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My Diabetes My Way: impatto sugli outcome clinici nell’esperienza con un programma elettronico personalizzato per il diabete

Highlights IDF 2017

A cura di Sara Colarusso

18 dicembre 2017 (Highlights dall’IDF – Gruppo AMDcomunicAzione) – Dal congresso dall’IDF 2017 arrivano novità sul My Diabetes My Way (MDMW), una piattaforma web interattiva del National Health Service scozzese dedicato alle persone con diabete e ai loro familiari o caregiver, un sistema che conta a oggi 26 mila utilizzatori. La piattaforma contiene elementi multimediali destinati a implementare l’autogestione della malattia diabetica, quali ad esempio opuscoli informativi, strumenti educazionali interattivi e video. Inoltre, il programma consente l’accesso ai dati clinici inseriti in un registro elettronico personale (ePHR) dove confluiscono le informazioni provenienti dai servizi di medicina di base, di laboratorio e specialistici.

I pazienti utilizzano MDMW per condividere informazioni con il proprio team di cura, attraverso aggiornamenti automatici del sistema, messaggistica e forum online, avendo la possibilità di comunicare sul proprio stato di malattia e ricevere indicazioni e risposte estemporanee e adeguate ai propri obiettivi clinici.

Lo studio: metodi e risultati

Lo scopo di S. Cunningham, MD, della University of Dundee, School of Medicine, Dundee, Scozia, e coll. è stato proprio quello di valutare l’esperienza degli utilizzatori e valutarne l’impatto su misure di processo registrate e validate.

Dal mese di gennaio 2015 è stata pertanto avviata una survey online tramite posta elettronica a 3979 utilizzatori attivi di MDMW-ePHR per verificare, tramite una serie di domande sia aperte che chiuse, gli effetti e/o benefici di tale esperienza sul livello di soddisfazione e sul grado di autogestione. Nel mese di aprile 2017 sono stati confrontati i valori sierici di HbA1c nel gruppo di utilizzatori attivi di MDMW (intervento) e nel gruppo di pazienti non attivi (controllo), matchati per età, sesso, durata del diabete e stato socioeconomico.

Quali sono stati i risultati?

  1. 1095 (27%) degli utilizzatori attivi hanno completato la survey
  2. Di questi, il 90,3% ha confermato che MDMW ha migliorato le loro conoscenze sul diabete e l’89,3% la propria motivazione a gestirlo meglio
  3. Ciò ha consentito una migliore consultazione delle risorse e degli strumenti web, senza necessità di ricorrere alle prescrizioni mediche o a contatti telefonici con il proprio medico
  4. Il 95% ha trovato utile la visualizzazione dei grafici per monitorare la propria variabilità glicemica e l’83,5% ha riconosciuto che il programma ha aiutato a raggiungere i propri obiettivi glicemici.

In generale, più del 90% ha trovato il sistema di facile e immediato impiego, aggiornato e completo in relazione alle esigenze, fornendo dunque sempre soluzioni ai quesiti posti in maniera esaustiva, appropriata e personalizzata, senza peraltro sottrarre tempo alle regolari attività quotidiane, e fungendo da reale “motivatore” apportando un netto miglioramento dell’autogestione del diabete in Scozia.

Per 1892 utilizzatori attivi di MDMW (gruppo di intervento), con più di 3 anni di follow-up dal momento della registrazione al servizio, sono stati riscontrati valori più bassi di HbA1c (p <0,001), con riduzioni di circa 3-4 mmol/mol rispetto al gruppo di controllo, e con risultati migliori nei pazienti con diabete tipo 2 non trattati con insulina.

Conclusioni e prospettive

MDMW, hanno detto i ricercatori scozzesi, rappresenta un efficace ed economico programma di intervento per l’autogestione della persona con diabete, determinando una migliore conoscenza e consapevolezza della malattia e fungendo da motivatore per reali e positivi cambiamenti. Nonostante le variazioni di HbA1c siano risultate minime, si sono mantenute nel tempo, e secondo le evidenze dei più grandi trial clinici – quali l’UKPDS – ci insegna che tali variazioni consentono una riduzione importante delle complicanze a lungo termine e dei relativi costi.

Il sistema MDMW è la prima esperienza mediatica con effettivi risultati di impatto clinico, hanno concluso Cunningham e coll., richiamando la necessità di ulteriori valutazioni economiche e di analisi dei fattori di rischio allo scopo di valutare l’opportunità di estendere tale esperienza in altri paesi.


AMD segnala articoli della letteratura internazionale la cui rilevanza e significato clinico restano aperti alla discussione scientifica e al giudizio critico individuale. Opinioni, riflessioni e commenti da parte degli autori degli articoli proposti non riflettono quindi posizioni ufficiali dell’Associazione Medici Diabetologi.