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Fragilità dei contenuti educativi nei dispositivi di mHealt di supporto al diabete in Italia

A cura di Silvia Bonfadini per il Gruppo AMD: Psicologia e Diabete

22 aprile 2016 (Gruppo ComunicAzione) – L’mHealt (mobile Health) può essere considerata un potenziale e valido supporto tecnologico per sostenere il coinvolgimento attivo e autonomo dei soggetti nel loro processo di cura. Tuttavia, rimangono questioni aperte sull’efficacia dei device della mHealth attualmente disponibili.

In una “letter to the editor” pubblicata sul Journal of Diabetes Science and Technology, Maria Grazia Rossi e Sarah Bigi riportano i risultati di una review sulle applicazioni per mobile per i pazienti diabetici presenti sul mercato italiano. Le app sono state identificate effettuando una ricerca nel Google Play Store (GPS) e nell’Apple App Store (AAS) nell’ottobre 2015, individuando rispettivamente 140 e 73 applicazioni. Sono state scartate le 180 app in lingua non italiana, a pagamento o non riguardanti l’autogestione del diabete. Delle rimanenti 33 app, 16 erano presenti in duplice copia. L’analisi si è pertanto limitata a 17 applicazioni, analizzando la struttura e il livello della componente educativa presente in esse.

La letteratura internazionale ha già sottolineato la carenza di contenuti educativi nella maggior parte delle applicazioni per dispositivi mobili disponibili. Questa review conferma tali risultati anche per le app presenti sul mercato italiano.

Sono state considerate rientranti nella componente educativa la presenza di funzionalità applicative in grado di offrire informazioni allo scopo di migliorare la consapevolezza e l’autonomia dei pazienti nella gestione del diabete. In particolare, è stata ricercata la presenza di 6 sottocategoria educative: supporti decisionali (presente nel 47% delle app analizzate), messaggi (47%), contenuti (11,8%), aiuti grafici (94,1%), definizione degli obiettivi (17,6%) e condivisione sociale (17,6%). L’analisi delle funzionalità educative ha rivelato una carenza nell’approccio educativo presente nelle app, spesso limitato alla sola trasmissione delle informazioni mediante messaggi di avvertimenti e promemoria e poco attento alla promozione di un pensiero critico mirato al raggiungere la consapevolezza e l’autonomia nella gestione della patologia.

Ne deriva l’idea di programmare e testare una nuova app di supporto al diabete per il mercato italiano, strutturata con messaggi in grado di attivare un pensiero critico da inserire in un approccio educativo più solido e completo. Per verificarne l’efficacia, tale app verrà testata su pazienti con diabete tipo 2 in due ospedali italiani. Saranno necessari ulteriori interventi per valutare il ruolo delle diverse componenti educative applicabili nella mHealth finalizzate al miglioramento dell’autogestione del diabete.

 

J Diabetes Sci Technol 2016 Mar 16. pii: 1932296816638671. [Epub ahead of print]

PubMed


AMD segnala articoli della letteratura internazionale la cui rilevanza e significato clinico restano aperti alla discussione scientifica e al giudizio critico individuale. Opinioni, riflessioni e commenti da parte degli autori degli articoli proposti non riflettono quindi posizioni ufficiali dell’Associazione Medici Diabetologi.