Predittori di mortalità in pazienti con diabete e COVID-19
Punti chiave
Domanda: Quali sono i predittori di dimissione e mortalità a 28 giorni dal ricovero in pazienti con diabete e COVID-19?
Risultati: Nello studio osservazionale CORONADO sono stati valutati gli esiti a lungo termine (28 giorni) in 2796 persone con diabete ricoverate per COVID-19 in Francia. Il 20,6% dei pazienti è deceduto, il 50,2% è stato dimesso (durata mediana del ricovero 9 giorni). L’età più giovane, il trattamento con metformina e la maggiore durata dei sintomi al momento del ricovero correlavano positivamente con la dimissione, mentre la storia di complicanze microangiopatiche, la presenza di dispnea al ricovero, la terapia anticoagulante, alti livelli di GOT, la conta dei globuli bianchi e i livelli di PCR correlavano positivamente con una minore probabilità di dimissione. I medesimi fattori correlavano, in maniera inversa, con la mortalità a 28 giorni.
Significato: La precoce identificazione dei fattori correlati alla probabilità di dimissione ed alla mortalità potrebbe aiutare i clinici nella gestione ospedaliera dei pazienti con diabete e COVID-19.
A cura di Eugenio Alessi
8 marzo 2021 (Gruppo ComunicAzione) – Sin dalle prime settimane della pandemia da COVID-19 il diabete è stato individuato come fattore prognostico sfavorevole, sia in termini di mortalità sia di severità della patologia. Lo studio multicentrico osservazionale CORONADO (Coronavirus-SARS-Cov2 and Diabetes Outcomes), condotto in Francia durante la “prima ondata”, aveva mostrato una mortalità dell’11,2% a 7 giorni in pazienti con diabete ricoverati per COVID-19. È stato recentemente pubblicato su Diabetologia un update dello studio, condotto da Matthieu Wargny (CHU, Inserm, Pôle Hospitalo-Universitaire, Nantes, Francia) e coll., finalizzato a indagare gli esiti e i fattori prognostici a lungo termine (28 giorni) in pazienti diabetici ricoverati.
Nello studio sono stati inclusi 2796 pazienti con diabete (63,7% uomini) ricoverati nel periodo fra il 10 marzo e il 10 aprile 2020, con un BMI mediano di 28,4 kg/m2; il 44,2% dei soggetti presentava complicanze microangiopatiche, il 38,6% macroangiopatiche. Sono stati usati modelli di regressione logistica multivariata per valutare l’associazione delle caratteristiche cliniche e laboratoristiche al ricovero con gli outcome. Entro 28 giorni dal ricovero 1404 pazienti (50,2%; IC 95% 48,3-52,1%) sono stati dimessi, con una durata mediana del ricovero di 9 giorni (25-75° percentile 5-14), mentre 577 pazienti sono deceduti (20,6%; IC 95% 19,2-22,2%). All’analisi multivariata l’età più giovane, la terapia a domicilio con metformina e la maggior durata dei sintomi al momento del ricovero si associavano positivamente alla probabilità di essere dimessi entro i 28 giorni. La presenza di complicanze microangiopatiche, la terapia anticoagulante a domicilio, la presenza di dispnea al momento del ricovero, aumentati livelli di GOT, la conta dei globuli bianchi e i livelli di PCR si associavano inversamente alla probabilità di essere dimessi.
I medesimi fattori si associavano, ma in maniera inversa e speculare, alla mortalità a 28 giorni, con l’aggiunta della terapia insulinica e con statine a domicilio ai fattori prognostici negativi, presumibilmente in quanto indicatori di peggiore condizione metabolica.
Al contrario, il BMI, l’ipertensione arteriosa e i valori di HbA1c al ricovero non erano associati in maniera significativa alla probabilità di dimissione e alla mortalità.
Sulla base dei risultati, gli autori concludono che la tempestiva individuazione di fattori associati favorevolmente alla probabilità di dimissione e sfavorevolmente alla mortalità potrebbe aiutare i clinici nella stratificazione dei pazienti con diabete ricoverati per COVID-19 e nella adeguata gestione ospedaliera.
I risultati di questo studio osservazionale appaiono di grande interesse e confermano l’elevata mortalità a carico dei pazienti con diabete ricoverati per COVID-19; lo studio presenta però molteplici limiti, alcuni dei quali riconosciuti dagli autori, fra cui la limitata disponibilità della misura di HbA1c e dei dati riguardanti la terapia specifica praticata per la COVID-19, che può influenzare la prognosi. L’osservazione, inoltre, si riferisce a ricoveri avvenuti durante la cosiddetta “prima ondata” e va confermata da dati relativi ai mesi più recenti, in cui si utilizzano differenti protocolli di trattamento. Spicca, infine, l’associazione tra terapia domiciliare con metformina e minor mortalità.
Diabetologia 2021; published online: 17 February 2021
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