Le competenze per (ri)dare valore al diabetologo: il percorso di certificazione
Il termine competenza deriva dal tardo latino competentia, sostantivo di competere (cum, insieme, più petere, dirigersi verso, cercare di avere, aspirare).
La letteratura la definisce come:
“la qualità professionale di un individuo in termini di conoscenze, capacità e abilità, doti professionali e personali…” (Quaglino, 1990);
“…l’insieme delle strategie e dei metodi adottati per mettere in relazione le proprie capacità operative con le richieste dell’ambiente…” (Sarchielli, 1996);
“…l’insieme delle risorse messe in gioco dal soggetto nell’affrontare il compito lavorativo alla luce della relazione fra le caratteristiche del soggetto e le caratteristiche del compito…” (Bresciani, 1997).
Nello specifico, la competenza professionale può essere definita come l’insieme di elementi/dimensioni che concorrono all’efficacia di un comportamento professionale; finalizzata all’azione, è intrecciata alla capacità di fare e alla conoscenza delle situazioni e dei contesti. È la capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale, esercitabile con un determinato grado di autonomia e responsabilità, e misurabile tramite un criterio prestabilito.
Da sempre l’obiettivo di AMD è garantire ai pazienti con diabete un’assistenza appropriata e di qualità e, al contempo, contribuire all’efficientamento e alla sostenibilità del sistema sanitario. Oggi i percorsi di formazione che portano al rilascio di certificati di competenza professionale non possono non tener conto di tali aspetti e devono essere finalizzati ad aumentare la sicurezza delle cure, procedendo a un’ottimizzazione delle risorse in un contesto di forti limitazioni.
Certificare la competenza dei professionisti è in linea con un concetto moderno di sanità, che necessita di conoscenza e applicazione delle linee guida, attraverso la costituzione e l’adozione di percorsi diagnostico terapeutici assistenziali di qualità.
Questo approccio qualificato, necessario per lo svolgimento della professione medica, è in grado di dare qualità ad alcune specificità del professionista e di migliorare i livelli di assistenza, con concrete possibilità di ottimizzare l’impiego delle risorse pubbliche.
A seguito del progetto DIA&INT (Diabetes Intelligence) e alla redazione del Core Competence Curriculum del diabetologo, AMD ha identificato, tramite l’utilizzo del metodo scientifico validato SROI (Social Return On Investment) attività, conoscenze e competenze prioritarie del diabetologo, quelle più utili a soddisfare il bisogno di salute della persona con diabete. Questo è stato il punto di partenza del Progetto Certificazione delle Competenze, coronato dalla pubblicazione della Prassi di riferimento UNI, che hanno definito i requisiti necessari per la certificazione dei diabetologi. Oggi, infatti, è in atto un processo di cambiamento culturale che pone l’attenzione sulla necessità di valutare le competenze pratiche e specialistiche degli operatori sanitari, secondo modalità imparziali e non autoreferenziali, con l’obiettivo di fornire ai pazienti, in modo ancora più puntuale, un’assistenza efficace e di qualità. Questo non influenza l’aggiornamento che il professionista medico deve comunque perseguire attraverso la formazione universitaria obbligatoria.
L’iter del progetto
![](https://aemmedi.it/wp-content/uploads/2020/03/iter-competenze-500x285.png)
Il Progetto, sviluppato da AMD in collaborazione con The System Academy, ha riguardato la redazione di una prassi di riferimento Le competenze generali del Medico diabetologo, contenente i parametri e le metodologie generali per l’individuazione dei requisiti specifici e la valutazione della conformità dei profili professionali dell’area diabetologica in termini di conoscenze, abilità e competenze, e le sezioni di prassi riguardanti alcuni profili professionali specialistici in ambito diabetologico:
- medico diabetologo esperto nella gestione della tecnologia avanzata nella cura delle persone con diabete;
- medico diabetologo esperto in gestione delle complicanze cardiovascolari in pazienti con diabete di tipo 2;
- medico diabetologo esperto in gravidanza e diabete;
- medico diabetologo esperto educatore in diabetologia;
- medico diabetologo esperto e competente in piede diabetico.
I documenti sono stati realizzati ed approvati nell’ambito del tavolo “Specialisti del settore medico” composto da rappresentanti di AMD, UNI e The System.
La prassi di riferimento UNI/PdR 64.5:2019 è stata pubblicata da UNI il 19 luglio 2019
![](https://aemmedi.it/wp-content/uploads/2020/03/prassi-competenze-500x416.jpg)
![](https://aemmedi.it/wp-content/uploads/2020/03/uni-500x252.jpg)
Sulla base di quanto stabilito nella prassi, i medici interessati potranno farsi certificare da un ente accreditato, terzo e indipendente, sotto l’egida di Accredia, l’ente unico nazionale di accreditamento, designato dal governo italiano ad attestare competenza, indipendenza e imparzialità degli organismi di certificazione, ispezione e verifica.