Terapia con metformina e cirrosi epatica: più luci che ombre
Punti chiave
Domanda: La terapia con metformina nei pazienti con diabete e cirrosi può essere considerata sicura? Qual è l’impatto del trattamento ipoglicemizzante sulla progressione della malattia epatica
Risultati: Uno studio osservazionale ha mostrato una riduzione del 30% della mortalità per tutte le cause nei soggetti diabetici trattati con metformina prima o dopo la diagnosi di cirrosi epatica. Nessun effetto è stato evidenziato sul rischio di epatocarcinoma e di scompenso ascitico.
Significato: La terapia insulino-sensibilizzante è sicura nel trattamento della cirrosi epatica compensata, e si associa a un effetto protettivo riducendo la mortalità per tutte le cause nei pazienti epatopatici con diabete tipo 2.
A cura di Marcello Monesi
6 dicembre 2021 (Gruppo ComunicAzione) – È noto che il diabete di tipo 2 si associa a peggioramento del decorso della cirrosi epatica. Numerosi studi hanno suggerito come l’uso di agenti insulino-sensibilizzanti, in particolare la metformina, possano determinare un miglioramento della prognosi nei pazienti con diabete tipo 2 affetti da cirrosi epatica, conferendo un possibile effetto protettivo nei confronti della progressione verso il carcinoma epatocellulare, lo scompenso ascitico e la mortalità. D’altro canto, è tuttora dibattuto se l’impiego della metformina possa essere considerato sicuro nei soggetti con insufficienza epatica di grado moderato o avanzato.
Uno studio recentemente pubblicato su Clinical Gastroenterology and Hepatology ha inteso analizzare l’impatto di questo farmaco ipoglicemizzante sul decorso della patologia cirrotica. I ricercatori hanno condotto uno studio retrospettivo di coorte su pazienti appartenenti al registro della Veteran Health Administration con cirrosi epatica diagnosticata tra il 2008 e il 2016. L’analisi statistica, basata sul propensity score matching, ha quantificato l’effetto del trattamento con metformina nei soggetti con diabete preesistente.
In circa 75.000 pazienti con cirrosi il diabete era già presente nel 54% dei casi, mentre in un restante 5% è stato diagnosticato durante il periodo di follow-up. Circa 11.000 pazienti con cirrosi risultavano trattati con metformina prima della diagnosi dell’epatopatia: in questi soggetti il trattamento con metformina era associato a una riduzione significativa della mortalità per tutte le cause del 32% (HR 0,68; IC 95% 0,61-0,75); analoghi risultati sono stati evidenziati nei pazienti che ricevevano terapia con statine o ACE-inibitori. Anche nei soggetti trattati con metformina dopo la diagnosi di cirrosi si evidenziava un’analoga significativa riduzione della mortalità per tutte le cause (HR 0,72; IC 95% 0,35-0,97). In entrambi i gruppi la terapia con metformina non si associava tuttavia a riduzione della mortalità epatica, della progressione a carcinoma epatocellulare e a scompenso ascitico.
La conclusione degli autori è che la terapia con metformina può essere considerata sicura nei pazienti con cirrosi epatica compensata; resta da interpretare come il dato di riduzione della mortalità per tutte le cause, indubbiamente incoraggiante, non si associ ad una effettiva evidenza di protezione epatica.
Clin Gastroenterol Hepatol . 2021 Oct;19(10):2148-2160.e14
AMD segnala articoli della letteratura internazionale la cui rilevanza e significato clinico restano aperti alla discussione scientifica e al giudizio critico individuale. Opinioni, riflessioni e commenti da parte degli autori degli articoli proposti non riflettono quindi posizioni ufficiali dell’Associazione Medici Diabetologi.