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Migliorare l’assistenza al paziente migliorando la formazione degli operatori

Intervista alla Dott.ssa Nicoletta Musacchio, direttore della Scuola AMD, e al Dott. Carlo Giorda, responsabile per la qualità

di Marco Comoglio


Prossimamente sul sito www.infodiabetes.it sarà disponibile un’area dedicata alla Scuola di formazione AMD.

La scuola è nata con l’obiettivo di contribuire al miglioramento continuo della qualità dell’assistenza attraverso la promozione, la realizzazione e la diffusione di eventi formativi e attività di consulenza.Per accrescere la capacità formativa, la Scuola ha scelto una metodologia che rispondesse alla capacità di renderci più attivi e interattivi: la metodologia esperienziale che permettesse di valorizzare le esperienze personali, di metterle in ordine e riferirle perché altri le acquisissero in maniera strutturata. Ha individuato un metodo per identificare, progettare, realizzare e verificare un risultato partendo dalle conoscenze individuali senza inventare nulla di nuovo ma ordinando, organizzando, valorizzando l’esperienza accumulata.

In base a questi presupposti è stato individuato il Metodo AMD: un processo formativo dinamico fondato sul team-building, il lavoro di gruppo e l’interazione. Ad oggi sono stati condotti tre corsi “base” e due master per formare medici e alcuni infermieri a tale metodo, ed è stato creato un albo delle persone abilitate a tale ruolo, e devo ammettere di sentirmi molto onorato di fare parte di questo gruppo.

All’inizio del 2004, dopo un lungo e faticoso cammino di preparazione, si è svolto per la Scuola un evento molto importante: il 23 gennaio scorso la Scuola ha superato la visita ispettiva e ha ottenuto la certificazione UNI EN ISO 9001:2000. E l’Associazione Medici Diabetologi è la prima società scientifica italiana che si è certificata nella formazione.

Proprio in merito alla certificazione ho posto alcune domande alla Dott.ssa Nicoletta Musacchio, direttore della Scuola, e al responsabile per la qualità della Scuola, il Dott. Carlo Giorda, detto anche “gufo” per il suo ruolo determinate, insieme al Dott. Ozzello, di analisi e di critica svolto nelle fasi preliminari di preparazione alla certificazione.

Cosa vuol dire, in pratica, ottenere la certificazione per una scuola di medici?Nicoletta come si inserisce questo evento nel panorama italiano della qualità in sanità?
Negli ultimi anni il tema della qualità in sanità ha suscitato un interesse particolare e crescente. Un forte impulso ha avuto la certificazione di strutture sanitarie pubbliche e private, in particolare di laboratori di analisi, sale operatorie, distretti sanitari e, ultimamente, anche reparti. Per la prima volta viene affrontata la certificazione di qualità della formazione, un formidabile strumento per il miglioramento dell’assistenza sanitaria. Il processo e il prodotto della formazione, che portano al miglioramento delle conoscenze e delle abilità di un operatore sanitario, vengono analizzati, misurati, verificati e validati analogamente a una qualsiasi attività che produce un cambiamento per la salute.

Certificare la formazione significa dichiarare, analizzare e misurare quel che si fa, per poi sottoporsi a una valutazione esterna… 
L’attività della Scuola AMD è stata analizzata e messa in discussione. Sono stati chiariti gli obiettivi e i vari processi che si percorrono per raggiungerli. Soprattutto, si è definito a priori quali sono i modi e le finalità della scuola, cercando di misurare il risultato (l’apprendimento, ma anche il gradimento e la capacità di lavorare in team). L’esplicitazione degli obiettivi e dei criteri per la scelta dei docenti e dei formatori, la raccolta dei dati, il riesame delle attività, sono tutti passaggi che obbligano a uscire dal limbo dell’autoreferenzialità, un difetto molto diffuso nella medicina italiana. Teniamo conto che la maggior parte dei medici ritiene per certo che, soltanto perché è esperta della materia, è anche capace di fare formazione. Ma non è sempre così.

Quali sono le peculiarità di una certificazione in formazione ottenuta da una società scientifica medica?
La peculiarità maggiore sta nel fatto che i tecnici della materia insegnata, i medici, hanno dovuto subire la trasformazione, non semplice, in formatori e facilitatori del lavoro dei discenti. Quando si hanno competenze professionali e scientifiche si fa fatica a metterle da parte per entrare nel ruolo neutro del formatore. Al termine di questa fase di trasformazione da medico a tecnico della formazione è stato creato un albo.

Carlo, come si inserisce questo evento nel programma ministeriale dell’Educazione Continua in Medicina (ECM)?
È quanto mai attuale, in quanto nella prossima fase dell’accreditamento ECM è previsto che i provider siano certificati UNI EN ISO. L’Associazione Medici Diabetologi è pertanto in grado di soddisfare questo requisito sin da subito. Per tale motivo la certificazione recentemente acquisita è stato segnalata al Ministero della Salute, e l’associazione si è offerta per la fase sperimentale del nuovo programma. L’esperienza “rompighiaccio” fatta dalla nostra società scientifica può anche essere trasferita ad altre società scientifiche che intendano raggiungere l’eccellenza nel campo della formazione.

Quindi i “formatori medici” hanno dovuto dichiarare e descrivere il proprio operato, misurarlo creando un sistema di gestione della qualità…
Hanno dovuto accettare una verifica esterna da parte di un professionista della formazione. Sempre tenendo a mente l’autoreferenzialità del mondo medico italiano, si possono comprendere le difficoltà che si sono dovute superare.

Ancora, Nicoletta, dopo il conseguimento della certificazione quali sono gli obiettivi della Scuola per il futuro?
Il conseguimento della certificazione ISO nel campo della formazione è soltanto un punto di partenza, non d’arrivo. Per mantenere il riconoscimento si deve continuamente crescere e ci si deve sottoporre a ulteriori verifiche. Il ciclo di qualità è continuo e dinamico. La Scuola continuerà a organizzare eventi formativi per migliorare le competenze di tutte le figure professionali (non solo medici) che hanno un ruolo nell’assistenza in campo metabolico e diabetologico. In questa ottica rientrano in tale area anche le altre specialità mediche che collaborano con le equipe diabetologiche.
Ma soprattutto la Scuola di formazione AMD cercherà di affinare e migliorare il metodo didattico formativo in modo da creare un’ istituzione legata a un metodologia e non a delle persone, garantendosi una crescita per il futuro.