NAFLD: la storia familiare di diabete può aumentarne il rischio, indipendentemente dallo stato del metabolismo glucidico
Punti chiave
Domanda: È nota la relazione tra diabete e steatosi epatica non alcolica. Ma esiste una relazione anche fra storia familiare di diabete e rischio di steatosi epatica non alcolica?
Risultati: Indipendentemente dallo stato del metabolismo glucidico, i parenti di primo grado dei pazienti con diabete sembrano più suscettibili alla steatosi epatica non alcolica.
Significato: La steatosi epatica non alcolica si associa frequentemente a sovrappeso/obesità ed aumentata resistenza insulinica. Non sorprende pertanto il fatto che esista anche uno stretto legame fra steatosi epatica non alcolica e diabete, come numerosi studi dimostrano. Poco si sa sull’associazione tra familiarità per diabete e steatosi epatica non alcolica. Allo scopo di indagare tale nesso, un recente studio dimostra che la familiarità di primo grado e non solo il diabete conclamato possono mettere a rischio di sviluppare steatosi epatica non alcolica; è dunque importante eseguire lo screening e prevenire la steatosi epatica non alcolicanella fase iniziale.
A cura di Gemma Frigato
24 gennaio 2022 (Gruppo ComunicAzione) – Secondo i risultati di uno studio pubblicato su Journal of Diabetes and its Complications, i soggetti con un genitore, un fratello o un bambino con diabete hanno un rischio maggiore di sviluppare la steatosi epatica non alcolica (NAFLD, nonalcoholic fatty liver disease), indipendentemente dai livelli di glicemia.
I parenti di primo grado dei pazienti diabetici condividono un background genetico comune con i pazienti diabetici, che li predispone alla carenza di secrezione di insulina e all’insulino-resistenza asintomatica in giovane età. Tuttavia, pochi studi clinici hanno esplorato l’associazione tra NAFLD e storia familiare di primo grado di diabete. In questo recente studio i ricercatori hanno analizzato i dati di 11.162 partecipanti allo studio REACTION (età media, 55-57 anni). Le informazioni cliniche, inclusi i dati demografici e la storia familiare di diabete, sono state autoriportate. BMI e pressione sanguigna sono stati rilevati durante gli esami fisici; di ciascun paziente inoltre si disponeva di emoglobina glicata e profilo lipidico.
Della coorte di studio, 1292 hanno riferito di avere una storia familiare di diabete di primo grado. Nell’analisi logistica multivariata, le persone con una storia familiare di diabete avevano maggiori probabilità di avere livelli più elevati di glicemia a digiuno (OR = 1,102; IC 95%, 1,048-1,16; p <0,001), glicemia a 2 ore (OR = 1,042; IC 95%, 1,019-1,065; p <0,001), trigliceridi (OR = 1,071; IC 95%, 1,014-1,132; p = 0,014) e indice di steatosi epatica (OR = 1,004; IC 95%, 1,001-1,006; p = 0,006) rispetto a quelli senza storia familiare. Dopo aggiustamento per età, la storia familiare di diabete di primo grado era un fattore indipendente associato all’indice di steatosi epatica negli uomini (p = 0.011), nelle donne in premenopausa (p >0,001) e post-menopausa (p>0,006).
Dallo studio emerge pertanto che, indipendentemente dallo stato del metabolismo glucidico, i parenti di primo grado dei pazienti con diabete sembrano più suscettibili alla NAFLD, pertanto, per i parenti di primo grado di pazienti con diabete, anche in assenza di diabete, è importante eseguire lo screening e prevenire la NAFLD nella fase iniziale.
J Diabetes Complications 2022 Jan;36(1):108083
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