Relazione tra il periodo di osservazione del monitoraggio in continuo del glucosio ed errore di stima nella valutazione dell’andamento glicemico a lungo termine
A cura di Giuseppe Frazzetto
11 marzo 2025 (Gruppo ComunicAzione) – L’integrazione del CGM nella pratica clinica è diventata preponderante nell’ultimo decennio, cambiando la gestione e l’assistenza dei pazienti con diabete. L’emoglobina glicata è il gold standard per la valutazione della glicemia media a lungo termine nell’arco di 2-3 mesi. Il CGM può stimare i valori di glicata, ma fornisce anche informazioni più dettagliate, ad esempio TIR, TBR e variabilità glicemica. Diversi studi hanno esaminato il periodo di osservazione ottimale per il CGM; nella pratica, il periodo comunemente utilizzato è di 14 giorni. Tuttavia, il periodo di osservazione minimo non è stato ancora valutato utilizzando l’errore assoluto medio che fornisce un’interpretazione diretta delle variazioni nelle metriche derivate dal CGM. L’approccio dello studio attuale è stato quello di calcolare l’errore assoluto medio per diverse finestre temporali per ogni singolo paziente, con l’obiettivo di dimostrare come il periodo di osservazione del CGM influenzi l’accuratezza della stima del controllo glicemico a 90 giorni. Una durata del CGM superiore ai 14 giorni (attualmente raccomandati) è probabilmente necessaria per garantire un’accuratezza sufficiente a rilevare cambiamenti clinicamente rilevanti nel controllo del glucosio a lungo termine.
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