IDA MANGONE
Direttore UOSD Malattie endocrine, del ricambio e della nutrizione,
ASST della Brianza
Email: i.mangone@libero.it
REGINA DAGANI
Presidente 2019-2021
Diabetologia, Presidio osp. Rho – ASST-Rhodense
Email: redagani@asst-rhodense.it – regina.dagani@gmail.com
ANNALISA GIANCATERINI
Presidente 2017-2019
AO Istituti Clinici di Perfezionamento
UO Cure Croniche e Diabetologia Territoriale, Milano
PATRIZIA RUGGERI
Presidente 2015-2017
Centro Diabetologico AO Cremona
Email: p.ruggeri2@ospedale.cremona.it
Contatti: info@infomedica.com
- Intervista al presidente 2021-23
- Intervista al presidente 2019-21
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Ida Mangone – Fare rete è la priorità: fra noi, con gli altri specialisti, con i pazienti, con le istituzioni…
Laureata e specializzata in Medicina Interna presso l’Università degli Studi di Milano, dal 1990 ha lavorato all’ospedale di Vimercate, ora ASST Brianza, per 16 anni in Medicina interna, e da 15 anni in Diabetologia a tempo pieno. Attualmente dirige la UOSD Malattie endocrine, del ricambio e della nutrizione dell’ASST della Brianza, che conta 5 presidi ospedalieri e 4 ambulatori territoriali. Conscia dell’importanza del lavoro in diabetologia, ma anche delle difficoltà che si devono affrontare quotidianamente – con i pazienti, con le direzioni, con gli altri colleghi che spesso non hanno ben presenti le nostre fatiche – è orgogliosa di far parte di AMD, ha sempre seguito i numerosi corsi di formazione, è diventata lei stessa formatore nel 2007. Negli ultimi due anni ha affrontato e concluso con successo un percorso accademico sullo sviluppo delle competenze trasversali in ambito sanitario. Ha fatto parte del gruppo nazionale che si occupava del paziente diabetico ricoverato ed è stata tutor nel gruppo Annali.
Dal 2009 al 2012 è stata Consigliere di AMD Lombardia, dal 2017 al 2019 segretaria e responsabile del sito. Ora è iniziata la presidenza che durerà fino al 2023.
Dottoressa Mangone, quali i suoi obiettivi per questo biennio?
Sono numerosi e forse utopistici, ma ci provo… Anzitutto, far riconoscere a livello regionale e nazionale che i servizi diabetologici ospedalieri e territoriali svolgono un compito quotidiano estremamente importante e che sono insostituibili.
Non è così?
Non sempre. Il diabete come, ben sappiamo, è una patologia di notevolissimo impatto economico, sociale, individuale e relazionale, e il diabetologo è lo specialista che più di altri e per più tempo si fa carico delle molteplici problematiche della persona con diabete sia durante il ricovero ospedaliero, sia nella sua quotidianità a domicilio. Ecco perché va riconosciuta la specificità del diabetologo.
Un altro obiettivo?
In ordine di importanza, creare una “rete” fra i centri di diabetologia lombardi. La Lombardia conta un grande numero di persone con diabete e di ambulatori diabetologici. Non ci conosciamo nemmeno tutti. È per questo che ritengo che l’altro fondamentale obiettivo sia quello di sapere chi siamo, quanti siamo, cosa facciamo e come possiamo collaborare. Faremo quindi un censimento delle strutture diabetologiche lombarde allo scopo di creare una rete che ci porti a collaborazioni, condivisioni, supporti reciproci.
Una rete che farà rete anche con altre reti?
Sì. Anzitutto con quella dei MMG. Ritengo che non sia più procrastinabile l’integrazione fra diabetologi e MMG. Il numero di persone con diabete tipo 2 continua ad aumentare, i nuovi farmaci ci permettono di trattare meglio i pazienti e buona parte di essi può essere seguita dal MMG con il supporto dello specialista in caso di necessità. Questo però non può avvenire se non c’è cooperazione fra specialista e MMG. Una cooperazione che deve necessariamente passare attraverso canali preferenziali bidirezionali creati ad hoc, attraverso il teleconsulto e la telemedicina, per esempio. Siamo anche chiamati a far fronte all’organizzazione delle Case di Comunità, luogo in cui il MMG sarà coinvolto in prima persona e gli specialisti della cronicità dovranno collaborare affinché il paziente venga seguito nel modo più corretto ed efficace.
Cosa farete per i vostri soci?
Ancora una volta, direi: rete. AMD Lombardia ha il dovere di rappresentare tutti i soci e tutti i soci devono avere la possibilità di esprimersi. È necessario dargliene la possibilità attraverso l’organizzazione di incontri periodici al di là del convegno istituzionale, in presenza, via mail, via web, via telefonica. Mi piacerebbe ricevere una telefonata o una mail da un socio che esprima il desiderio di fare delle iniziative insieme. Vorrebbe dire che i soci ci considerano reali, concreti, non delle entità astratte. Che si relazionano con noi con fiducia. Ci impegneremo affinché questo accada.
Se permette il gioco di parole, una rete di reti…
Esatto. Dobbiamo realizzare una rete anche con altre società scientifiche, con altri specialisti, con le associazioni dei pazienti. Senza rete, senza interconnessione fra tutti i soggetti, non faremo nulla…
Quale peso dare, oggi, alla formazione specifica?
La dobbiamo rilanciare. Dopo il blackout dovuto alla pandemia, purtroppo tutt’altro che finita, ritengo fondamentale iniziare a rivitalizzarla. Per questo motivo, oltre alla condivisione e alla partecipazione attiva della nostra regione ai corsi proposti dal Direttivo Nazionale, ci impegneremo ad essere noi stessi promotori di iniziative regionali che potrebbero essere condivise con le altre regioni e proposte al nazionale.
Uno dei problemi della diabetologia sono i giovani diabetologi. Che cosa farete per loro?
Ma io, come i presidenti che mi hanno preceduta, considero i giovani diabetologi una Risorsa e non un problema. Da anni l’AMD lombarda si dedica alla formazione, all’inserimento e all’affiancamento dei giovani diabetologi per favorire la loro partecipazione attiva alla vita societaria regionale e nazionale. I nostri direttivi prevedono la presenza dei giovani e nel consiglio direttivo attuale l’80% è costituito da giovani. Anche nei gruppi nazionali abbiamo una buona rappresentanza. Potrebbe sembrare cosa già detta e sentita: ma il coinvolgimento attivo dei giovani è fondamentale perché solo così potranno confrontarsi con il complesso mondo della nostra professione e diventare diabetologi a tutto tondo.
Quale augurio per lei per il suo Direttivo?
Per poter raggiungere gli obiettivi che ho elencato c’è bisogno della collaborazione di tutti noi: il Direttivo farà la sua parte, ma sarà ben poca cosa senza il supporto di chi è quotidianamente coinvolto nella gestione della malattia diabetica. È per questo che insisto con la necessità di creare collegamenti e fare rete con gli altri protagonisti nella gestione della malattia diabetica, gli specialisti ospedalieri insieme agli specialisti territoriali, ai MMG, ai cardiologi, nefrologi, neurologi, insieme alle altre società scientifiche, alle associazioni dei pazienti. Dobbiamo annullare le distanze, non siamo entità separate, abbiamo tutti lo stesso obiettivo: che è quello di curare bene il diabete per fare in modo che i nostri pazienti riducano al minimo il rischio di sviluppare quelle complicanze che potrebbero condizionare per sempre la loro vita.
Ricordo di un grande medico e diabetologo: Gianpaolo Testori
Laureatosi nel 1973 a Milano, Gianpaolo ha iniziato la sua carriera ospedaliera nel giugno del 1974, come Assistente Medico nella Divisione di Medicina Generale II dell’Ospedale Fatebenefratelli-Oftalmico, storico ospedale milanese – come spesso poi sottolineava con punta di orgoglio e con grande spirito di appartenenza – con sede a Porta Volta in Milano.
Come altri medici neolaureati degli anni 70, si rende consapevole delle difficoltà nella cura del diabetico, ed intuisce la necessità di una nuova gestione di tale malattia. Era mandataria la necessità di educare i paziente a gestire, con i pochi mezzi a disposizione, la propria situazione clinica ma anche permettergli di avere una qualità di vita accettabile: in quegli anni si usavano ancora siringhe di vetro ed aghi di acciaio che dovevano essere sterilizzati con bollitura prima dell’uso (piu’ volte al giorno per utilizzare l’insulina e magari preparandosele prima di recarsi al lavoro), esistevano pochissimi ipoglicemizzanti orali, il monitoraggio e la cura venivano stabiliti aiutandosi (anche in Ospedale, figuriamoci al proprio domicilio) con il dosaggio di raccolte frazionate di urine ed i prelievi ematici da eseguire nei laboratori.
Gianpaolo Testori si è impegnato per costruire l’ambulatorio divisionale di Diabetologia riuscendo ad ottenerne l’istituzione nel 1978, mettendo a disposizione ore spesso “in più” dell’attività routinaria da svolgere nella Medicina. Si è specializzato in Malattie dell’Apparato Gastroenterico, del sangue e del ricambio all’Università di Pisa e, successivamente, in Endocrinologia a Pavia.
Fino agli inizi degli anni 90 la sua attività diabetologica, compendiata anche dall’arrivo di altre figure professionali, mediche ed infermieristiche, che lo hanno coadiuvato, è proseguita con grande impegno rubando tempo al tempo, agli affetti familiari, agli amati campi da sci e all’Inter, sue passioni negli spazi liberi che riusciva a ritagliare ai suoi pensieri ed al suo lavoro.
La Diabetologia del Fatebenefratelli si è affermata sia all’interno dell’Ospedale sia in ambito milanese e regionale. Gianpaolo ha condiviso con altri Diabetologi milanesi e lombardi l’obiettivo di creare una forza di opinione che difendesse gli interessi della Diabetologia ospedaliera e territoriale, che portasse avanti le esigenze di chi soffre di tale patologia per curarla e prevenirne le complicanze; contemporaneamente ha propugnato il coinvolgimento delle Associazioni dei Pazienti per potersi meglio confrontare con le Istituzioni sia del proprio Ospedale che della Regione, per ottenere quanto necessario per migliorare l’assistenza alle persone con Diabete ed ottenere riconoscimento professionale e dignità “specialistica” alla Diabetologia.
Sono i tempi (1987) della Legge “115”, che diede una forza propulsiva a tutta la Diabetologia nazionale. Facendosi forza dei riconoscimenti acquisiti, grazie anche all’imporsi della propria personalità e della sua caratura professionale – Aiuto Primario in Medicina dal 1988 – nel 1991 riesce ad ottenere l’incarico di Responsabile del Modulo di Diabetologia che aveva nel titolo di istituzione – ed è questa la vera conquista – Unità Operativa Autonoma: Gianpaolo può finalmente dedicare il suo lavoro professionale interamente alla Diabetologia!
Socio dell’Associazione dei Medici Diabetologi dal 1983, partecipa attivamente alle attività della Società e ne diviene membro del Direttivo Regionale Lombardo dal 1992 al 1996. Già dal 1990 Gianpaolo è divenuto membro della Società Italiana di Diabetologia e si è fatto sostenitore dell’opportunità che le due società, pur nella distinzione dei rispettivi ruoli, collaborassero per migliorare e qualificare l’attività specialistica.
Nel 1996 riesce ad ottenere anche l’incarico di Responsabile organizzativo e gestionale del Modulo di Endocrinologia dell’Ospedale Fatebenefratelli.
Potenzia sia l’attività clinica che quella organizzativa dell’Unità Operativa che dirige e grazie alla sua spinta si costituisce ufficialmente nel 1998 l’Associazione “Amici del Diabetico”, che ha lo scopo di offrire supporto ai soggetti con Diabete ed ai loro familiari, dando aiuto, sostegno, informazione e documentazione per la prevenzione e la cura della patologia.
Per migliorare l’attività formativa della propria equipe Gianpaolo Testori ha fatto il necessario percorso per potersi qualificare Componente dell’Albo Formatori della Scuola AMD.
Ha saputo far tesoro della propria esperienza internistica trasferendola nelle sue visite, mai regolate in base a “tempi standard” ma funzionali alla complessità dei pazienti, avendo particolare attenzione anche per i loro vissuti ed aspetti emotivi. Semplice e rigoroso lasciava poco al caso; il suo atteggiamento empatico e la dettagliata conoscenza della situazione clinica di ciascuno gli procuravano riconoscenza ed apprezzamento di tutti i pazienti che frequentavano la Diabetologia del Fatebenefratelli. Il rispetto per i propri collaboratori e la competenza clinica gli procuravano la loro stima.
Ha intuito come lo sviluppo scientifico e tecnologico stava coinvolgendo in modo precipitoso se non addirittura convulso la malattia diabetica: aperto alle innovazioni tecniche e farmacologiche ma sicuramente cauto nelle prescrizioni se non fossero chiarissime le evidenze. Mai incline a compromessi che non fossero di estrema trasparenza, il suo approccio è sempre stato finalizzato al miglioramento delle cure e al benessere delle persone, al potenziamento tecnologico del Reparto, al prestigio dell’Ospedale.
L’incremento delle attività e la complessità della malattia diabetica spinge Gianpaolo a creare ambulatori dedicati e Day Hospital per Diabete di tipo 1, microinfusori, Diabete Gestazionale e Piede Diabetico.
I risultati ottenuti promuovono nel 2001 il riconoscimento del Centro in Struttura Complessa di Diabetologia dell’AO Fatebenefratelli; la Direzione viene affidata a Gianpaolo Testori.
Viene potenziata nel frattempo l’Associazione dei Pazienti con l’avvento di Sergio Raffaele. Dopo averne perorata la nascita ha voluto che gli “Amici del Diabetico” divenissero parte integrante nell’organigramma della Diabetologia del Fatebenefratelli a supporto della crescita, responsabilizzazione ed educazione dei pazienti (con seminari a cadenza mensile) creando un connubio di particolare efficacia per il raggiungimento dell’obiettivo di “presa in carico della persona con diabete”, mission del loro centro.
Nelle progettualità di Gianpaolo prende sempre più importanza la necessità di allargare il Team Diabetologico (Diabetologo, Infermiere, Dietista) ad altre figure professionali: il Team Diabetologico allargato ad altri specialisti (oculista, cardiologo, nefrologo, neurologo, chirurgo vascolare, andrologo psicologo). Testori con la collaborazione fattiva degli Amici del Diabetico costruisce così una squadra di 25 operatori e riesce a dimostrare come un Ente pubblico ed un organismo del privato sociale – con il sostegno del settore profit – possano realizzare delle best practices rivolte ad accrescere il benessere del cittadino, abbassando nel contempo i costi dell’assistenza. Questo tipo di attività diviene un esempio di benchmark che trova un significativo apprezzamento nella comunità scientifica.
L’impegno nel promuovere una specialistica diabetologica efficace ed efficiente lo spingono nel Dicembre 2004 a richiedere la Certificazione di Qualità UNI ISO ottenuta e confermata più volte negli anni successivi.
L’affermazione della Unità Operativa promuove la figura del suo Direttore che nel 2002 diviene Vicepresidente dell’AMD Regionale, per assumerne la Direzione dal 2003 al 2005. In qualità di Presidente Regionale ha sviluppato la sua attività su alcune direttive:
- Area della comunicazione. Riattivazione degli strumenti di comunicazione che erano stati temporaneamente sospesi, rinnovo e potenziamento di canali comunicativi che permettessero anche un dialogo in tempo reale e bidirezionale con i soci quali: Restyling del sito Web regionale dell’AMD, pubblicazione del Bollettino dell’Associazione Medici Diabetologi della Lombardia.
- Campo formativo-scientifico. Progettazione del corsi sui Microinfusori (tenutosi poi a Pilzone) e di SCA e Diabete (tenutosi poi a Bellagio) e proseguiti con ripetute edizioni anche negli anni ed in presidenze regionali successive.
- Area Qualità. Certificazione del CDR ed Accreditamento dei Centri Diabetologici della Lombardia.
- Ambito politico-istituzionale. Riconoscimento regionale con implementazione della Rete Diabetologica e validazione dei progetti di integrazione tra la Medicina di Cure primarie e Specialisti.
Anche la SID Regionale, con presidente Roberto Trevisan, collaborò fattivamente per la riuscita del programma di Gianpaolo Testori, condividendolo pienamente.
Terminato il periodo di Presidenza è tornato a svolgere l’abituale attività clinica continuando a partecipare alla vita delle società scientifiche regionali e nazionali. Pensionatosi nel 2011, ha proseguito per qualche anno a frequentare il suo vecchio centro collaborando con l’Associazione Amici del Diabetico e consigliando i suoi vecchi collaboratori qualora lo richiedessero.
Piano piano si è allontanato anche dal “suo Ospedale” finchè una grave malattia l’ha colpito e l’ha obbligato a cure ed interventi impegnativi. A qualcuno dei suoi amici già aveva annunciato di essere ormai a “fine corsa” da un paio di mesi. Anche qui con riservatezza; la sua competenza clinica ha purtroppo avuto ragione!
Ciao Gianpaolo, ti piangiamo sicuri che troverai comunque modo di fare la DIABETOLOGIA assieme a Italo, Ezio, Giovanni, Mario, Gaetano e tutti gli Amici ed i nostri Professori che ci han lasciato in questi anni.
Giulio Mariani
per conto della presidenza e della sezione regionale AMD Lombardia, della presidenza e del consiglio nazionale AMD, della presidenza e del consiglio di Fondazione AMD e di tutti i colleghi soci della nostra Associazione
Regina Dagani – Formazione e consapevolezza di essere diabetologi: specialisti che curano una cronicità
Fresca di elezione, Regina Dagani è, dall’ottobre 2019, il nuovo presidente della sezione regionale AMD della Lombardia. Laureata all’Università Statale di Milano e specializzata in Endocrinologia all’Università di Genova, responsabile della Diabetologia del Presidio dell’ospedale di Rho dal 2006 – ASST-Rhodense, è da tempo membro dell’AMD. L’abbiamo incontrata poco dopo la sua elezione
Dottoressa Dagani, un onore, ma anche una grande responsabilità, essere il presidente della sezione Lombardia, fra le prime sezioni regionali per numero di…
Sì. Ma non sarei qui senza il lavoro di chi mi ha preceduta. E voglio innanzi tutto ringraziare Annalisa, Edoardo, Ioana ed Emanuela, che hanno concluso il loro mandato, e dare il benvenuto ai nuovi consiglieri: Ida, Emanuela, Elena e Laura. Sono certa che saremo una squadra energica e creativa che saprà lavorare con sinergia.
Qual è il mandato per il prossimo biennio?
Proseguire con le attività di formazione destinate al team diabetologico, in collaborazione con le altre società scientifiche, SID e OSDI anzitutto, e le associazioni dei pazienti. In particolare, intendo proseguire l’aggiornamento sulle tecnologie, sull’appropriatezza clinica e prescrittiva, senza dimenticare la comunicazione, l’integrazione con gli altri attori che partecipano alla gestione del paziente diabetico.
Poi?
Sarà fondamentale ampliare il coinvolgimento dei giovani, soci e non, che si affacciano alla diabetologia. Importante sarà anche sviluppare la capacità di misurare le performance dei centri al fine di implementare le nostre attività. Di concerto con le altre società scientifiche collaboreremo con Regione Lombardia nell’implementazione della rete diabetologica per garantire la migliore assistenza al paziente a tutti i livelli di cura.
E che cosa dovranno fare i diabetologi? Quale il loro ruolo?
I diabetologi, a mio parere, hanno un compito importante: proseguire e superspecializzare la cura del paziente diabetico, attuando le modalità sviluppate per la cura della malattia cronica, modello che da molti anni i diabetologi utilizzano. In più devono rinsaldare e infittire la rete di collaborazione con gli tutti gli specialisti coinvolti nella cura della malattia diabete. Devono inoltre porsi l’obiettivo della formazione permanente per offrire le migliori possibilità di cura personalizzata.
Quali difficoltà pensa di incontrare?
Le difficoltà che incontreremo riguardano la nota cronica carenza di nuove risorse e la possibilità di mantenere le attività ambulatoriali attualmente presenti in regione. Dovremo saper dimostrare con i fatti che il nostro ruolo è fondamentale, sia in ambito territoriale che ospedaliero. Dovremo mantenere e implementare inoltre salde alleanze con i medici di medicina generale perché ci si consideri l’un l’altro risorsa, diversi ma complementari, e si sviluppi un percorso comune di collaborazione e interscambio.
Come superarle, le due difficoltà?
I compiti che ci proponiamo non sono semplici, le attività lavorative quotidiane sono molte e sempre crescenti e sempre crescente è il numero di pazienti che affollano i nostri centri. La mia idea nel quotidiano è di porsi obiettivi da raggiungere step by step, e di non affondare nella routine generale. Facendo anzitutto affidamento sulla nostra capacità di affrontare e gestire un grande numero di problematiche in modo comunitario e condiviso.
Cosa farete per i soci?
Per i soci, oltre alle iniziative di formazione citate, manterremo attiva la pubblicazione trimestrale del bollettino “CDR informa” sul sito regionale per fare conoscere ai soci le attività interne al Direttivo. Ci sarà inoltre un puntuale aggiornamento sulle attività in corso e sulle sezioni che offrono la consultazione e la possibilità di scaricare documenti e leggi, in parallelo all’attività del Direttivo nazionale.
Come lavorerete con le istituzioni?
Siamo disponibili a offrire la nostra competenza per lavorare insieme. L’intento è promuovere una valorizzazione dei centri diabetologici, cercando di individuare le criticità e i necessari accorgimenti per trovare soluzioni.
Annalisa Giancaterini – Una logica di continuità fra passato e futuro
Annalisa Giancaterini è, dall’ottobre 2017, il nuovo presidente della sezione regionale AMD della Lombardia. Laureata e specializzata in Endocrinologia e Malattie del ricambio presso l’Università Cattolica di Roma, dal 2002 svolge attività diabetologica a Milano presso l’attuale ASST Nord Milano, ricoprendo anche il ruolo di responsabile di branca nelle discipline afferenti all’area medica. L’abbiamo incontrata poco dopo la sua elezione.
Presidente, l’AMD Lombardia è fra le prime sezioni regionali per numero di soci…
È vero, è una regione molto ricca di soci ma che lavorano in realtà assistenziali molto diverse tra loro. Ovviamente, per il nostro CDR ciò rappresenta un punto di forza ma anche una sfida che ci spinge a cercare di fare del nostro meglio per soddisfare tutte le esigenze del territorio. Stiamo affrontando una riforma sanitaria regionale che prevede la presa in carico dei pazienti con malattie croniche. Il diabete è una delle undici patologie che per prime saranno coinvolte nella riforma e nella riorganizzazione dell’offerta sanitaria.
E che cosa dovranno fare i diabetologi?
Dovranno impostare, predisporre, descrivere, registrare e monitorare il percorso dei pazienti attraverso modalità differenti ma che potranno in qualche modo anche rendere visibili le competenze acquisite negli anni e fino ad ora poco “viste” sia all’interno delle aziende sanitarie che dalle istituzioni.
Prevede difficoltà?
A differenza di altri specialisti, ritengo che in questa fase i diabetologi non avranno molte difficoltà. Da sempre siamo abituati, grazie anche al percorso di crescita culturale in AMD, a organizzare, valutare, registrare, misurare sia il processo clinico che gli esiti. Sicuramente questa fase delicata di riforma sanitaria ci vede coinvolti in prima linea come società scientifica nella tutela della competenza diabetologica e delle attività svolte dai team nei nostri centri.
Qual è il mandato del suo biennio?
Il lavoro sarà articolato su vari punti anche in una logica di continuità con il lavoro del Direttivo precedente e in sintonia con il Direttivo nazionale. Cercheremo di lasciare la nostra impronta e preparare i colleghi più giovani che nei prossimi anni dovranno continuare a dare vitalità ad AMD con idee, forza e lungimiranza.
Quindi?
Prima di tutto la formazione, in vari ambiti: clinico e organizzativo, big data e sviluppo di modelli predittivi, conoscenza e gestione delle nuove tecnologie. Trovando anche strategie educative innovative per i nostri pazienti al passo con l’evoluzione tecnologica. Senza però dimenticare lo sviluppo di abilità relazionali e di comunicazione, con particolare attenzione alla crescita dei neospecialisti. La formazione nei prossimi anni assumerà connotazioni diverse anche nelle modalità di erogazione per cui il direttivo regionale in qualche modo dovrà lavorare anche in tal senso.
Come?
I giovani diabetologi devono poter sviluppare non solo conoscenze scientifiche, ma anche acquisire tutte quelle competenze che li rendano “specialisti della cronicità”: capacità di comunicazione, motivazione, argomentazione, integrazione con i colleghi di altre specialità o professionalità, continuo aggiornamento e familiarità con la tecnologia, cultura della raccolta e analisi dei dati. Cercheremo di realizzare un affiancamento diretto dei giovani colleghi alle attività del direttivo. Abbiamo già creato negli ultimi due anni un “gruppo Giovani” AMD in Lombardia chiedendo di sviluppare una progettualità che sarà concretizzata in questo biennio. Dai giovani cercheremo di avere innovazione, forza, idee, novità. Avranno la responsabilità di farci comprendere cosa vuol dire essere parte di una società scientifica nel ventunesimo secolo.
Per i soci?
Puntiamo sul coinvolgimento. Non è per nulla semplice. Creeremo uno spazio nella pagina regionale in cui il direttivo aggiornerà i soci sul lavoro che sta portando avanti. Utilizzeremo il sito anche come “pagina di servizio” dove i soci potranno consultare le delibere regionali o altri documenti di riferimento e di indirizzo. Aggiorneremo il calendario dei corsi e cercheremo un canale di comunicazione diretto con i soci, attraverso alert, email e sms, per segnalare le novità.
Con le istituzioni?
Come detto, in Lombardia stiamo vivendo una fase delicata di riforma sanitaria. Appartenere ad AMD ci caratterizza per lo spirito di coinvolgimento e collaborazione ma anche per la determinazione e l’attenzione a valorizzare le nostre competenze sia in ambito clinico sia in quello organizzativo. Abbiamo comunque riaperto i colloqui con i responsabili della programmazione sanitaria regionale.
Patrizia Ruggeri – Interpretare il cambiamento
Da ottobre 2015 Patrizia Ruggeri, responsabile del Centro Diabetologico dell’ospedale di Cremona, presiede la Sezione regionale AMD della Lombardia, una regione che ha iniziato proprio in questi mesi una trasformazione del suo sistema sociosanitario.
Nella legge di riordino del sistema sociosanitario lombardo il principio fondamentale si richiama al passaggio dalla ‘cura’ al ‘prendersi cura’, una migliore integrazione delle strutture sanitarie attraverso nuovi modelli assistenziali e nuovi modelli organizzativi. Sono concetti che la diabetologia – e AMD in particolare – porta avanti da tempo.
Sono i principi del chronic care model a cui da anni la diabetologia fa riferimento. Del resto le reti di patologia sono già una realtà nel Sistema Sanitario Regionale. Sono un modello organizzativo basato sulla collaborazione e la sinergia tra i professionisti della sanità attraverso la diffusione di conoscenze e la condivisione di percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali (PDTA) per un’opzione terapeutica sempre più efficace, appropriata e sostenibile. Anche questi sono argomenti a cui i diabetologi lavorano da anni.
Nello specifico della diabetologia?
Il nuovo assetto comporterà profondi cambiamenti che sicuramente si rifletteranno sull’assistenza diabetologica. Nelle regole di sistema 2015 è stata aggiunta anche la Rete diabetologica.
È stato nominato e strutturato un Comitato esecutivo che comprende rappresentati di AMD di SID e le associazioni di pazienti. Oltre agli obiettivi primari del governo delle reti, il Comitato esecutivo della rete diabete avrà il compito prioritario di sviluppo e supporto all’attuazione del Piano Nazionale Diabete recepito con la Dgr n. X/2565 del 31/10/2014.
Premesso che siamo ai primissimi passi, possiamo già dare una valutazione?
Voglio essere ottimista e affermare che potrebbe aprirsi una nuova strada, anche se sicuramente è un momento complesso. È stata riconosciuta la complessità del diabete. Credo che sia un’opportunità per contribuire alla riorganizzazione dell’assistenza diabetologica, e un riconoscimento del ruolo specialistico nella cura della persona con diabete. È nostro dovere partecipare, con atteggiamento costruttivo e propositivo.
Quali sono i programmi suoi e del Direttivo per questo biennio?
Il tema della formazione è prioritario da sempre in AMD e anche grazie a questo si è raggiunta un’identità professionale, specialistica dei diabetologi e dei team diabetologici. Sono ormai a disposizione molti eventi formativi. Molti aspetti come complicanze e farmaci sono stati ampiamente sviluppati. Tuttavia credo che su tali temi, più che su argomenti diabetologici più specifici come tecnologia, gravidanza, piede, fragilità innovazione, si debba continuare a fornire programmi formativi, ma con un’attenzione peculiare e specifica agli aspetti della cronicità, della centralità della persona e dell’educazione terapeutica. Il tutto con un’attenzione particolare al tema dell’appropriatezza: appropriatezza clinica, prescrittiva e organizzativa, in linea con il lavoro che AMD sta conducendo a livello nazionale.
Quindi prevede un nutrito programma di eventi formativi…
Sicuramente cercheremo di andare in questa direzione in continuità rispetto a quanto fatto dai Direttivi precedenti, confrontandoci con le risorse disponibili. Per una razionalizzazione e un uso corretto delle risorse continueremo a progettarli ed erogarli, condivisi, quando possibile con le altre società scientifiche, soprattutto per temi che richiedono un approccio multidiscliplinare. In particolare vorrei dare spazio ad eventi formativi che possano destare interesse tra i giovani. Sappiamo che spesso i giovani si avvicinano per caso o per forza all’attività diabetologica senza una formazione specifica verso la cronicità.
La gestione della cronicità non è la prima cosa alla quale si pensa iscrivendosi a Medicina…
E non è nemmeno un campo facile ma sicuramente può essere affascinante. Vorrei sollecitare i giovani medici a intraprendere la carriera del diabetologo. La formazione si deve quindi inserire nel contesto della crescita dell’identità e della specificità professionale. Occorre sviluppare non solo capacità scientifiche, ma anche di comunicazione, integrazione, aggiornamento tecnologico, e capacità di misurarsi e di superare le criticità. Acquisire un appropriato ruolo, “specialista della cronicità”. Il concetto che vogliamo far passare e sostenere – ben espresso dalla presidente Musacchio – è che un diabetologo può essere sostituito solo da un altro diabetologo. Dobbiamo però spiegare perché.
L’AMD Lombardia è prima per numero di soci. È un punto di forza ma anche una sfida…
Sì, ed è per questo che la comunicazione tra i soci è importantissima per il coinvolgimento nei programmi formativi e per aggiornamento in questo momento di cambiamento organizzativo della sanità lombarda. AMD negli anni ha visto molti soci molto attivi nel lavoro societario regionale e nazionale. La Lombardia esprime oggi il presidente nazionale. Tutte persone che hanno sviluppato grandi competenze ed esperienza e che sicuramente potranno dare, e su questo ci conto, ancora un loro contributo attivo. Certamente è stato fatto molto per mantenere compatta la squadra AMD. La gestione e aggiornamento del web della nostra Sezione regionale rappresenta sicuramente un mezzo per far conoscere le attività e riuscire a coinvolgere tutti nella vita societaria e vorrei implementare momenti comuni di condivisione dell’attività societaria lombarda – così come tentato in passato e portato avanti a livello nazionale. Mi auguro che ci possano essere comunque anche contatti frequenti, diretti con i soci per poter raccogliere le loro aspettative e osservazioni.
Concludiamo parlando dei rapporti con le altre società scientifiche e le associazioni…
Per rafforzare l’assistenza diabetologica e raggiungere risultati dovremo mantenere la stretta collaborazione con le associazioni dei pazienti diabetici e le altre società scientifiche. In questi anni si è lavorato proprio per raggiungere coesione e unità di intenti. Anche il nostro ventunesimo congresso interassociativo AMD-SID ha riscosso buona partecipazione e interesse.
Presidenza, Consiglio, Referenti 2019
Presidente
Ida Mangone
Direttore UOSD Malattie endocrine, del ricambio e della nutrizione,
ASST della Brianza
Email: i.mangone@libero.it
Vice presidente
Alberto Rocca
Dir. UOS Diabetologia e Malattie metaboliche “G. Segalini”, ASST Nord Milano – Osp. E. Bassini, Cinisello Balsamo (MI)
Email: arocca58@gmail.com
Segretario
Veronica Vilei
UOSD Malattie endocrine, del ricambio e della nutrizione, ASST della Brianza – Pres.di Seregno (MB)
Email: veronica.vilei@asst-brianza.it
Consiglieri
Elena Cimino
UOC Medicina genere ad indirizzo metabolico, ASST Spedali Civili, Brescia
Email: ciminoelena85@gmail.com
Alessandra Ciucci
SSID Diabetologia, Presido polispecialistico Mariano Comense (CO), ASST Lariana
Email: ciucci.alessandra@gmail.com – alessandra.ciucci@asst-lariana.it
Laura Molteni
Centro ambulatoriale di Diabetologia-endocrinologia, osp. Fatebenefratelli-Sacra Famiglia Erba, Como
Email: dottlauramolteni@gmail.com
Patrizia Ruggeri
Resp. UOD Centro Diabetologico, ASST Cremona
Email: patrizia.ruggeri2@asst-cremona.it
Emanuele Spreafico
UOSD Malattie endocrine, del ricambio e della nutrizione, ASST della Brianza – PO di Desio (MB)
Email: spreafico.e@gmail.com
Presidenza, Consiglio, Referenti 2019
Presidente
Regina Dagani
Diabetologia, Presidio osp. Rho – ASST-Rhodense
Email: redagani@asst-rhodense.it – regina.dagani@gmail.com
Vice presidente
Ida Mangone
UOSD Malattie endocrine, del ricambio e della nutrizione, ASST Vimercate (MB)
Email: ida.mangone@asst-vimercate.it – i.mangone@libero.it
Segretario
Alessandra Ciucci
SSID Diabetologia, Presido polispecialistico Mariano Comense (CO), ASST Lariana
Email: ciucci.alessandra@gmail.com –
alessandra.ciucci@asst-lariana.it
Consiglieri
Elena Cimino
UOC Medicina genere ad indirizzo metabolico, ASST Spedali Civili, Brescia
Email: ciminoelena85@gmail.com
Eros Libera
UOSD Diabetologia-endocrinologia, ASST Valtellina Alto Lario, Sondrio
Email: eros.libera@asst-val.it
Laura Molteni
Centro ambulatoriale di Diabetologia-endocrinologia, osp. Fatebenefratelli-Sacra Famiglia Erba, Como
Email: dottlauramoleni@gmail.com
Italo Nosari
Amb. diabetologia, Humanitas Gavazzeni, Bergamo
Email: italo.nosari@gavazzeni.it
Emanuele Spreafico
ASST di Monza -Presidio di Desio e poliambulatorio di Muggiò
Email: spreafico.e@gmail.com
Referente pagina web
Alessandra Ciucci
SSID Diabetologia, Presido polispecialistico Mariano Comense (CO), ASST Lariana
Email: ciucci.alessandra@gmail.com – alessandra.ciucci@asst-lariana
Presidenza, Consiglio, Referenti 2019
Presidente
Annalisa Giancaterini – Milano
ASST Monza, Osp. di Desio, Poliambulatorio di Muggiò
Vice presidente
Regina Dagani
Diabetologia Presidio osp. Rho – ASST-Rhodense
Email: redagani@asst-rhodense.it – regina.dagani@gmail.com
Segretario
Ida Mangone – Vimercate (MB)
UOSD Malattie endocrine, del ricambio e della nutrizione, ASST Vimercate
Email: ida.mangone@asst-vimercate.it – i.mangone@libero.it
Consiglieri
Edoardo Duratorre – Luino (VA)
ASST Settelaghi, SC Medicina interna, Amb. Diabetologia, Osp. Luino
Email: edoardo.duratorre@asst-settelaghi.it, tiphide58@gmail.com
Ioana Sorana Savulescu – Pavia
Servizio di Endocrinologia e diabetologia, Ist. di Cura Città di Pavia, IRCCS Gruppo San Donato
Email: ioana.savulescu@grupposandonato.it
Emanuela Zarra – Brescia
UO Diabetologia, ASST Spedali Civili
Email: emanuelazarra75@gmail.com
Italo Nosari – Bergamo
Amb. Diabetologia, Humanitas Gavazzeni
Email: italo.nosari@gavazzeni.it
Eros Libera – Sondrio
UOSD Diabetologia-endocrinologia, ASST Valtellina Alto Lario
Email: eros.libera@asst-val.it
Referente pagina web
Ida Mangone – Vimercate (MB)
Email: ida.mangone@asst-vimercate.it – i.mangone@libero.it
Presidenza, Consiglio, Referenti
Presidente 2015-2016
Patrizia Ruggeri
Centro Diabetologico
Azienda Ospedaliera di Cremona
Tel. 0372405716 – Cell. 3391489891
Email: p.ruggeri@alice.it – p.ruggeri2@ospedale.cremona.it
Vice presidente
Annalisa Giancaterini
AO Istituti Clinici di Perfezionamento
UO Cure Croniche e Diabetologia Territoriale, Milano
Cell. 3388064124 – Tel. 0257994323
Email: annalisa.giancaterini@gmail.com
Consiglieri
Alessandra Ciucci
UOSD Diabetologia e Endocrinologia
Azienda Ospedaliera Sant’Anna di Como
Ospedale di Mariano Comense
Tel. 031755365 – Cell. 3386950068
Email: ciucci.alessandra@gmail.com
Edoardo Duratorre
UO Medicina Interna Ospedale di Luino
Ambulatorio di Diabetologia
Azienda Ospedaliera di Varese
Tel.: 0332539306 – Cell.: 3472121830
Email: edoardo.duratorre@ospedale.varese.it
Paolo Rumi
UOSD Diabetologia e Malattie Metaboliche
Azienda Ospedaliera di Desio e Vimercate
Tel. 0362/383013 – Cell. 3356129209
Email: paolorumi@alice.it
Ioana Sorana Savulescu
UO Endocrinologia e Diabetologia
Istituto di Cura Città di Pavia
Gruppo Ospedaliero San Donato
Tel. 0382 433781 (Ospedale) – Cell. 334 9921473
Email: ioana.savulescu@grupposandonato.it
Emanuela Zarra
UO di Diabetologia
Azienda Ospedaliera Spedali Civili di Brescia
Tel. 0303995514 – Cell. 3476690682
Email: e.zarra@libero.it
Segretaria e referente sito
Regina Dagani
Responsabile Ambulatorio Diabetologia, U.O. Medicina IV
Presidio di Rho – AO G. Salvini
C.so Europa 250 – 20017 Rho
Tel. e fax: 02994303270 – Cell. 335.6846790
Email: redagani@asst-rhodense.it – regina.dagani@gmail.com
In ricordo di Guido Pozza
È mancato il prof. Guido Pozza, un pilastro della diabetologia italiana.
Noi vogliamo ricordarlo così, con un microfono in mano, mentre parla a tutti noi per trasmetterci il suo sapere e le sue esperienze.
Maestro per molti di noi, è stato presidente di società scientifiche italiane (SID) e membro del consiglio direttivo della Società Europea di Diabetologia (EASD). Professore di Patologia speciale medica, di Clinica medica generale e terapia medica. Membro della Società Italiana di Medicina Interna.
Il prof. Pozza ha dato un grande contributo allo sviluppo della diabetologia e ha fondato la scuola diabetologica milanese: è stato direttore della Scuola di specialità di Endocrinologia e malattie del ricambio dell’Università di Milano, direttore scientifico dell’Istituto San Raffaele, benemerito del comune di Milano per la ricerca in campo diabetologico.
È inoltre stato membro del Consiglio superiore di sanità e della Commissione unica del farmaco. Direttore di progetti di ricerca e di riviste di settore.
Ha partecipato attivamente a convegni e congressi fino a pochi mesi fa.Ed è stato insignito di vari premi, ultimo dei quali – nel 2015 – il prestigioso riconoscimento internazionale nel campo della diabetologia trapiantologica: il Paul E. Lacy Memorial Award.
Il prof. Pozza è stato l’iniziatore della attività trapiantologica nel diabete in Italia, meritandosi quindi questo grande onore.
Il Direttivo di AMD della regione Lombardia a nome di tutti i soci esprime cordoglio e un grande riconoscimento ai suoi meriti professionali e umani.
Il Presidente e il Direttivo AMD Lombardia
In ricordo di Giovanni Segalini
Sabato 16 settembre si è spento a 70 anni, dopo prolungate vicissitudini di salute, il Dott. Giovanni Segalini.
Giovanni Segalini ha contributo alla crescita della professionalità e specificità diabetologica in Lombardia, essendo stato fra i fondatori della nostra Sezione regionale nell’ottobre 1988, membro del primo Consiglio Direttivo di AMD e successivamente vice presidente nel 1991-92.
La sua disponibilità e capacità di collaborazione hanno fatto sì che, in quegli anni, abbia svolto le funzioni di Coordinatore del gruppo di studio sul Piede diabetico di AMD Lombardia.
Il Dott. Segalini si è sempre contraddistinto, oltre che per le notevolissime capacità professionali (riconosciutegli da tutti i colleghi che hanno avuto l’opportunità di lavorare con lui), per la grande umanità che ha saputo infondere nei rapporti con i pazienti, sia ambulatoriali sia ricoverati.
Uomo di poche parole, ma assolutamente concreto e capace, si è sempre dedicato, come interesse specialistico, alla cura delle persone con diabete.
Giovanni Segalini è stato il fondatore del Servizio di Diabetologia al Bassini, da lui istituito nel 1982. Nel 1990 fu promotore della fondazione della locale Associazione dei pazienti diabetici di Cinisello Balsamo e comuni limitrofi (ADCL), di cui rimase referente medico fino al termine della sua attività istituzionale.
Il Dott. Segalini è stato inoltre membro italiano del gruppo di lavoro per l’applicazione della Dichiarazione di Saint Vincent del 1989, sulla prevenzione in Europa delle complicanze invalidanti del diabete.
Lo ricordano con grande affetto i colleghi che hanno vissuto con lui le stagioni più belle della diabetologia al Bassini: Alberto Rocca, Nicoletta Musacchio, Alessandro Sergi, oltre agli infermieri e alle dietiste che hanno condiviso insieme fatiche e impegno.