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SURVEY DISLIPIDEMIE E DIABETE

Con la progressiva crescita delle evidenze scientifiche che, in maniera univoca, mostrano un rapporto causale tra i livelli di colesterolo legato alle lipoproteine a bassa densità (C- LDL) e gli eventi cardiovascolari, il C-LDL è diventato obiettivo terapeutico cruciale, valorizzando pienamente la prospettiva cardiometabolica. Le terapie con statine e/o ezetimibe, uniche disponibili fino a pochi anni fa, permettono di ridurre i livelli di C-LDL a valori ritenuti ormai non più sufficienti nei pazienti a rischio alto e molto alto dalle ultime linee guida sul trattamento della dislipidemia (Mach F, Baigent C, Catapano AL et al, 2019 ESC/EAS Guidelines for the management of dyslipidaemias. Eur Hearth J, 2020; 41:111-188). Le sopracitate linee guida hanno incorporato le evidenze prodotte dagli studi sugli anticorpi monoclonali anti PCSK9,​ farmaci dotati di una elevatissima efficacia ipolipemizzante che, una volta aggiunti alla terapia convenzionale (statina ad alta efficacia +/- ezetimibe), sono capaci di ridurre ulteriormente i livelli di C-LDL con proporzionale riduzione degli eventi cardiovascolari. Le attuali raccomandazioni EAS/ESC hanno fissato obiettivi chiari tanto in prevenzione primaria quanto in prevenzione secondaria, ridefinendo le principali categorie di rischio dei pazienti ed associando ad esse nuovi valori target di C-LDL da raggiungere, ove circa l’80% delle persone con diabete si viene a collocare nel rischio alto e molto alto. Diverse condizioni hanno fino ad oggi limitato l’implementazione di un’ottimale terapia ipolipemizzante, in linea con quanto evidenziato nel diabete dagli Annali AMD 2020 e risulta sotto rappresentata la prescrizione degli anti PCSK9.

La Survey Dislipidemia e Diabete, promossa dall’Associazione Medici Diabetologi, ha consentito di accendere i riflettori entro la pratica clinica quotidiana dei Soci AMD sul trattamento della dislipidemia nel diabete.

Dalla sintetica analisi della survey emerge una grande propensione​ della rete di assistenza diabetologica nazionale a prendersi carico di tutte le fasi del processo di cura delle dislipidemie nelle persone con diabete, prestando attività lavorativa in ambito di Disciplina più del 95% dei Soci AMD partecipanti alla survey, essendo presente in oltre il 28% dei casi, un ambulatorio dedicato al trattamento delle dislipidemie ed essendo fortemente rappresentata la presenza di dislipidemie nei pazienti presi in carico.

Se emerge una forte consapevolezza dell’evidenza che elevati livelli di C-LDL rappresentano fattore causale delle patologie cardiovascolari e​ dell’importanza di perseguire i target di C-LDL definiti dalle linee guida internazionali e nazionali, emergono ancora barriere al perseguimento degli ottimali obiettivi di cura che per poco meno del 63% dei Soci AMD sono rappresentate dalla scarsa aderenza del paziente alle terapie, riconducibile in primis al politrattamento farmacologico, mentre meno dell’8% ritiene essere barriera l’assenza di specifici percorsi diagnostici terapeutici, a conferma dell’attenzione posta da AMD alla strutturazione organizzativa dei percorsi di cura, ivi compreso il follow up e la verifica degli obiettivi di cura dei pazienti dislipidemici. Nello specifico dei trattamenti farmacologici, mentre risultano diffuse le​ conoscenze e le competenze sulle differenziate​ risorse terapeutiche a disposizione ed una buona propensione a recepire con tempestività il valore rappresentato dall’innovazione terapeutica in lipidologia, emerge come diffuso bisogno insoddisfatto l’intolleranza alle statine, mentre la via di somministrazione del farmaco non rappresenta un limite per maggior parte dei Soci. In merito alla normativa AIFA relativa alla prescrizione degli inibitori PCSK9, risulta normativamente possibile in oltre il 65% delle strutture cui afferiscono i Soci partecipanti alla Survey, poco meno del 50% dei quali direttamente presso la propria Struttura. Nel caso di avvio ad altra Struttura per la prescrizione, la Disciplina maggiormente rappresentata risulta essere la Cardiologia (64.52%), seguita da Medicina Interna (16.13%) e Centri di Riferimento per le Dislipidemie (9.68%). Dalle Survey emerge una buona interazione tra Ospedale e Territorio, ove sono collocate le Strutture coinvolte e un’altrettanto buona propensione al lavoro in Rete tanto con gli altri Specialisti coinvolti nel processo assistenziale, quanto con i MMG. Dalla Survey emerge come i pazienti potenzialmente eleggibili al trattamento con inibitori PCKS9 siano ben maggiori rispetto a quanto emerga dai dati di real world. Mentre è in corso, sulla base degli studi di outcome accumulatisi e pubblicati, una riflessione​ in merito alla futura opportunita’ di estensione delle indicazioni di prescrivibilita’ degli inibitori PCSK9, emerge fin d’ora urgente la necessità di superare l’inerzia terapeutica,​ valorizzando l’educazione terapeutica strutturata, il maggiore ricorso alle terapie di associazione statine+ezetimibe per agevolare l’aderenza e la persistenza al trattamento ed il tempestivo ricorso on top agli inibitori PCSK9 per raggiungere gli obiettivi ottimali di C-LDL, soprattutto nei pazienti a rischio alto e molto alto, al fine di garantire efficacia, sicurezza, appropriatezza, innovazione, accessibilità e sostenibilità al trattamento delle dislipidemie nelle Persone con diabete.

IL BOARD SCIENTIFICO
Luigi Gentile, Lelio Morviducci, Margherita Occhipinti, Franco Tuccinardi, Graziano Di Cianni


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Si ringrazia per il contributo non codnizionante