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Diabete No Grazie

Il consumo di carne rossa può aumentare l’incidenza di diabete tipo 2?

Una recente ampia metanalisi ha indagato l’associazione fra uso di carne rossa processata, non processata e di pollami e il rischio di diabete tipo 2. Risultato? Il consumo di carne rossa processata e non processata è stato associato a una maggiore incidenza di malattia, soprattutto nelle aree europee, del Pacifico occidentale, dell’Asia orientale e del Nordamerica; l’associazione con l’uso di pollami, seppure positiva, è risultata meno forte. Sarà necessario prendere in considerazione campagne sanitarie che favoriscano la riduzione dell’uso di carni processate per prevenire il diabete tipo 2.

A cura di Sara Colarusso

1° ottobre 2024 (Gruppo ComunicAzione) – Una recente ampia metanalisi ha indagato l’associazione fra uso di carne rossa processata, non processata e di pollami e il rischio di diabete tipo 2.

Che cosa si sa già sugli effetti del consumo di carne rossa?
La maggior parte delle metanalisi (analisi comprensive di più studi clinici realizzate con appositi metodi statistici che permettono di combinarne i dati) disponibili in letteratura, prevalentemente inclusive di casistiche di origine europea e nordamericana, hanno fornito risultati contrastanti sul consumo di carne rossa e rischio di diabete. Sono comunque più numerose le prove che indicano che l’uso di carne rossa può associarsi ad un rischio lievemente aumentato di diabete mellito 2. Le evidenze scientifiche in merito sono però insufficienti per trarre conclusioni, dal momento che sono stati adottati metodi diversi e non confrontabili tra loro.

Che cosa c’è di nuovo?
Uno studio prospettico di recente pubblicato su Lancet Diabetes Endocrinology ha condotto una metanalisi di dati provenienti da 31 casistiche in 20 paesi; in particolare, le popolazioni selezionate erano in Nordamerica, Mediterraneo orientale, Europa, Asia sudorientale e Pacifico occidentale, includendo pertanto aree geografiche precedentemente non osservate.

Sono stati estrapolati dati di 1.966.444 adulti di cui erano disponibili le abitudini alimentari ed escludendo quelli con diabete tipo 2 già noto. In un periodo di osservazione di 10 anni sono emersi 107.271 casi di diabete tipo 2 in cui è stata esaminata l’associazione fra il consumo di carne rossa processata (salumi, salsicce, hot dog) e non processata (manzo, vitello, agnello, maiale) e di pollami (pollo, tacchino, anatra, precedentemente non considerati) e il rischio di sviluppare diabete tipo 2.

Il consumo di carni processate è risultato maggiore nelle regioni europee, quello di pollami in Nordamerica. Un maggiore consumo di carni processate è stato associato a una maggiore incidenza di diabete tipo 2, soprattutto nelle aree europee, del Pacifico occidentale, dell’Asia orientale e del Nordamerica. L’associazione è stata positiva per il consumo di pollami nelle regioni europee, ma più debole rispetto all’uso delle altre carni. Sostituendo le carni rosse processate con le non processate si osservava una riduzione del 7% del rischio di diabete tipo 2 e altresì una riduzione del 10% sostituendole con i pollami.

Il consumo di carne può condizionare il rischio di diabete tipo 2 attraverso diversi meccanismi che peggiorano la sensibilità all’azione dell’insulina e la funzione delle beta-cellule pancreatiche. Inoltre, le carni ricche in grassi saturi e proteine favoriscono lo stress ossidativo e l’infiammazione.

E quindi carne sì o carne no?
In conclusione, le nuove prove scientifiche supportano il consiglio di limitare il consumo specialmente delle carni rosse processate e suggeriscono la necessità di ulteriori studi di approfondimento e confronto per quanto riguarda i pollami, per i quali i dati sono più scarsi, e l’estensione anche a ulteriori aree geografiche quali l’Africa e il Medio Oriente dove la diffusione del diabete tipo 2 è in crescente aumento.

Queste ulteriori evidenze potrebbero favorire iniziative pubbliche di prevenzione sulla riduzione del consumo di carni rosse processate al fine di ridurre l’incidenza del diabete tipo 2, migliorare la salute globale e anche il rischio di altre malattie croniche non trasmissibili (malattie cardiovascolari, tumori, obesità).


Li C, Bishop TR, Imamura F, et al. Meat consumption and incident type 2 diabetes: an individual-participant federated meta-analysis of 1·97 million adults with 100 000 incident cases from 31 cohorts in 20 countries
Lancet Diabetes Endocrinol. 2024;12(9):619-30