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Metformina e insufficienza renale: evidenza di un effetto protettivo nei pazienti con malattia più avanzata (MRC 3B)

A cura di Lucia Briatore

13 aprile 2020 (Gruppo ComunicAzione) – La metformina è la prima opzione farmacologica per il trattamento del diabete tipo 2. Tuttavia, il suo utilizzo non è raccomandato in soggetti con funzionalità renale compromessa a causa del rischio di acidosi lattica. Se nel tempo le indicazioni si sono ampliate, vi sono tuttavia ancora dubbi in merito ai rischi e i benefici dell’uso della metformina nei pazienti con malattia renale cronica (MRC).

Un lavoro coreano pubblicato recentemente su Diabetes Care da Soie Kwon (Dept. of Internal Medicine, Seoul National, University Hospital, Seoul, Korea) e colleghi aiuta a fare un ulteriore passo avanti su questo argomento. I ricercatori hanno condotto uno studio di coorte osservazionale retrospettivo su 10.426 persone con diabete e MRC, osservati per un periodo fino a 16 anni.

Gli outcome primari erano la mortalità per tutte le cause e la progressione della malattia renale allo stadio terminale. L’outcome secondario era l’acidosi lattica associata alla metformina. La mortalità per tutte le cause e per malattia renale allo stadio terminale incidente erano inferiori nel gruppo metformina, secondo l’analisi multivariata di Cox. Dati simili erano presenti suddividendo i pazienti in sottogruppi in base alla funzione renale (filtrazione glomerulare stimata [eGFR,estimated glomerular filtration rate] ≥45 ml/min/1,73 m2; 30 ml/min/1,73 m2; <45 ml/min/1,73 m2; e <30 ml/min/1,73 m2). Poiché i due gruppi di trattamento con o senza metformina avevano caratteristiche di base significativamente diverse, è stato eseguito il propensity score matching. Dopo l’abbinamento, l’uso di metformina era ancora associato a una mortalità per tutte le cause più bassa (hazard ratio aggiustato [aHR] 0,65; IC 95% 0,57-0,73; p <0,001) e minore progressione di malattia renale allo stadio terminale (aHR 0,67; IC 95% 0,58-0,77; p <0,001). È stato registrato solo un evento di acidosi lattica associata alla metformina. In entrambi i gruppi originali e propensity score matching, l’uso di metformina non ha aumentato il rischio di eventi di acidosi lattica da tutte le cause (aHR 0,92; IC al 95% 0,668-1,276; p = 0,629).

Gli autori concludono che, con i limiti di uno studio retrospettivo, l’uso di metformina in pazienti con MCR avanzata, in particolare quelli con MCR allo stadio 3B, ha ridotto il rischio di mortalità per tutte le cause e di malattia renale allo stadio terminale incidente. Inoltre, la metformina non ha aumentato il rischio di acidosi lattica. Sono sicuramente necessari ulteriori studi randomizzati controllati per cambiare la pratica del mondo reale, tuttavia questo studio ci rassicura ulteriormente sulla possibilità di usare la metformina anche in pazienti con una funzione renale ridotta, non solo per i benefici sul compenso glicemico ma anche per una non sperata protezione renale.


Diabetes Care 2020 Mar 4; dc190936

PubMed


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