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Vaccino antinfluenzale nella popolazione anziana con diabete tipo 2: esistono predittori della risposta?

A cura di Sara Colarusso

12 febbraio 2016 (Gruppo ComunicAzione) – L’invecchiamento è noto accompagnarsi a cambiamenti nel sistema immunitario, così come a maggiori patologie croniche, fra le quali il diabete tipo 2 (DMT2), nonché a uno stato cronico di bassa infiammazione (detto inflamm-aging). Il DMT2 è nella sua patogenesi riconducibile alle alterazioni del sistema immunitario proprie della senescenza (immunosenescenza e inflamm-aging), e a sua volta altera le risposte immunitarie. Poiché la popolazione anziana affetta da DMT2 è pertanto più suscettibile all’influenza e più esposta alle sue complicazioni rispetto a soggetti anziani sani, il vaccino influenzale (VA) viene considerato necessario nel paziente diabetico al fine di ridurre il rischio di ospedalizzazione per eventi cardiovascolari e polmonari. Ampi studi hanno dimostrato che le disfunzioni del sistema immunitario nell’età avanzata includono anche una iporesponsività al VA, specialmente nei pazienti anziani affetti da DMT2. L’interazione fra gli effetti dell’invecchiamento, le malattie croniche, l’inflamm-aging sembrerebbero influire sulla risposta anticorpale al VA. Ma studi sull’efficacia della risposta immune al VA nella popolazione anziana con DMT2 sono limitati e sono quasi del tutto sconosciuti i biomarcatori di tale efficacia.

Uno studio recente della Dott.ssa J.E. McElhaney (Ontario, Canada) e coll, pubblicato sulla rivista British Medical Journal, ha confrontato la risposta anticorpale al VA in soggetti anziani sani e in persone anziane affette da DMT2 ben trattato e compensato, indagando i possibili determinanti di una migliore risposta immunitaria al VA.

Lo studio trasversale ha incluso 221 partecipanti, di età ≥65 anni, di cui 119 sani e 102 con DMT2; questi ultimi erano pazienti in trattamento con soli antidiabetici orali, in terapia antipertensiva e ipolipidica, senza complicanze neurologiche, nefrologiche e oculari, in assenza di insufficienza cardiaca, demenza o neoplasie. Tutti i soggetti di ambo i gruppi erano stati sottoposti al VA.

L’analisi è stata fatta con misurazione dell’immunogenicità del VA tramite test di emoagglutinazione (HIA) prima (t0) e dopo 28 giorni dal vaccino (t28); sono stati esaminati diversi parametri funzionali ed ematochimici come potenziali predittori dell’efficacia del VA. Fra i parametri ematochimici: emocromo con formula leucocitaria, glicemia ed emoglobina glicata, funzionalità epatica e renale. Fra i parametri funzionali: indice di fragilità (hand grip, 6 minutes walk test, PASE), due score di fragilità clinica (CFS e CSHA).

Non sono state rilevate differenze nella risposta anticorpale (HIA ratio t28/t0) nei pazienti diabetici rispetto ai sani. Nessuna differenza è stata riscontrata nel grado di performance fisica, indicando una buona capacità fisica in ambo i gruppi. Differenze significative invece sono state osservate con i parametri di fragilità.

Poiché le infezioni da citomegalovirus (CMV) giocano un ruolo importante nell’immunosenescenza, gli autori hanno incluso nell’osservazione anche la sieropositività per CMV per indagarne l’eventuale influenza sulla risposta anticorpale al VA (sia indipendentemente che in associazione al DMT2); è emerso dalla suddetta analisi che nei pazienti anziani con DMT2, miglior controllo glicometabolico e minore fragilità, incideva positivamente sulla risposta anticorpale al VA; in tali pazienti l’HIA ratio correlava infatti negativamente con livelli sierici di colesterolo LDL, glicemia, circonferenza vita e PASE. D’altronde i soggetti sieropositivi per CMV (CMV+) hanno dimostrato una più robusta risposta al VA, indipendentemente se sani o con DMT2.

Nei pazienti anziani con DMT2 ben controllati lo stato sierologico per CMV sembra così rivestire una ruolo determinante nel modulare l’intensità della risposta anticorpale al VA.

E’ pur vero che, come concludono gli stessi autori, questi risultati non sono applicabili a tutte le ampie e differenti popolazioni con DMT2.

Sarà necessario condurre ulteriori studi di approfondimento specialmente per indagare con maggiore efficacia i determinanti immunologici della risposta al VA nei soggetti anziani, in particolar modo in quelli affetti da patologie croniche come il DMT2.

 

BMJ Open Diabetes Research and Care 2015; 3:e000140

PebMed


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