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Tirzepatide, doppio agonista GIP-GLP1: pubblicati i dati dello studio SURPASS-1

Punti chiave

Domanda: L’impiego di un doppio agonista del GIP e del GLP1 può ulteriormente aumentare i benefici in termini di miglioramento del compenso glicemico e di riduzione del peso corporeo?

Risultati: In un gruppo di pazienti con diabete tipo 2 scompensato l’utilizzo di tirzepatide dimostra, rispetto a placebo, importanti miglioramenti di HbA1c e riduzioni del peso corporeo, superiori rispetto ai trattamenti attualmente disponibili.

Significato: Se i risultati di questo primo studio di fase 3 saranno confermati dai trial clinici ancora in corso, l’avvento degli agonisti duali potrebbe segnare un nuovo interessante capitolo della terapia basata sulle incretine.


A cura di Marcello Monesi

5 luglio 2021 (Gruppo ComunicAzione) – I dati del SURPASS-1, studio clinico di fase 3 su tirzepatide, sono stati recentemente presentati alle 81st Scientific Sessions dell’American Diabetes Association e contemporaneamente pubblicati su Lancet. Tirzepatide è un farmaco appartenente alla famiglia degli incretino-mimetici, con la peculiarità di essere un doppio agonista del gastric inhibitory peptide (GIP) e del glucagon-like peptide 1 (GLP1). La molecola, basata sulla struttura del GIP nativo e somministrabile per via sottocutanea once weekly, è stata testata su un gruppo di 478 persone con diabete non controllato (età media 54 anni, 48% di sesso femminile): i pazienti sono stati randomizzati a ricevere i dosaggi di 5, 10, 15 mg a settimana o placebo. Tutti i dosaggi sono stati progressivamente titolati a partire da 2,5 mg per minimizzare la possibilità di effetti avversi gastrointestinali. Lo studio si è protratto per 40 settimane.

I livelli medi di HbA1c all’inizio dello studio risultavano pari a 7,94% (63 mmol/mol): al termine dello studio la riduzione media rispetto a placebo è stata di 1,91, 1,93 e 2,11% rispettivamente nei gruppi 5, 10 e 15 mg. In confronto al placebo, la proporzione di soggetti che raggiungevano una HbA1c inferiore a 7% era del 49,0, 80,4 e 52,9% nei tre gruppi a dosaggio crescente; considerando l’obiettivo molto più ambizioso della glicata inferiore a 5,7%, le percentuali di pazienti a target erano rispettivamente del 40,3, 34,1 e 85,1%.

La riduzione ponderale è risultata pari a 6,3, 7,1 e 8,8 kg per i tre gruppi a dosaggio crescente, con un 67-78% di pazienti in grado di perdere il 5% del peso corporeo e un 13-27% con perdita del 15% del peso.

Come atteso, gli effetti collaterali più frequenti hanno interessato il tratto gastrointestinale, in particolare la nausea, che ha riguardato il 12-18% dei pazienti in trattamento, e la diarrea, con il 12-14%. Nei gruppi in trattamento con tirzepatide non sono state osservate ipoglicemie.

Nell’editoriale di Lancet che accompagna lo studio si sottolinea come il duplice agonista GIP-GLP1 (definito come twincretin) sembri rappresentare un’importante innovazione rispetto agli attuali GLP1 agonisti, in quanto consente un’azione più efficace sul compenso glicemico e sul peso corporeo senza tuttavia un aumento degli effetti collaterali gastrointestinali. Tali riscontri appaiono sicuramente incoraggianti in attesa dei dati degli altri studi del programma SURPASS, in particolare il SURPASS-CVOT, atteso nel 2024.


The Lancet. Published online June 26, 2021 

PubMed


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