Nuove evidenze sugli effetti positivi della metformina nel trattamento del diabete gestazionale
Punti chiave
Domanda: Quali sono i possibili effetti del trattamento con metformina nel diabete gestazionale non controllato dalla terapia nutrizionale?
Risultati: Le pazienti con diabete gestazionale in trattamento con metformina, in confronto al gruppo trattato con insulina, mostravano minor incremento ponderale, minore rischio di ipoglicemia, minore frequenza di induzione precoce e parto cesareo, e nessun aumento di outcome materno fetali sfavorevoli.
Significato: La metformina, ancora non ufficialmente indicata per il trattamento del diabete gestazionale, si conferma come alternativa terapeutica sicura ed efficace al trattamento insulinico.
A cura di Marcello Monesi
24 maggio 2021 (Gruppo ComunicAzione) – Quando l’intervento basato sulla modifica dello stile di vita, in particolare della terapia nutrizionale, non è in grado di assicurare il raggiungimento degli obiettivi glicemici nelle donne affette da diabete gestazionale (GDM), l’unica opzione terapeutica autorizzata nel nostro Paese è il trattamento insulinico. Tuttavia, l’impiego degli ipoglicemizzanti orali, in particolare della metformina, è ormai accettato e inserito nelle raccomandazioni di numerose società scientifiche internazionali. La controversia sul suo impiego dipende principalmente dal fatto che tale farmaco è in grado di attraversare la barriera placentare; d’altro canto, esistono numerose evidenze che ne confermano l’efficacia e la sicurezza.
A sostegno di quest’ultima ipotesi giunge il MeDiGes Study, condotto in Spagna in due importanti Centri e recentemente pubblicato sull’American Journal of Obstetrics and Gynecology. La ricerca ha coinvolto 200 donne di età compresa tra 18 e 45 anni, con GDM non controllato con la dieta. Le partecipanti sono state randomizzate all’assunzione di metformina (n = 100) o insulina detemir e/o aspart (n = 100) nel secondo o terzo trimestre di gravidanza.
Gli outcome principali dello studio erano il controllo glicemico (glicemia media, pre- e post-prandiale, episodi ipoglicemici) e la valutazione dei parametri ostetrici e perinatali (malattia ipertensiva, tipo di parto, prematurità, macrosomia, ricovero in terapia intensiva neonatale, respiratory distress syndrome, ipoglicemia neonatale, ittero). I risultati principali dello studio non hanno evidenziato differenze tra i due gruppi nei valori di glicemia media e post-prandiale; gli episodi di ipoglicemia sono stati significativamente più frequenti nel gruppo in terapia con insulina (55,9 vs 17,7%, OR 6,118, IC 95% 3,1-11,9); le gestanti in metformina hanno avuto un minor incremento ponderale dalla presa in carico alla visita pre-parto (1,35 ± 3,21 vs. 3,87 ± 3,50 kg, p = 0,001) e un numero significativamente più basso di induzioni di parto (45,7 vs. 62,5%, p = 0,029) e di cesarei (27,6 vs. 52,6% p = 0,001); nessuna differenza nel peso alla nascita, nelle macrosomie e nelle complicanze neonatali.
Lo studio conferma i benefici della metformina come potenziale strategia terapeutica nei casi di GDM non responsivo alla terapia nutrizionale in alternativa al trattamento insulinico. Resta di particolare importanza l’attenta valutazione dei possibili effetti materni e fetali della terapia.
American Journal of Obstetrics & Gynecology. Pub online April 19, 2021
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