamente a quello che alcuni credono e vogliono far credere, AMD è un’associazione sana, con un numero elevatissimo di iscritti, con un’organizzazione capillare che a livello nazionale, ma soprattutto regionale, riesce sempre ad esprimere prodotti culturali di livello elevatissimo con piena soddisfazione di tutti i partecipanti, con un gran numero di giovani iscritti che partecipano alla vita societaria e che nei prossimi anni saranno sempre più invogliati alla partecipazione, perché il processo di coinvolgimento a tutti i livelli di responsabilità subirà una fortissima accelerazione, senza per questo mettere da parte nessuno. La presenza di molte altre società scientifiche, delle associazioni dei pazienti, di rappresentanti delle istituzioni, di Farmindustria, di Assobiomedica, è la conferma che il nostro cammino sulla strada della collaborazione è stato il frutto di una scelta giusta e su questa strada continueremo.


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Paola Ponzani – Ricucire le reti

Non capita più di vedere sulle spiagge e sui moli della Liguria un anziano pescatore intento a ricucire le reti da pesca strappate. Eppure questa è una buona metafora per capire il lavoro di un direttivo giovane e un programma perfettamente in linea con la filosofia della AMD nazionale, impegnato a ricostruire, insieme alla Regione, un progetto di assistenza che dia l’appropriato ruolo alla Diabetologia dopo i passi falsi commessi dall’Amministrazione sanitaria e le note vicende relative alla gara per la fornitura dei presidi per l’autocontrollo.

È un direttivo giovane che comprende anche un pediatra diabetologo (peraltro iscritto da anni in AMD) quello presieduto da Paola Ponzani, in carica da giugno 2015. “Il primo obiettivo è un grande lavoro di condivisione fra noi soci AMD, con SID, SIEDP e OSDI e con le Associazioni dei pazienti”, spiega Paola Ponzani, “vogliamo valorizzare le nostre competenze e il nostro ruolo non in modo corporativo ovviamente, nell’ottica di una appropriatezza clinica, prescrittiva e organizzativa, in linea perfetta con il lavoro che AMD sta conducendo a livello nazionale. Il concetto che vogliamo far passare – ben espresso dalla presidente Musacchio proprio a Genova – è che un diabetologo può essere sostituito solo da un altro diabetologo. Dobbiamo però spiegare perché”.

Spiegare a chi? E come?

Molte Direzioni Sanitarie, per non dire tutte, non sanno veramente ‘cosa fa’ un Diabetologo. Non capiscono che il diabete non è la malattia di molti ma di tanti singoli e ciascuno richiede non solo una terapia ma una gestione personalizzata che comprende la capacità di educare, di motivare e di accompagnare in un percorso che durerà tutta la vita. Solo con il coinvolgimento attivo della persona con diabete si riescono a ottenere risultati e questo implica tanto lavoro e specifiche competenze da parte del team sanitario. Non a caso ho parlato di team perché il ruolo dell’infermiere è fondamentale e oggi non è pensabile che in Diabetologia non ci sia personale infermieristico dedicato in ogni struttura. Per migliorare la qualità dell’assistenza intendiamo organizzare eventi non solo formativi ma anche per discutere fra noi su vari temi, in modo da uniformare su tutto il territorio ligure strategie, processi e procedure, sia di tipo clinico sia organizzativo.

Facciamo due esempi…

Per esempio, la Commissione Diabetologica sta preparando un documento unico regionale che chiarisce fabbisogno, modalità di prescrizione e di erogazione dei presidi sul territorio e noi vogliamo coinvolgere tutte le figure che lavorano in campo diabetologico alla sua stesura, in modo che sia veramente condiviso. Vogliamo lavorare sul corretto utilizzo della cartella clinica informatizzata e soprattutto sull’estrapolazione dei dati di esito e di performance, perché non c’è miglioramento senza misurazione e noi diabetologi abbiamo fame di numeri. È avviata inoltre la progettazione di eventi ‘pubblici’ che attirino l’interesse delle persone con diabete e dei media. Insieme alla Diabetologia Pediatrica stiamo preparando un campo scuola per ragazzi oltre i 20 anni per facilitare la delicata fase della transizione, e due eventi per le persone con diabete di tipo 2: uno sulla corretta alimentazione e uno sulla attività fisica.

Con la precedente gara sui presidi l’Assessorato si è trovata in casa prima il Gabibbo e poi i Carabinieri. Pensa che questa esperienza abbia insegnato alla Regione che è importante condividere le decisioni prima di prenderle?

Veniamo da un periodo molto difficile: ci sono state queste e in precedenza altre criticità. Pensiamo all’assurda sentenza da parte della Corte dei Conti a carico di un nostro autorevole collega e della direzione della ASL, chiamati a rifondere i ‘danni’ creati da un accordo che aveva comportato risparmi significativi. Questa sentenza ha pesato molto sulle scelte successive della Regione nell’avviare le procedure di una gara che ha creato moltissimi problemi. La distribuzione di alcuni glucometri di basso livello tecnologico sulla cui reale affidabilità vi sono ancora dubbi, a parte gli sforzi organizzativi imponenti e il costo elevato per la sostituzione di più di 80 mila strumenti in Liguria, ha portato molti pazienti e anche medici a perdere fiducia nell’automonitoraggio e nell’attendibilità del dato, essenziale per poter compiere corrette scelte terapeutiche. Soprattutto la Regione si è resa conto che il risparmio ottenuto è stato realizzato non tanto pagando meno le strisce, ma grazie ad una maggiore appropriatezza della prescrizione, attuata dagli specialisti con modalità informatizzata che ha permesso un monitoraggio più preciso riducendo gli sprechi. Speriamo e ci adopereremo per questo che la prossima gara sia disegnata in modo tale da non richiedere ulteriori sostituzioni “di massa”, che paralizzerebbero nuovamente i Centri diabetologici e confonderebbero i pazienti, soprattutto i più anziani. Ora parte la gara per i microinfusori, strumenti ad altissima tecnologia. Siamo presenti nel gruppo di lavoro che redigerà il bando e faremo il possibile affinché non vengano commessi errori simili e affinché non vinca la logica del prezzo più basso.

Sono previste attività di formazione sulle tecnologie avanzate?

Sì, certo ma ‘tecnologia’ non vuol dire solo sensori e microinfusori. Anche tecnologie consolidate come lo scarico dati dai glucometri meritano una riflessione. Non basta che i lettori ‘possano’ scaricare i dati: occorre inserire questa opportunità nella routine degli accessi del paziente al Centro in modo da prendere decisioni puntuali e motivate grazie alla tecnologia.

Tornando alla Regione l’atteggiamento nei confronti dell’assistenza alla persona con diabete è cambiato

Pare di sì, pare che ci sia una maggiore attenzione alla gestione della malattia diabetica, ci sono stati segnali positivi. E’ stata emanata una Legge regionale che recepisce il Piano Nazionale Diabete ed è stata ripristinata la Commissione Diabetologica Regionale, nella quale siamo presenti insieme alle altre Società Scientifiche, a rappresentanti dei pazienti, della Azienda Regionale Sanità e dell’Assessore.

Elencando le Società scientifiche con le quali condividere il lavoro lei non ha citato la SIMG. Un caso?

Sicuramente dobbiamo arrivare a un dialogo aperto con la Medicina Generale anche perché il ruolo del medico di famiglia è centrale nella gestione del paziente con diabete di tipo 2 senza gravi complicanze e la gestione integrata è il modello assistenziale di riferimento per il trattamento delle malattie croniche. In Liguria si parla da moltissimi anni di questo ma la gestione integrata non è mai decollata per tanti motivi. Il fatto è che c’è confusione. E in questa confusione capita che un progetto pilota nella ASL 3, la più grande della Liguria, che prevede un approfondimento delle capacità di gestione dei MMG, venga definito ‘gestione integrata’ anche se il progetto non ha ancora visto l’intervento dello specialista. Anche in questo campo qualche segnale positivo c’è, perché è stato recentemente deliberato il PDTA regionale per il diabete di tipo 2, ma perché il documento venga effettivamente implementato c’è moltissimo da lavorare e speriamo di poter partecipare attivamente alle decisioni operative.


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Presidenza, Consiglio, Referenti

Presidente

Maria Rosaria Falivene
SSD Diabetologia e malattie metaboliche, ASL 4
Chiavari (GE)
Email: mrfalivene@asl4.liguria.it

Vice presidente

Lucia Briatore
UO Medicina interna, ASL 2 Savonese,
Pietra Ligure (SV)
Email: luciabriatore@hotmail.com

Consiglieri

Anna Aleo
SD Centro endocrino metabolico, ASL 1,
Imperia
Email: annaleo85@gmail.com

Graziella Fichera
SSD Diabetologia ed endocrinologia, ASL 2,
Savona
Email: g.fichera@asl2.liguria.it

Nicola Minuto
Clinica Pediatrica ed endocrinologia,
Istituto G. Gaslini, Genova
Email: NicolaMinuto@gaslini.org

Segretaria

Valeria Ghigliotti
SSD Diabetologia ed endocrinologia, ASL 3,
Genova
Email: Valeria.Ghigliotti@asl3.liguria.it

Referente pagina web

Lucia Briatore
UO Medicina interna, ASL 2 Savonese,
Pietra Ligure (SV)
Email: luciabriatore@hotmail.com

Presidenza, Consiglio, Referenti

Presidente

Maurizio Patrone
SSD Diabetologia e Endocrinologia ASL 3 – Genova
Email: maurizio.patrone@asl3.liguria.it

 

Vice presidente

Maria Rosaria Falivene
SSD Diabetologia e Malattie Metaboliche ASL 4 – Chiavari (GE)
Email: mrfalivene@asl4.liguria.it

Consiglieri

Anna Aleo
SD Centro endocrino metabolico ASL 1 – Imperia
Email: annaleo85@gmail.com

Graziella Fichera
SSD Diabetologia e Endocrinologia ASL 2 – Savona
Email: g.fichera@asl2.liguria.it

Alberto Rebora
SSD Diabetologia e Endocrinologia ASL 3 – Genova
Email: alberto.rebora@asl3.liguria.it

Referente pagina web

Francesca Cecoli
SSD Diabetologia e Endocrinologia
Email: Francesca.cecoli@asl3.liguria.it

Presidenza, Consiglio, Referenti

Presidente

Luca Lione – Savona
Email: luca.lione62@gmail.com

Consiglieri

Lucia Briatore – Pietra Ligure (SV)
ASL2 Savonese, Osp. Santa Corona
Email: luciabriatore@hotmail.com

Nicola Minuto – Genova
Dip. Scienze Pediatriche Generali e Specialistiche, UOC IRCCS “Gaslini”
Email: nicola.minuto@ospedale-gaslini.ge.it

Maurizio Patrone – Genova
SSD Endocrinologia, Diabetologia e malattie metaboliche
Email: maurizio.patrone@asl3.liguria.it

Alberto Rebora – Genova
SSD Endocrinologia, Diabetologia e malattie metaboliche
Email: alberto.rebora@asl3.liguria.it

Segretaria e referente pagina web

Marilena Sidoti – Sanremo (IM)
Spec. ambulatoriale ASL1 Imperiese, Dip. Cure Primarie e Attività Distrettuali – Percorsi diagnostico-terapeutici medici e endocrinologici
Email: marilena.sidoti@tiscali.it

Presidenza, Consiglio, Referenti

Presidente

Paola Ponzani
SSD Endocrinologia, Diabetologia e Malattie Metaboliche
ASL 3 Genovese – Ospedale La Colletta – Arenzano
Tel. 010.8498845-8567
Cell. 335.8091144
Email: paola.ponzani@asl3.liguria.it; paola.ponzani@gmail.com

Vice presidente

Luca Lione – Savona
Specialista Ambulatoriale ASL 2 Savonese
Cell. 328.8212319
Email: luca.lione62@gmail.com

Segretario

Roberta Guido – Genova
SSD Endocrinologia, Diabetologia e Malattie Metaboliche ASL 3 Genovese – Ospedale Villa Scassi – Genova
Cell. 338.9178080
Email: roberta.guido@asl3.liguria.it

Consiglieri

Marilena Falivene – Chiavari (GE)
Cell.: 339 5930992
Email: mrfalivene@asl4.liguria.it

Nicola Minuto – Genova
Cell.: 347 4038247
Email: nicolaminuto@ospedale-gaslini.ge.it

Lucia Briatore – Savona
Cell.: 349.4771961
Email: luciabriatore@hotmail.com

Referente sito

Roberta Guido
Email: roberta.guido@asl3.liguria.it