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Diabete tipo 1: possibile aumento dell’invecchiamento cerebrale non correlato all’Alzheimer

Punti chiave

Domanda: C’è une relazione fra diabete autoimmune e danno cerebrale?

Risultati: Le persone con diabete tipo 1 possono avere un maggiore invecchiamento cerebrale rispetto ai non diabetici, che tuttavia non sembra tradursi nella neurodegenerazione correlata alla malattia di Alzheimer.

Significato: Nel diabete tipo 1 è frequente il riscontro di invecchiamento cerebrale poiché l’iperglicemia provoca danni neuronali attraverso il mantenimento di uno stato infiammatorio cronico, mentre a causa dei ridotti livelli di insulina le ADDL (proteine che interagiscono con i neuroni) distruggono i recettori dell’insulina localizzati nel cervello.


A cura di Gemma Frigato

19 giugno 2023 (Gruppo ComunicAzione) – Un’analisi pubblicata di recente su JAMA Netw Open ha coinvolto 416 partecipanti dello studio osservazionale EDIC (Epidemiology of Diabetes Interventions and Complications), avviato nel 1994 e condotto in 27 centri negli Stati Uniti e in Canada. L’età media dei pazienti era di 60 anni e il 21% aveva più di 65 anni.

L’obiettivo era valutare mediante imaging neuronale i marcatori dell’età cerebrale e dell’atrofia simil-Alzheimer nei partecipanti con diabete tipo 1, identificare le regioni cerebrali con i maggiori cambiamenti e valutare l’associazione tra efficienza cognitiva e indici di invecchiamento cerebrale.

L’efficienza psicomotoria e mentale è stata valutata utilizzando la fluidità verbale, il DSST (digit symbol substitution test), il trail making part B e il Grooved Pegboard test (un test di destrezza manipolativa). I punteggi della memoria immediata sono stati derivati dal subtest della memoria logica della scala della memoria di Wechsler e dal test di sostituzione del simbolo delle cifre di Wechsler. Per prevedere l’età cerebrale e quantificare l’atrofia simil-Alzheimer è stata utilizzata la risonanza magnetica e sono stati calcolati gli indici di apprendimento automatico.

I partecipanti avevano punteggi Spatial Pattern for Recognition (SPARE)-Brain Age (BA) costantemente più alti rispetto ai controlli senza diabete, indicando circa 6 anni in più di invecchiamento cerebrale (rispettivamente β = 6,16 e β = 1,04, p <0,001). Tuttavia, tale differenza nell’invecchiamento cerebrale non sembra essere legata a manifestazioni precoci della malattia di Alzheimer. Come indicato dalla scala SPARE per la malattia di Alzheimer, entrambi i gruppi avevano infatti punteggi comparabili. Allo stesso modo, non ci sono state differenze significative di atrofia confrontando la maggior parte dei lobi temporali fra i gruppi che, come sottolineato dagli autori, hanno influenze particolarmente importanti sulla scala SPARE-AD (Alzheimer disease). In particolare, l’aumento dell’invecchiamento cerebrale fra le persone con diabete di tipo 1 è stato associato a una minore efficienza psicomotoria e mentale (β = -0,04, p <0,001), che non è invece stata osservata nei controlli non diabetici. Come indicato dagli autori, i cambiamenti nella cognizione erano tuttavia di entità complessivamente modesta, soprattutto considerando che la durata media del diabete nei pazienti era di 38 anni.

Nei diabetici alcune aree del cervello hanno subito un impatto maggiore, con un’atrofia della materia grigia significativamente più elevata alla risonanza magnetica, in particolare a livello del planum temporale bilaterale, del giro occipitale superiore bilaterale, del giro temporale trasverso destro e del talamo bilaterale, del putamen e del pallidum. Le linee di tendenza relativamente parallele dello SPARE-BA fra diabetici e controlli suggeriscono che tale accelerazione potrebbe essersi verificata in un periodo precedente rispetto all’età di 45 anni. Nel complesso i punteggi SPARE-BA e SPARE-AD non erano collegati ai livelli glicemici o ad altre complicanze legate al diabete come neuropatia, retinopatia o malattie renali.

Come rilevato dagli autori, è interessante notare che un peso corporeo più elevato può avere alcune proprietà protettive contro questo invecchiamento cerebrale più rapido. Ad esempio, un aumento dell’indice di massa corporea e una maggiore circonferenza della vita erano entrambi significativamente associate a una minore atrofia cerebrale correlata all’età e atrofia cerebrale correlata all’Alzheimer nei soggetti con diabete di tipo 1. Al contrario una pressione arteriosa diastolica più elevata comportava punteggi di atrofia dell’invecchiamento cerebrale più elevati.


JAMA Netw Open 2023 Jun 1;6(6):e2316182 

PubMed


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