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Diabete No Grazie

Attività fisica e controllo glicemico: qual è il momento migliore per allenarsi?

L’attività fisica notoriamente aiuta a prevenire, ma, soprattutto, a tenere sotto controllo la glicemia. Fino ad ora non è tuttavia ancora stato definito se vi sia un momento migliore della giornata per praticarla. Molti preferiscono il mattino, prima di andare al lavoro, altri preferiscono il pomeriggio o la sera al ritorno dalle attività quotidiane. Un recente studio ha provato ad analizzare l’impatto della tempistica dell’attività fisica nello stile di vita e sul controllo glicemico giornaliero in adulti sedentari, con sovrappeso/obesità e alterazioni metaboliche.

A cura di Raffaele D’Arco

29 agosto 2024 (Gruppo ComunicAzione) – È notorio che l’attività fisica moderata-vigorosa (AFMV) migliora l’omeostasi del glucosio negli adulti con sovrappeso/obesità, quelli a maggior rischio di sviluppare insulino-resistenza. Tuttavia, si sa ancora poco sul momento ottimale in cui effettuare l’AFMV per migliorare il controllo giornaliero del glucosio.

Lo studio condotto da Antonio Clavero-Jimeno (Dept. of Physical Education and Sports, Faculty of Sport Sciences, Sport and Health University Research Institute, University of Granada, Granada, Spagna) e colleghi ha indagato l’associazione tra la tempistica dell’AFMV nello stile di vita e il controllo glicemico (cioè i livelli medi di glucosio delle 24 ore, diurni e notturni) in adulti con sovrappeso/obesità e disturbi metabolici dimostrando che praticare l’AFMV alla sera si associa a livelli di glucosio più bassi negli adulti in sovrappeso/obesità, soprattutto se già affetti da alterata regolazione del glucosio.

Sono stati analizzati 186 pazienti con età compresa fra i 30 e i 60 anni, con un indice di massa corporea (BMI) compreso tra 25,0 e 40,0 kg/m2 e circonferenza vita ≥95,0 cm negli uomini e ≥82,0 cm nelle donne. Tutti riferivano di essere stati inattivi (<150 min/settimana di AFMV) per almeno 3 mesi prima dell’ingresso nello studio e avevano almeno una delle seguenti alterazioni metaboliche: pressione arteriosa elevata (definita come pressione arteriosa sistolica >130 mmHg e pressione arteriosa diastolica >85 mmHg), elevati livelli di lipoproteine a bassa densità (>100 mg/dl) o bassi livelli di lipoproteine ad alta densità (<50 mg/dl per le donne e <40 mg/dl per gli uomini), elevata concentrazione di trigliceridi nel siero (>150 mg/dl) e livelli di glucosio a digiuno alterati (definiti come livelli di glucosio plasmatico a digiuno ≥100 mg/dl e ≤125 mg/dl, emoglobina glicata tra ≥5,7 e <6,5%, o insulino-resistenza, valutata mediante modello di valutazione dell’omeostasi dell’insulino-resistenza [HOMA-IR] >2,5). Venivano esclusi, principalmente, coloro che avevano un’anamnesi di eventi avversi di tipo cardiovascolare o che assumessero farmaci capaci di modificare il metabolismo del glucosio.

Tutti i partecipanti sono stati istruiti a indossare contemporaneamente un accelerometro e un dispositivo per il monitoraggio continuo del glucosio per 14 giorni consecutivi.

I risultati dello studio indicano che la tempistica giornaliera dell’AFMV è fondamentale e che praticarla prevalentemente di sera è associata a livelli di glucosio più bassi in adulti già con sovrappeso/obesità e compromissioni metaboliche. Pertanto, tali risultati evidenziano come una corretta prescrizione e temporizzazione dell’AFMV possa essere un nuovo approccio per migliorare la salute metabolica, soprattutto nelle persone a rischio di sviluppare malattie cardiovascolari.


Clavero-Jimeno A, Dote-Montero M, Migueles JH, et al. Impact of lifestyle moderate-to-vigorous physical activity timing on glycemic control in sedentary adults with overweight/obesity and metabolic impairment
Obesity (Silver Spring). 2024;32(8):1465‐73