Salute della Donna
Terza giornata della Salute della Donna: violenza, prevenzione, stili di vita e disturbi dell’alimentazione
La Terza giornata della Salute della Donna è stata un’occasione per fare il punto della situazione attuale e stilare l’elenco delle cose da fare e dei nuovi progetti da avviare: per combattere la violenza, definire gli stili di vita e combattere i disturbi dell’alimentazione e per sostenere il tema della prevenzione del diabete nelle donne a rischio
a cura di Sara Colarusso ed Enrico Pergolizzi
La Giornata nazionale della Salute della Donna, istituita con direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri l’11 giugno 2015 e promossa dal ministero della Salute insieme alla Fondazione Atena onlus, viene celebrata ogni anno con iniziative di sensibilizzazione e prevenzione organizzate dalle principali istituzioni, associazioni, società scientifiche e federazioni che si occupano a vario titolo di promozione della salute della donna.
Lo scorso 21 aprile, in occasione della Terza Giornata, il ministero della Salute ha aperto le porte alla popolazione, allestendo il Villaggio della Salute della Donna, dove professionisti e operatori sanitari di varie specialità hanno offerto screening medici gratuiti e consulenza alla cittadinanza nonché materiali informativi. Alla giornata ha partecipato la dottoressa Patrizia Li Volsi, coordinatrice del gruppo Donna e delegata di AMD, che abbiamo intervistato al rientro dall’evento.
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Dottoressa Li Volsi, della ricchissima agenda dell’edizione 2018 cosa l’ha maggiormente colpita?
L’evento è stato entusiasmante sotto tutti i punti di vista. Personalmente, sono rimasta particolarmente colpita dai dati emersi nei diversi tavoli di lavoro presenziati da svariati esperti sui temi della giornata: la violenza sulle donne, i disturbi dell’alimentazione, la prevenzione e gli stili di vita.
Dati dai quali è emerso?
Che in Italia una donna su tre, vale a dire il 31,5%, tra i 16 e i 70 anni, ha subito una qualche forma di violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita. Ciò significa che quasi 7 milioni di donne sono state interessate da violenze. Per non parlare dei dati sulle donne affette da disturbi dell’alimentazione: circa il 95% di chi ne soffre sono donne, in Italia si stima che siano più di 3 milioni.
Il ministero della Salute ha lavorato proprio in tale direzione…
Sì, alla diffusione delle Linee guida nazionali per le aziende sanitarie e ospedaliere in tema di soccorso e assistenza socio-sanitaria alle donne che subiscono violenza, dando rilievo anche alla violenza di genere nei luoghi di lavoro e sulle donne con disabilità. E alle Linee di indirizzo nazionali per la riabilitazione nutrizionale nei pazienti con disturbi della alimentazione, pubblicate sul Quaderno della salute del ministero n. 29 del 2017.
Un tea complicato quello dei disturbi dell’alimentazione, che coinvolge diverse sfere e competenze…
Non a caso il tavolo di lavoro sull’argomento ha sottolineato che la problematica dei disturbi costituisce un capitolo della sanità pubblica molto rilevante. Considerando indispensabile prevedere politiche sanitarie che siano in grado di attuare una rete di programmazione e organizzazione dei servizi per garantire il riconoscimento precoce dei casi, di prevedere protocolli di collaborazione con i medici di medicina generale e del lavoro, di organizzare i vari livelli di assistenza, a partire dal pronto soccorso – per le acuzie –, ospedale e territorio ma soprattutto di garantire il potenziamento e la creazione di residenze per perseguire, a livello nazionale, uniformità di assistenza. È stato definito prioritario che in tutte le regioni siano rappresentati tutti i diversi setting di cura e presa in carico, nonché il rispetto dell’assetto multidisciplinare del team che si occupa dei disturbi alimentari.
Fra i temi della manifestazione, quali quelli che potrebbero più direttamente coinvolgere AMD nel futuro prossimo?
Uno dei tavoli di lavoro più coinvolgenti per l’attinenza alla mission della nostra AMD si è occupato di promozione della corretta alimentazione, di stile di vita sano, libero da fumo, alcol e droghe lungo tutto il corso della vita della donna.
Per?
Per identificare precocemente condizioni di rischio e programmare interventi necessari per prevenire sovrappeso/obesità, principali malattie croniche non trasmissibili e favorire un invecchiamento sano.
Come?
Dai dati dell’Annuario ISTAT 2017, è acclarato che le donne sono a oggi più sedentarie degli uomini: 43,4 contro 34,4%. Che maggiore è il sovrappeso tra le persone con difficoltà economiche: 34,7 contro 16,5%, tra quelle con titolo di studio basso o assente: 42,3 contro 22,5%. Il comportamento a rischio verso l’alcol rimane appannaggio del sesso maschile.
Ma il ministero della Salute sta lavorando anche a ulteriori iniziative e azioni che coinvolgeranno direttamente la medicina di genere?
Sono diverse e meritevoli di attenzione le attività svolte dal ministero in ottica della tutela della salute femminile. È impossibile elencarle tutte ma tra le più importanti sottolineo il riconoscimento e la diffusione della “medicina di genere” nel SSN e nelle facoltà di Medicina e chirurgia. Inoltre, i video divulgativi sulle differenze uomo-donna nell’infarto e nell’osteoporosi, la creazione di una community su Facebook dedicata alle differenze di genere sulla salute, la nuova app “Io donna-Io mamma”.
Molto…
Tutto ciò in aggiunta ai programmi di diffusione di una lunga serie di materiali divulgativi e di opuscoli sulle differenze uomo-donna nell’ambito della salute, dell’educazione alla affettività, alla sessualità e alla salute riproduttiva, che coinvolgeranno anche le scuole.
Tra le altre nobili iniziative della giornata, le premiazioni da parte del ministro Lorenzin…
In occasione della Terza Giornata il ministro Lorenzin ha premiato alcune figure femminili di spicco nel mondo sanitario, dello spettacolo e dello sport, oltre che madrine delle precedenti edizioni dell’evento. Le premiate hanno ricevuto in dono la moneta di 2 euro coniata nel marzo di quest’anno dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, in occasione del sessantennale del ministero della Salute. Sul dritto della moneta vi è la rappresentazione allegorica della salute con alcuni elementi simbolo dell’attività del ministero: ambiente, ricerca, alimentazione e medicina affiancati da un volto di donna che rappresenta la salute.
Come concludere?
Confesso che l’evento mi ha dato entusiasmo e fiducia sulla possibilità di un costante miglioramento delle condizioni di tutela e di salute della donna nel prossimo futuro. L’attuale ministro della Salute si è già molto prodigato in ottica di medicina di genere e la speranza è che nella nuova legislatura il percorso possa proseguire e migliorare ulteriormente.
E il gruppo Donna di AMD?
Il gruppo Donna, che qui rappresento, sarebbe entusiasta di poter fattivamente partecipare ai prossimi tavoli tecnici e anche di poter allestire uno stand AMD al Villaggio della Salute, per sostenere il tema della prevenzione del diabete nelle donne a rischio.