Studi clinici CVOT e gliflozine: applicabilità in real world
Pubblicata la nuova monografia degli Annali AMD dedicata alla valutazione dell’applicabilità dei criteri di inclusione dei CVOT sugli SGLT-2i EMPA-REG OUTCOMES, CANVAS, DECLARE e VERTIS in pazienti adulti con diabete mellito tipo 2 nella comune pratica clinica.
Il miglioramento degli esiti cardiovascolari del diabete mellito tipo 2 (DM2) è un obiettivo da tempo consolidato, e a seguito dei cardiovascular outcome trial (CVOT) gli obiettivi terapeutici del DM2 si sono profondamente modificati ottenendo un approccio più olistico di beneficio a lungo termine sulle complicanze. In particolare è emerso che gli SGLT2i, insieme al GLP1, sono – tra i nuovi farmaci – quelli che hanno dimostrato un risultato migliore nell’ambito dei CVOT: non solo dimostrando l’assenza di un eccesso di rischio CV rispetto al placebo, ma anche un ruolo protettivo sull’endpoint primario composito (morte cardiovascolare, infarto del miocardio, ictus).
L’analisi proposta dalla nuova monografia Annali AMD ha l’obiettivo di fornire uno strumento di approfondimento e interpretazione pratica attraverso la valutazione dell’applicabilità dei criteri di inclusione di diversi CVOT sugli SGLT-2i in popolazioni di pazienti con DM2 in condizioni di normale pratica clinica. In particolare, punta a identificare la trasferibilità degli studi EMPA-REG OUTCOMES, CANVAS, DECLARE e VERTIS in pazienti adulti con DM2.
L’analisi si è basata sui dati degli Annali 2018, riguardanti i pazienti con DM2 attivi nell’anno indice 2016 raccolti in 222 servizi di diabetologia.
Le variabili utilizzate hanno coinvolto il genere e l’età, i parametri: durata del diabete, valori medi di BMI, HbA1c, pressione arteriosa, profilo lipidico, albuminuria e filtrato glomerulare. Il calcolo dei valori di LDL è stato ricavato utilizzando la formula di Friedewald se tale dato non era riportato nella cartella clinica, se erano presenti i valori di colesterolo totale, HDL e trigliceridi determinati nella stessa data e se i trigliceridi non eccedevano i 400 mg/dl. Il filtrato glomerulare (GFR) è stato calcolato con la formula di CKD-EPI. I farmaci antiperglicemizzanti, antipertensivi, ipolipemizzanti e antiaggreganti sono stati classificati attraverso i codici ATC, gli eventi cardiovascolari attraverso i codici ICD9-CM. Denominatore delle analisi sono stati i pazienti con almeno una rilevazione di tali parametri durante l’anno indice. Nel caso lo stesso paziente avesse eseguito più visite nel corso dell’anno indice, sono state valutate le rilevazioni più prossime all’inizio della terapia con SGLT2i.
L’analisi ha fatto emergere sostanziali differenze nell’eleggibilità per i diversi studi che oscilla tra il 55,9% dello studio DECLARE-TIMI-58 e l’11,7% dello studio EMPA-REG OUTCOME, documentando la difficoltà nel trasferire alla pratica clinica i risultati delle sperimentazioni cliniche controllate, che includono popolazioni altamente selezionate in relazione al rischio cardiovascolare. Dalla valutazione dei criteri di eleggibilità e dei profili clinici forniti dal database Annali, maggiormente accurata rispetto ad altre analisi che riportano informazioni autodichiarate dagli intervistati, e dal confronto con le caratteristiche dei pazienti arruolati nei diversi CVOT, emerge un’età media dei pazienti consistentemente più elevata nel real world, associata a una maggiore durata del diabete, a una maggiore presenza di microalbuminuria o insufficienza renale cronica, un BMI meno elevato e un miglior controllo metabolico. Dati questi che potrebbero in parte giustificare l’uso ancora molto limitato degli SGLT-2i, anche probabilmente dovuto alla loro recente introduzione che, pur selezionando le popolazioni potenzialmente eleggibili per i CVOT, oscilla fra il 4,4 e il 6,6%.
Il Commento del Presidente AMD Domenico Mannino
Il miglioramento degli esiti cardiovascolari del DM2 è ormai un obiettivo imprescindibile e le prospettive terapeutiche del DM2 hanno subito negli ultimi anni profonde modifiche, passando dal semplice controllo della glicemia a un approccio più olistico, di beneficio a lungo termine sulle complicanze. Tra i nuovi farmaci testati nell’ambito dei CVOT, gli SGLT2i sono, insieme agli agonisti recettoriali del glucagon-like peptide 1 (GLP1), quelli che hanno mostrato i risultati migliori. La nostra analisi ha rilevato come un gran numero di soggetti candidabili alla terapia con gliflozine, non riceva questo trattamento, almeno nell’anno indice 2016, su cui è effettuata l’analisi degli ultimi Annali AMD.
Scarica la monografia Annali 2018 Applicabilità di una serie di studi clinici SGLT-2i CVOT in un ambito di popolazione real world di pazienti con DM2
I soci AMD possono scaricare QUI la monografia tramite inserimento delle proprie credenziali di accesso all’area riservata.
Il documento è altresì consultabile QUI.