Diabete tipo 2 e utilizzo di metformina in gravidanza: ancora dati a favore della sicurezza per la salute dei bambini nel medio termine dallo studio MiTy Kids
Punti chiave
Domanda: L’utilizzo di metformina in gravidanza può avere effetti metabolici negativi sulla salute dei bambini nel medio termine?
Risultati: Lo studio MiTy Kids, recentemente pubblicato su Lancet Diabetes & Endocrinology, ha analizzato fino all’età di 24 mesi i figli di donne con diabete tipo 2 che hanno utilizzato insulina + metformina in corso di gravidanza confrontandoli con i figli delle donne esposte a insulina + placebo. Sono state paragonate diverse misure antropometriche, e in particolare il punteggio z del BMI (BMI z-score) e la somma dello spessore delle pliche cutanee: a 24 mesi dalla nascita non sono state trovate differenze.
Significato: I dati antropometrici sono risultati simili nei bambini esposti e non esposti alla metformina nel corso della vita intrauterina: lo studio rassicura per quanto riguarda l’uso del farmaco in gestazione nelle donne con diabete tipo 2 e la salute a medio termine dei loro figli.
A cura di Gisella Boselli
23 ottobre 2023 (Gruppo ComunicAzione) – L’incidenza di diabete tipo 2 in gravidanza è in continua crescita, con conseguente aumento del rischio di diverse complicanze materno-fetali. A fronte di ciò, trovare valide strategie terapeutiche diventa un problema sempre più pressante. In Italia, la sola terapia autorizzata in gravidanza è l’insulina, tuttavia l’AIFA ha autorizzato nella RCP di una specialità a base di metformina a lento rilascio la seguente indicazione: “se clinicamente necessario, l’uso della metformina può essere preso in considerazione durante la gravidanza e nella fase periconcezionale in aggiunta o in alternativa all’insulina”. A questo, com’è noto, ha fatto seguito la posizione delle società scientifiche AMD e SID che, “pur valutando positivamente che tale trattamento possa essere preso in considerazione in specifici contesti, suggeriscono, così come riportato nella RCP, una attenta e precisa valutazione clinica dei singoli casi che auspicano rimanga affidata a specialisti esperti in gestione di gravide diabetiche”.
L’uso di metformina in gravidanza rimane quindi un tema controverso, considerato che la molecola attraversa la placenta, con potenziali effetti sul metabolismo fetale. Le evidenze disponibili a riguardo in letteratura soprattutto per quanto riguarda gli effetti sul bambino a medio-lungo termine sono contrastanti: alcuni studi suggeriscono un effetto metabolico neutro sul bambino, mentre altri un effetto metabolico negativo con incremento del BMI e del rischio di sindrome metabolica nella prima infanzia.
Lo studio MiTy Kids è uno studio di follow-up condotto sui figli delle donne arruolate nello studio randomizzato controllato MiTy, in cui 502 donne in gravidanza con diabete tipo 2 trattato con insulina sono state assegnate in modo casuale a ricevere 1000 mg di metformina due volte al giorno o placebo. Nel corso dello studio di follow-up MiTy Kids sono state effettuate diverse misurazioni antropometriche dei bambini all’età di 3, 6, 12, 18 e 24 mesi, in particolare gli endpoint primari erano il BMI z-score medio e la somma media dello spessore delle pliche cutanee all’età di 24 mesi.
All’età di 24 mesi non sono state rilevate differenze tra i due gruppi per quanto riguarda gli endpoint primari; inoltre, non sono emerse differenze nemmeno nelle altre misure antropometriche registrate, fra cui: peso, lunghezza, percentile del peso per lunghezza, misurazioni dello spessore della singola plica cutanea, BMI z-score per il rischio di sovrappeso o obesità, circonferenza della testa, circonferenza della vita ed adiposità dal centro alla periferia. Da segnalare che nei modelli di analisi delle traiettorie di crescita relative a peso, lunghezza e BMI, i bambini del gruppo metformina hanno raggiunto un BMI medio di picco più alto all’età di 6 mesi rispetto al placebo. La tendenza al BMI più elevato è continuata fino a 24 mesi, momento in cui le traiettorie fra i due gruppi si sono avvicinate: il dato è interessante in quanto diversi studi osservazionali hanno rilevato che l’aumento di peso accelerato precoce potrebbe associato a un aumento del rischio a lungo termine di obesità e malattie non trasmissibili.
In conclusione: sono necessari ulteriori studi di follow-up della coorte per determinare se le tendenze nel BMI z-score o nello spessore delle pliche cambino più avanti nel corso dell’infanzia, ma questi primi dati risultano essere rassicuranti per quanto riguarda la sicurezza d’uso del farmaco in gestazione nelle donne con diabete di tipo 2 e la salute a medio termine del loro bambini.
Lancet Diabetes Endocrinol 2023 Mar;11(3):191-202
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