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IN EVIDENZA – Il Commitment AMD 2017

Si è tenuto a Cagliari il Commitment di AMD. Ampio spazio hanno avuto i lavori della Consulta dei Presidenti delle Sezioni regionali AMD. Ne abbiamo parlato con Giacomo Guaita

di Marco Comoglio


A Cagliari, il 17 e 18 marzo scorsi, si è svolto il Commitment di AMD “Diabetologia oggi disegnando il domani”. Organizzato da Giacomo Guaita, coordinatore della Consulta, l’incontro ha visto una folta partecipazione, tra cui i membri della Consulta stessa, i futuri presidenti regionali e tutto il CDN.

L’evento ha avuto molteplici significati: è stato anzitutto un’occasione di confronto fra le varie realtà e problematiche regionali e i futuri presidenti regionali hanno presentato i loro progetti. C’è stata quindi la presentazione dei candidati alle prossime elezioni per il rinnovo del CDN, ove ognuno ha potuto dare indicazioni sulle proprie competenze e sui progetti all’interno del consiglio. Infine, Domenico Mannino, prossimo Presidente AMD, ha tracciato le linee di indirizzo di quella che sarà la sua presidenza.

Con Giacomo Guaita, abbiamo fatto il punto sulla Consulta e della sua esperienza in qualità di coordinatore.


Giacomo Guaita: ci puoi raccontare della tua esperienza di coordinatore della consulta?
Siamo partiti con un preciso mandato del CDN alla Consulta. Ma sin dall’inizio ho ritenuto che fosse importante sentire anche la voce di tutte le sezioni regionali. Per cui, in attesa del nostro primo incontro, avevo chiesto ai Presidenti regionali che si facessero a loro volta espressione del comune sentire dell’intero Direttivo regionale di appartenenza.

 

Per quale ragione?
Volevamo essere utili, comprendendo che c’è la necessità di personalizzare il sistema, fare una formazione più capillare e meno costosa soprattutto per raggiungere tutti, e migliorare la comunicazione. Abbiamo identificato come strumento la forza della rete e abbiamo agito in tal senso. Così, una volta stabilita la data, nell’ottobre del 2015, siamo stati da subito operativi realizzando tra di noi un’analisi dei bisogni, a seguito della quale sono state tracciate delle linee programmatiche su cui impostare il lavoro.

 

Che cosa ne è derivato?
Sono venute fuori svariate suggestioni. E identificando aree comuni abbiamo aggregato le sezioni. C’è stato quindi un confronto su temi utili e le Regioni hanno davvero fatto squadra. Si sono così realizzate le quattro convention del 2016, che hanno visto una partecipazione complessiva e attiva di oltre 150 persone, il cui risultato è stata la produzione di documenti attualmente patrimonio di AMD. E siamo riusciti anche ad onorare il mandato del CDN in ogni suo punto.

 

Dal punto di vista personale?
L’esperienza personale è che la disposizione all’ascolto e l’autentica ricerca della comprensione del punto di vista dell’altro siano sempre premianti. E anche in caso di incomprensioni od ostacoli è fondamentale prenderne coscienza e trasformarli in un trampolino di lancio per migliorare, senza farsi mai prendere dalla tentazione di isolare o ridimensionare chi riteniamo possa dar origine a situazioni di criticità.

 

Il tuo mandato è quasi al temine: che cosa ti porti a casa?
Una grande esperienza sotto il profilo umano e professionale. Ringrazio di cuore ciascuno dei componenti e la Consulta nel suo insieme per il crescente entusiasmo con cui si sono portate avanti le attività, per aver maturato quel senso di appartenenza, quello spirito di corpo che in verità da sempre hanno caratterizzato AMD e che abbiamo avuto il piacere di sperimentare nuovamente. L’esperienza maturata nello svolgere un ruolo di responsabilità e coordinamento costituisce un bagaglio prezioso anche in altri ambiti, da quello di responsabile della struttura presso la quale opero, sino a quello di padre di famiglia…

 

Margini di miglioramento per l’attività della Consulta?
Il CDN esprime la mission e la vision di AMD, il “pensiero globale”. Le Sezioni regionali devono farsi interpreti, sul territorio, di questo pensiero, coinvolgendo tutti i soci attraverso attività, iniziative che siano conformi alla metodologia formativa che ci caratterizza, e nel contempo hanno il compito di comunicare tutto quanto di prezioso ed unico il contesto locale suscita. La Consulta, e il suo coordinatore nel delicato ruolo di partecipante al CDN, deve essere il tramite attraverso cui bidirezionalmente scorrono le suddette istanze, deve rappresentare insomma il vero braccio operativo di AMD.

 

Un esempio concreto?
Quando in una delle nostre convention dello scorso anno abbiamo approfondito la tematica del rinnovamento societario ho inteso proporre una metafora, quella della “piramide rovesciata” con il vertice, il CDN, in basso, e la base societaria in alto, a simboleggiare da un lato un richiamo per i ruoli precostituiti allo spirito di servizio e dall’altro un monito a una maggior assunzione di responsabilità da parte dei soci. Fuor di metafora: in questi due anni si è cercato attraverso la Consulta, e quindi con le Sezioni regionali, di spingere verso una maggior sensibilizzazione dei soci alla vita societaria, in particolar modo nei confronti di quelli più giovani, che devono sentirsi parte attiva, spronandoli a lasciarsi coinvolgere maggiormente. Credo di poter dire che ora abbiamo una rete, si riconosce la squadra e il suo marchio, e questo ultimo incontro, il Commitment, ne è una testimonianza.

 

Che si può fare ancora?
Come sempre, ancora di più. Ad esempio, per quanto riguarda il reclutamento dei soci per le attività dei gruppi di AMD: le Sezioni regionali dovrebbero a mio avviso fare da cassa di risonanza, segnalando le eventuali competenze presenti sul territorio, o anche semplicemente il desiderio da parte di alcuni soci di offrire un contributo in quel determinato ambito, dando così opportunità di coinvolgimento a tanti volti “nuovi”.

 

Il Commitment di Cagliari è stato molto partecipato…
Quella di Cagliari è stata una occasione unica di incontro della Consulta, esteso a tutto il CDN, alla Fondazione AMD, ai direttori dei Gruppi e persino ai Past-president, diventando un autorevole consesso con tutti gli alti quadri della nostra società scientifica. Ha partecipato al convegno il 100% degli iscritti, un dato che solitamente non si registra. E di tutto ciò sono particolarmente grato alla Presidente che ha fortemente voluto questo incontro, e al CDN. Mi rendo conto che siamo in tempi in cui la limitatezza delle risorse economiche e l’impegno pressante nelle realtà lavorative rende sempre più difficile la realizzazione di eventi di questo tipo, tuttavia ritengo che sia importante assicurare un periodico appuntamento di tal genere, preceduto, come in questo caso, da attività portate avanti nelle regioni, da condividere poi a beneficio di tutti.

 

Conclusioni?
Un dialogo a tutto a campo tra i vari organismi societari contribuisce a creare e mantenere quel clima costruttivo e fondante per una visione societaria unitaria, elemento quest’ultimo irrinunciabile anche per la nostra credibilità all’esterno. Sono lieto e orgoglioso del percorso fatto dalla Consulta in questi due anni. E mi auguro si possa proseguire sulla scia della continuità e non dubito che chi mi succederà saprà fare di più e meglio.