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Andiamo a vivere da soli?


Richard R. Rubin, PhD
ADA Past President
of Health Care
& Education
 

Scritta con l’affetto e la sensibilità di una persona che conosce profondamente i problemi dei pazienti, la lettera di Rubin fornisce utili consigli e suggerimenti per affrontare la nuova esperienza: abbiamo pensato che sotto la calura estiva possa giovare una lettura più leggera e magari utile, perché no?, per trarre qualche spunto per il nostro lavoro. 


Sei in procinto di allontanarti da casa? Se è così, stai facendo un grande passo – forse il più grande che hai mai fatto da solo. Adesso tante cose sono veramente sotto la tua responsabilità, anche il diabete.

Anche se sai già gestire il tuo diabete autonomamente, alcune cose cambieranno: ad esempio, nel caso in cui la tua nuova residenza sia molto lontana, avrai bisogno di trovare un nuovo medico, e avrai probabilmente bisogno di trovare nuove strade per essere sicuro di non farti mancare le forniture. E avrai la necessità di parlare del tuo diabete con altre persone, ai tuoi compagni di casa, d dormitorio, ai tuoi colleghi di lavoro.

 

Immagino che tu non voglia che il tuo diabete interferisca con la tua nuova vita indipendente. Immagino che tu possa desiderare lavorare, giocare e divertirti senza preoccuparti degli alti e bassi della tua glicemia. Dunque, ricorda sempre: essere preparati aiuta a mantenere il diabete nella giusta prospettiva, invece di vederselo uscire e mordere quando meno ce lo si aspetta.

Ecco allora alcuni suggerimenti per mantenere il controllo del diabete quando si vive da soli.

1. Cose che non dovrebbero mancare in casa
Devi pensare a tutti i presidi utilizzati, compresi quelli usati solo occasionalmente. Includi anche l’insulina e altri farmaci, i device per la somministrazione, gli strumenti di controllo di sangue e urine per glicemia e acetone, il necessario per il trattamento delle ipoglicemie (zollette di zucchero e glucagone). Procurati tutto in abbondanza, così non sarà necessario riordinarli mentre ti stai organizzando la nuova vita.
E non dimenticare: hai deciso come controllare le forniture affinché non finiscano improvvisamente? E chi si occuperà degli ordini successivi ? E come ordinarli (via internet, attraverso i genitori, direttamente presso la farmacia locale)?

2. Accertarsi di avere una rete di sicurezza
Sai a chi fare riferimento e dove andare in caso di necessità di aiuto medico urgente? Se hai deciso di restare abbastanza vicino alla tua vecchia casa, potresti essere in grado di chiamare chi già ti seguiva. Se ti sposti più distante dovresti trovare un nuovo centro di assistenza. È anche vero che se non sei troppo lontano puoi continuare ad eseguire i controlli presso il centro nel quale sei abitualmente seguito. Se andrai in un collegio universitario, l’assistenza sanitaria offerta potrebbe essere un buon aiuto. Puoi chiedere al tuo diabetologo di mettersi in contatto con il diabetologo che ti seguirà quando abiterai alla nuova residenza. Se ti stai avviando ad un nuovo posto di lavoro, il servizio medico dovrebbe avere il recapito del servizio che ti segue e il nome del tuo diabetologo.

3. Parlare con la gente sul tuo diabete
Allontanarsi da casa significa farsi nuove esperienze e talvolta conoscere persone nuove. E’ importante parlare con queste persone del diabete ed è altrettanto importante quello che dirai loro.
Ti incoraggio vivamente a parlarne con almeno alcune delle tue nuove conoscenze e con chiunque ti viva insieme, in modo tale che sappiano come aiutarti in caso di ipoglicemia. Questa è l’emergenza possibile con la quale potrai avere a che fare e devi essere sicuro che sappiano intervenire. Questo è un dovere nei loro confronti, cosicché non siano impreparati, e nei tuoi, così da poter essere sicuro.

4. Il ruolo dei tuoi genitori nella nuova vita
Alcuni genitori continuano a svolgere un ruolo nella cura del diabete, anche quando i loro figli adulti si sono allontanati – personalmente, ho anche conosciuto alcuni genitori che si sono spostati nella stessa città dei figli. Altri genitori sono molto meno coinvolti. Ho visto crescere i giovani con i più svariati gradi di coinvolgimento dei genitori. In qualsiasi caso, le famiglie possono trovare un equilibrio tra i loro rapporti e il controllo della glicemia, equilibrio che spesso richiede tempo e alcune lacrime. Se i tuoi genitori sono molto impegnati nell’aiutarti, devi cercare di trovare delle cose da far fare loro che siano utili. Devi anche pensare a dei modi per rassicurarli su come stai in modo che non siano loro a chiedertelo tutti i momenti.

5. L’alcol può causare pericolose ipoglicemie
Bere alcol è un segno di libertà per molti giovani. Un consumo eccessivo di alcol è rischioso per chiunque, ma lo è soprattutto per coloro che hanno il diabete, perché l’eccesso di alcol può portare a pericolose riduzioni di glucosio nel sangue. Normalmente in caso di ipoglicemia il fegato produce glucosio e aiuta recuperare i livelli di glicemia, nel caso di assunzione di alcol il fegato è impegnato a metabolizzare l’alcol e riduce la produzione di glucosio e l’ipoglicemia si prolunga con gravi rischi.
Inoltre, è facile confondere i sintomi di ipoglicemia con ubriachezza, in modo che ci sono meno probabilità che i sintomi di ipoglicemia siano riconosciuti come tali per ottenere l’aiuto di cui hai bisogno per trattare l’ipoglicemia. Se scegli di bere, non farlo mai a stomaco vuoto; accertati di avere consumato un consistente pasto e non saltare lo spuntino prima di andare a dormire. La mattina seguente alzati alla stessa ora e controlla la glicemia, pratica l’insulina, fai colazione, e poi vai a dormire se lo desideri.

6. Anche l’aumento della glicemia può essere un problema
Lo stress di nuove responsabilità può far aumentare la glicemia, il che rende più difficile pensare con lucidità, in particolare per quel che riguarda le cose complicate, mettendoti di cattivo umore – i pazienti riferiscono di essere meno felici e più ansiosi quando la glicemia è più elevata.

Una buona pianificazione contribuirà a mantenere la glicemia il più vicino possibile alla normalità, riducendo al minimo l’impatto del diabete sul fisico e sulla mente, cosicché tu possa vivere la nuova vita al meglio.

Richard R. Rubin, PhD
ADA Past President of Health Care & Education