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Giovani e diabete: la tecnologia che fa bene… da subito!

Punti chiave

Domanda: Quali sono i passi avanti compiuti dalle tecnologie per il diabete tipo 1 in ambito pediatrico? Quali sono le prospettive future?

Risultati: Una recente review ha analizzato i dati di letteratura sull’uso delle tecnologie in ambito diabetologico in età pediatrica, evidenziando come negli ultimi anni siano stati compiuti notevoli progressi sia con i sistemi di monitoraggio glicemico sia con i sistemi di erogazione insulinica. Considerato l’impatto positivo delle tecnologie sia sul controllo glicemico sia sulla qualità di vita dei giovani che ne fanno uso, è verosimile che esse determineranno anche una ridotta incidenza di complicanze a lungo termine.

Significato: L’introduzione precoce di tecnologie per la cura del diabete tipo 1 è stato dimostrata sicura ed efficace nel migliorare il controllo glicemico e nel migliorare la qualità di vita dei giovani pazienti e delle loro famiglie. Nonostante esistano ancora alcune difficoltà pratiche e resistenze all’uso delle tecnologie nell’ambito della diabetologia pediatrica, siamo di fronte a un processo di continua innovazione che consente di puntare a target glicemici più stringenti, migliorando così il peso della convivenza con una malattia cronica e riducendo, verosimilmente, l’incidenza di complicanze a lungo termine.


A cura di Olimpia Iacono

30 luglio 2024 (Gruppo ComunicAzione) – L’incidenza di diabete tipo 1 e 2 in età infantile è in aumento, così come l’utilizzo di tecnologie in età pediatrica, sia per quanto riguarda i sistemi di monitoraggio glicemico (CGM, continuous glucose monitor) sia per quanto riguarda i sistemi di erogazione insulinica (AID, automated insulin delivery), sebbene esista notevole variabilità nell’uso di tecnologie tra un paese e l’altro e anche all’interno della stessa nazione.

Gli studi clinici – evidenzia una recente review di Melissa J. Schoelwer (Dept. of Pediatrics, University of Virginia, Charlottesville, VA, USA) e colleghi, pubblicata su Diabetologia – dimostrano che l’utilizzo precoce di tecnologie in età pediatrica è sicuro ed efficace nel migliorare il compenso glicemico e i pazienti (e i loro genitori) dichiarano un miglioramento di qualità di vita in seguito all’introduzione di tecnologie per la gestione della malattia.

Le nuove tecnologie, garantendo un miglior controllo glicemico, hanno consentito di puntare a target glicemici più stringenti in età pediatrica, passando da livelli di HbA1c <8,5% per i bambini al di sotto dei 6 anni e <7,5% per gli adolescenti (raccomandati fino a 20 anni fa) a valori <7% per tutte le fasce di età pediatrica (raccomandati dalle ultime linee-guida ADA e ISPAD).

Tuttavia, i bambini hanno meno probabilità di raggiungere tali target glicemici rispetto agli adulti, a causa delle maggiori sfide in età pediatrica: modifiche continue del fabbisogno insulinico con la crescita, modifiche ormonali correlate alla pubertà, paura delle ipoglicemie da parte del paziente o dei genitori.

Le tecnologie disponibili in età pediatrica (bambini >2 anni negli USA e >1 anno in Europa) includono sistemi CGM (considerati standard di cura per il diabete tipo 1) e AID ibridi ad ansa chiusa, ma anche sistemi open source e do it yourself. Non sono disponibili studi di comparazione diretta fra i diversi dispositivi sia a causa dei differenti design di studio sia per i differenti CMG utilizzati.

Nonostante i notevoli vantaggi in termini di compenso glicemico e qualità di vita, è necessario fare alcune considerazioni sulla pratica clinica: nei giovani con diabete tipo 1 i dispositivi AID non vengono sempre utilizzati nella modalità ad ansa chiusa; i valori glicemici riportati dal CGM non sempre coincidono con quelli del glucometro, soprattutto quando la glicemia varia velocemente; i dispositivi non sempre restano adesi alla cute per la durata prevista; i set di infusione possono presentare problemi tecnici; è necessario che gli utenti sappiano risolvere problemi di connettività; il timing di introduzione di tecnologie nella vita del paziente spesso è ritardato a causa della resistenza dei medici a proporre l’uso di tecnologie al momento della diagnosi, a causa delle possibili difficoltà da parte del paziente e della famiglia ad apprendere nozioni tecniche sui dispositivi, sebbene esistano due studi clinici randomizzati che documentano l’efficacia di un’introduzione precoce di tecnologie al momento della diagnosi.

Esistono comunque alcuni limiti all’utilizzo di tecnologie in ambito pediatrico: il rifiuto da parte dei giovani a utilizzare dispositivi adesi al proprio corpo; l’ansia di taluni pazienti nei confronti del monitoraggio continuo dei propri valori glicemici; l’imbarazzo di attirare l’attenzione degli altri per la presenza di dispositivi adesi alla cute; la frustrazione che deriva dai continui allarmi emessi dai dispositivi; i costi elevati delle tecnologie. Inoltre, gli stessi diabetologi possono costituire un limite, prescrivendo tecnologie solo ai pazienti ritenuti in possesso delle giuste competenze tecnologiche.

Le prospettive future – sottolineano Melissa J. Schoelwer e colleghi, puntano a un ulteriore miglioramento dei target glicemici e della qualità di vita dei pazienti, attraverso:

  • Lo sviluppo di sistemi fully closed-loop (FCL), cioè sistemi di erogazione che non necessitano di input sui pasti da parte del paziente. Ciò può avvenire ad esempio attraverso smart watch in grado di rilevare l’assunzione di cibo, oppure attraverso algoritmi di variazioni del CGM verosimilmente associati all’assunzione di un pasto oppure ancora attraverso una somministrazione più aggressiva di insulina oppure con la somministrazione combinata insulina-glucagone.
  • La riduzione del tempo di latenza tra la rilevazione di iperglicemia da parte del sensore e l’effetto dell’insulina erogata.
  • L’aggiunta di altri farmaci all’utilizzo dell’AID, come la pramlintide, semaglutide e SGLT2i.
  • L’utilizzo di sistemi di erogazione AID biormonali (insulina-glucagone).
  • L’interoperabilità tra CMG e AID, già iniziata nel 2023, grazie alla quale più sistemi AID si accoppiano con due o più CGM. Tale possibilità consentirà ai pazienti di selezionare i CGM e i dispositivi AID che meglio si adattano alle proprie esigenze.
  • La maggiore accessibilità economica e disponibilità delle nuove tecnologie.

In conclusione, scrivono gli autori della review, si può affermare che stiamo vivendo un periodo entusiasmante per gli endocrinologi pediatrici, i ricercatori e i bambini affetti da diabete tipo 1 e le loro famiglie, grazie ai continui progressi tecnologici che vengono compiuti in ambito diabetologico, che stanno portando a un miglior compenso glicemico e a una migliore qualità di vita per i pazienti e le loro famiglie. Tali miglioramenti si ripercuoteranno, verosimilmente, anche sulle complicanze a lungo termine del diabete, determinandone una minore incidenza.


Diabetologia 2024 Jul 12. Online ahead of print

PubMed


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