Il valore della tecnologia: il progetto AMD sulla telemedicina
“Con la tecnica gli uomini possono ottenere da sé quello che un tempo chiedevano agli dei”
Umberto Galimberti
Il termine “tecnologia” indica le tecniche utilizzate per produrre oggetti e migliorare le condizioni di vita dell’uomo. Si parla di tecnologia anche in campi in cui non c’è sviluppo di prodotti materiali, ma solo di procedure, come nel caso delle tecnologie informatiche che realizzano software, ossia prodotti immateriali.
Nello scenario sanitario attuale, caratterizzato da tecnologie innovative per la diagnosi e la cura, da una domanda di salute sempre più accurata e informata e da un problema di sostenibilità a rischio, è necessaria una trasformazione dei modelli organizzativi e dei meccanismi di gestione, che impone ai medici nuove competenze.
Il progetto AMD sulla telemedicina per la gestione del diabete, portato avanti insieme al Centro Nazionale di Telemedicina dell’Istituto Superiore di Sanità, in linea con gli indirizzi del Piano Nazionale della Cronicità e del Piano Nazionale sulla Malattia diabetica, deriva dalla necessità di riorganizzare l’assistenza per le patologie croniche, secondo i principi del “Chronic Care Model”. Per sua definizione il modello di telemedicina è basato sulla centralità del paziente e sulla sua capacità di gestione della malattia, e consente di mantenere una continuità di contatti con il servizio sanitario, riducendo la necessità di visite presso l’ambulatorio diabetologico.
Nello specifico, il progetto di telecare per la gestione del rischio metabolico e cardiovascolare nei pazienti con diabete di tipo 2 e diabete gestazionale, seguiti presso le strutture specialistiche, valuterà se l’utilizzo di un sistema di telemedicina domiciliare, che rende i pazienti in grado di monitorare glicemia, peso e pressione arteriosa, associato a un sistema di supporto educativo da remoto e a un sistema di telehealth accessibile dal paziente e dal diabetologo, migliori il controllo glicemico e il profilo di rischio cardiovascolare rispetto alle normali modalità di gestione da parte del servizio di diabetologia. Il progetto misurerà anche l’impatto del sistema di telecare rispetto alla usual care su numerosi outcome clinici e umanistici e sul consumo di risorse sanitarie.
Benefici del progetto:
- Offrire alcune risposte chiave sulle differenze tra percorsi di telecare e percorsi assistenziali standard, in termini di consumo di risorse sanitarie, al fine di quantificare il numero di visite, di accessi in ospedale e il tempo dedicato alle prestazioni di telecare, per supportare future politiche di rimborso di queste prestazioni, alla luce del Piano Nazionale della Cronicità, del Piano Nazionale per la Malattia diabetica, della Comunicazione della Commissione Europea COM(2008) 689 e delle linee di indirizzo nazionali per la telemedicina.
- Dimostrare con un approccio metodologico rigoroso che la telecare può funzionare su un numero elevato di centri e di pazienti. Qualora i risultati della sperimentazione confermassero l’efficacia e la sicurezza attese dal sistema, questo potrebbe essere implementato nella normale pratica clinica, nell’ambito delle attività e delle strategie di miglioramento dell’assistenza promosse da AMD.
- Implementare un sistema di telemedicina articolato che consenta, non solo la valutazione della glicemia, ma anche di altri parametri chiave nella cura del diabete di tipo 2 e del diabete gestazionale, quali peso e pressione, per dimostrare che con la telemedicina si possono ottenere risultati simili se non migliori rispetto alla usual care grazie a una maggiore continuità assistenziale.
- In un’ottica di sviluppo economico, puntare sui Telehealth center, in cui trovano occupazione operatori sanitari specializzati nel management del diabete e delle malattie croniche, potrebbero diventare una nuova opportunità di sbocco professionale e un elemento chiave del “Chronic Care Model”. Il Telehealth center potrebbe colmare il gap esistente nei percorsi di educazione terapeutica.