AMD: dalla lotta a corruzione, sprechi e inefficienze le risorse per i servizi assistenziali
Le proposte dell’AMD per incrementare la consapevolezza etica dei professionisti della salute, anche alla luce del nuovo Piano Nazionale Anticorruzione 2016, e per contribuire al miglioramento della qualità dell’assistenza diabetologica e alla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale.
di Marco Comoglio
In Italia, è stato calcolato, corruzione e frode, sommate a sprechi e inefficienze, riescono a sottrarre risorse ai servizi assistenziali circa 23 miliardi di euro, pari al 20% del totale delle spese sanitarie sostenute annualmente (equivalenti a 110 miliardi). In questo scenario, e alla luce del nuovo Piano Nazionale Anticorruzione 2016, diventa prioritario contribuire a sviluppare una maggiore consapevolezza etica nel professionista della salute al fine di assicurare servizi assistenziali di qualità in un’ottica di appropriatezza, sostenibilità e trasparenza.
Priorità fondamentale in particolare nell’area diabete, che rappresenta una delle patologie croniche più diffuse al mondo – in Italia si contano 4 milioni di pazienti – e che ha pesanti ricadute non solo in termini economici, ma anche sociali e personali.
E proprio l’etica professionale – appunto con un focus sull’area diabetologica – e i meccanismi di applicazione della deontologia nelle organizzazioni sanitarie, sono stati i temi al centro del convegno,organizzato dall’AMD e svoltosi a Roma presso l’Auditorium del Ministero della Salute, dal titolo L’etica nella professione e nelle organizzazioni, che ha visto la partecipazione dei massimi esperti di etica in ambito sanitario.
“Nel nostro sistema sanitario il fenomeno della corruzione è sostenuto da una inadeguata gestione organizzativa e dalla scarsa attenzione agli sprechi, che si traducono in risorse sottratte ai servizi sanitari. In particolare le attività di prevenzione nell’area del diabete, fondamentali per evitare il dilagare di questa vera e propria epidemia” ha commentato Maria Franca Mulas, coordinatrice del gruppo AMD Diabetologia Misurata. La quale ha sottolineato: “Un comportamento etico si concretizza proprio nelle scelte operate quotidianamente, ad esempio nella scelta del farmaco più appropriato, nel rapporto con le aziende, con le organizzazioni e con gli altri operatori. Come operatori abbiamo la responsabilità di crescere professionalmente al fine di prevenire comportamenti che, a causa di un certo grado di inconsapevolezza e inerzia, contribuiscono a quelle storture e inefficienze del sistema che ben conosciamo”.
Secondo Transparency International Italia – associazione contro la corruzione –, corruzioni, frodi e inadeguatezze organizzative sono determinate da fattori quali l’asimmetria informativa (la mancata comunicazione trasparente tra pazienti, operatori, aziende produttrici e ufficiali responsabili della spesa), l’articolata complessità del sistema sanitario (difficoltà e analisi di raccolta delle informazioni, di sviluppo della trasparenza, di prevenzione della corruzione), l’incertezza del mercato della sanità (difficoltà per i decisori di prevedere la diffusione di malattie per allocare risorse comprendere i costi e l’efficacia delle cure).
Si stima che il tasso medio di corruzione e frode in sanità sia del 5,59%, con un intervallo che varia fra il 3,29 e il 10%. Per la sanità italiana, che vale circa 110 miliardi di euro annui, ciò si tradurrebbe in circa 6 miliardi di euro sottratti ai servizi assistenziali. Se a questi si aggiungono i costi di sprechi e inefficienze, il conto salirebbe a oltre 23 miliardi di euro.
“Acquisita la distanza esistente tra l’ambiente sanitario descritto e la necessità di un’assistenza più appropriata e sostenibile, AMD si sta adoperando per rendere più trasparenti i comportamenti professionali dei propri iscritti, iniziando con attività dedicate all’educazione alla legalità e alla consapevolezza etica dell’agire professionale” ha detto Nicoletta Musacchio, Presidente AMD. “Arrivando poi a fornire strumenti funzionali nel guidare sia le scelte tecniche, sia le relazioni con il paziente, i rapporti tra operatori e con le organizzazioni sanitarie, le aziende e le istituzioni, anche alla luce del nuovo Piano Nazionale Anticorruzione 2016, di recente approvazione, che richiede agli ordini professionali un sempre maggiore impegno in termini di formazione e controllo”ha aggiunto.
AMD, grazie a iniziative di tipo formativo e percorsi di aggiornamento teorico-pratico, si propone così di supportare e rendere realizzabili ed efficaci alcune delle proposte identificate nel report Corruzione e sprechi in sanità 2013, quali:
- favorire la risoluzione della asimmetria informativa che espone al rischio corruzione il cittadino debole e poco informato rispetto al medico che agisce in sua vece, rispetto al sistema sanitario nazionale, determinando la domanda e l’offerta;
- promuovere l’etica tra i medici e lo staff;
- aumentare l’efficienza e intensificare i controlli sull’attività dei medici e dello staff;
- pubblicare indicatori di attività e risultato dei medici e dei dirigenti per rendere trasparente l’uso delle risorse pubbliche;
- sostenere il whistleblowing (la denuncia di condotte illecite).
L’etica, è stata la conclusione del convegno, è oggi dunque l’unico strumento davvero efficace nella gestione di processi complessi e non può più essere circoscritta all’indirizzo della pratica medica, fermo restando che le decisioni del singolo professionista possono orientare in modo determinante non solo le performance aziendali, ma anche e soprattutto i servizi e le tutele offerte al cittadino.
Come ha ricordato Luciano Manicardi, priore della comunità di Bose, “la serietà, il rispetto, la lealtà, la responsabilità, la coscienza sono le parole chiave che devono muovere i nostri rapporti interpersonali e professionali e sono la salvaguardia dell’integrità della professione”.
Occorrerà però tempo perché la struttura dei sistemi sanitari acquisisca maturità, sufficiente per esprimere autonomamente una cultura etica in grado di guidare l’operatività concreta.