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L’impatto sociale delle ipoglicemie negli anziani

A cura del Gruppo AMD: Diabete nell’anziano

8 maggio 2015 (Congresso Medico) – L’ipoglicemia nel paziente diabetico anziano, sovente affetto da importanti comorbilità e talora da elevati livelli di disabilità, può essere particolarmente deleteria e responsabile di aumentato rischio di fratture, decadimento cognitivo, eventi cardiovascolari e morte.

In uno studio italiano, condotto dal Dott. Antonio Nicolucci (Roma) e coll., si è cercato di valutare la frequenza delle ipoglicemie sintomatiche e il loro impatto sulla qualità della vita in una popolazione di diabetici anziani affetti da diabete tipo 2. Lo studio è stato condotto in 12 regioni italiane e ha coinvolto 1323 persone (età media 70 ± 8,7 anni) che sono state sottoposte a specifici questionari per valutare il numero degli episodi ipoglicemici sintomatici occorsi nelle 4 settimane precedenti, il benessere psicologico e il di-stress emozionale. Il 44,6% delle persone intervistate ha riferito da 1 a 3 episodi e il 23,8% più di 3 episodi di ipoglicemia sintomatica; l’incidenza di ipoglicemia è risultata correlata con una più lunga durata della malattia diabetica e con il trattamento insulinico (con o senza ipoglicemizzanti orali). L’ipoglicemia è stata considerata come tremenda o molto spiacevole da 1/4 dei pazienti con meno di 3 episodi e dal 39,6% delle persone che riportavano più di 3 episodi sintomatici. Sia il benessere psicologico (indagato con WHO-5 score) sia il di-stress emozionale (indagato con PAID-5 score) sono risultati in relazione lineare (il primo inversamente e il secondo direttamente proporzionale) con la frequenza degli episodi ipoglicemici sintomatici. Un altro dato interessante emerso dallo studio riguarda la capacità di gestire l’ipoglicemia: quasi il 25% dei soggetti con più di 3 episodi ipoglicemici ha dichiarato di non essere mai stato informato sull’importanza di avere con sé dello zucchero per far fronte all’evenienza di ipoglicemia.

In conclusione, l’ipoglicemia è abbastanza frequente tra i diabetici anziani italiani e ha un impatto assolutamente negativo sulla qualità della vita, potendo anche incidere sull’aderenza al trattamento per la paura di ripetersi di ulteriori episodi. Ridurre al minimo il rischio di ipoglicemia rappresenta un priorità nel trattamento del paziente anziano con diabete.

Acta Diabetologica. Published online 8 February 2015. DOI: 10.1007/s00592-015-0717-0
 

PubMed

 


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