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Screening e diagnosi del diabete gestazionale tramite emoglobina glicata

A cura di Sara Colarusso

18 luglio 2016 (Gruppo ComunicAzione) –Il test di carico orale di glucosio (OGTT)è aoggi lo strumento standard per lo screening del diabete gestazionale (GDM), pur essendo poco maneggevole e poco tollerato dalle donne. Di contro,l’emoglobina glicosilata (HbA1c) riveste ormai un validato ruolo nella diagnosi del diabete mellito:è di per sé un test meno laborioso, più rapido e semplice, non richiedendo alcuna preparazione del paziente, oltre a mostrare minore variabilità intraindividuale e minori interferenze con fattori esterni quali pasti, stress, farmaci che di fatto influiscono sul metabolismo glucidico.

In una recente analisi prospettica australiana, pubblicata sulla rivista British Journal of Medicine, Alhossain Khalafallahe coll. hanno indagato l’utilità di HbA1c qualestrumento di screening per il GDM in una coorte di 480 donne gravide rispetto all’OGTT, esaminando entrambi i parametri alla 24-28ma settimana di gestazione.

Quasi il 12% delle donne ha ricevuto diagnosi di GDM secondo l’OGTT, in linea con l’incidenza attesa in Australia di GDM; la correlazione fra i valoriglicemici dell’OGTT e HbA1cè stata significativa (p≤0,0001).Il valore di cut-off di HbA1c utilizzato nello studio è stato del 5,4% con una specificità del 95%, una sensibilità del 27% e un valore predittivo negativo (NPV) del 91%, in linea con i riferimenti di altri studi. La bassa sensibilità individuata rappresenta un limite, oggetto di ulteriori analisi per la standardizzazione di questo test in gravidanza e l’individuazione del migliore cut-off di HbA1c in gravidanza; è necessario inoltre tenere presente condizioni in cui i valori di HbA1c richiedono una più attenta interpretazione, quali emoglobinopatie, emolisi, trasfusioni, anemia, insufficienza renale cronica; così come vanno approfondite le potenziali differenze fra i livelli di HbA1c in relazione alle differenze etniche di popolazione. E’dunque pur vero che l’elevato NPV rende l’HbA1c un utile strumento come test di screening iniziale, ma non per la diagnosi di GDM. Ciòconsentirebbe di selezionare le donne gravide da sottoporre all’OGTT, con impatto positivo sulle risorse umane ed economiche necessarie per l’esecuzione del test e sulla compliance delle pazienti.

Ulteriori studi sono necessari perottimizzare i valori di cutt-off di HbA1c, confermarne così l’accuratezzaper includerlo come singolo strumento di screening di GDM.

 

BMJ Open 2016; 6:e011059

PubMed


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