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Ipoglicemia nei pazienti terminali con cancro e storia di diabete ricoverati in un reparto di medicina generale: uno studio osservazionale retrospettivo

Punti chiave

Domanda: Qual è l’incidenza di ipoglicemia nelle persone con diabete affetti da patologia oncologica allo stadio terminale, durante il ricovero in un reparto di medicina generale?

Risultati: Uno studio osservazionale retrospettivo monocentrico ha arruolato 104 pazienti con cancro in fase terminale e storia di diabete, ricoverati in un reparto di medicina generale in Giappone tra gennaio 2017 e luglio 2022. I livelli di glucosio nel sangue sono stati monitorati mediante misurazione della glicemia capillare. Episodi di ipoglicemia sono stati registrati in 36 dei 104 pazienti arruolati (34,6%) durante un periodo di osservazione massimo di 180 giorni. L’analisi ha inoltre evidenziato che, in tutti i casi di ipoglicemia, si è osservato un peggioramento del punteggio ECOG-PS rispetto all’inizio del ricovero, e che oltre il 60% dei pazienti non era in grado di alimentarsi per via orale.

Significato: La gestione del diabete nel fine vita dovrebbe mirare prioritariamente al controllo dei sintomi, evitando emergenze diabetologiche (ipoglicemia, coma iperosmolare, chetoacidosi) e riducendo il disagio legato all’assunzione di farmaci e alla frequenza dei controlli glicemici. Tuttavia, questo studio evidenzia la necessità di migliorare ulteriormente la gestione del diabete nei pazienti terminali, al fine di garantire un’assistenza più adeguata e rispettosa della qualità della vita.


17 aprile 2025 (una collaborazione tra il gruppo Diabete e cure palliative e il gruppo ComunicAzione) – A cura di Felicia Visconti e Marina Valenzano

Che cosa si sa già? Il cancro e il diabete rappresentano due tra le principali cause di mortalità, e il numero di persone con entrambe le patologie è in costante aumento. Il diabete è sei volte più diffuso tra i pazienti oncologici rispetto alla popolazione generale, motivo per cui gli operatori sanitari che si occupano di pazienti oncologici si trovano spesso a dover gestire anche la malattia diabetica.

Nel contesto delle patologie in fase terminale, lo scopo principale delle cure è il miglioramento della qualità della vita (QoL, quality of life), il sollievo dai sintomi correlati al cancro e la prevenzione di eventi avversi legati ai trattamenti.

Le linee-guida per la gestione del diabete nelle cure palliative raccomandano obiettivi glicemici meno stringenti e una riduzione della frequenza del monitoraggio glicemico, per evitare di arrecare ulteriore disagio al paziente. I malati oncologici in fase terminale con diabete sono spesso gestiti da team multidisciplinari, e gli studi specifici su questa popolazione sono ancora limitati.

Quali sono le nuove evidenze? Lo studio condotto da Ryota Yanaizumi (Dept. of Anesthesiology, Yokohama City University Medical Center, Yokohama, Giappone) e colleghi, e pubblicato su Palliative Medicine Report, analizza la prevalenza degli episodi ipoglicemici nei pazienti terminali affetti da cancro con una storia di diabete, ricoverati in un reparto di medicina generale giapponese, con l’obiettivo di raccogliere dati epidemiologici rilevanti.

Lo studio, di tipo osservazionale retrospettivo monocentrico, ha incluso 104 pazienti adulti con cancro in fase terminale e storia di diabete, ricoverati tra il 2017 e il 2022 in un reparto specializzato in cure palliative di un ospedale universitario in Giappone, con un team dedicato.

I pazienti erano classificati come affetti da diabete preesistente se la malattia risultava documentata nell’assicurazione o nella cartella clinica elettronica. Il monitoraggio della glicemia è stato effettuato tramite misurazione capillare.

Sono stati esclusi i pazienti con esito ignoto dopo la dimissione, coloro che sono sopravvissuti oltre i 180 giorni dalla dimissione o che non sono stati sottoposti a monitoraggio glicemico durante il ricovero.

I risultati mostrano che 36 dei 104 pazienti (34,6%) hanno avuto episodi di ipoglicemia durante il periodo di osservazione (massimo 180 giorni). Gli eventi ipoglicemici totali sono stati 132, con una mediana di 2,5 episodi per paziente. È emerso inoltre che in tutti i casi si è verificato un peggioramento del punteggio ECOG-PS rispetto all’ingresso e che oltre il 60% dei pazienti non riusciva più ad alimentarsi per bocca.

Lo studio presenta tuttavia alcune limitazioni: il campione analizzato è relativamente ridotto, l’80% dei pazienti era di sesso maschile e di origine giapponese, e la frequenza del monitoraggio glicemico non era omogenea tra tutti i soggetti.

Commento e spunti per la pratica clinica. La prevalenza del diabete nel fine vita è un dato rilevante: circa un paziente su tre in cure palliative ne è affetto, per effetto sia di alterazioni indotte dal tumore che di cause iatrogene.

È necessaria una maggiore sensibilizzazione degli operatori sanitari sull’importanza di evitare l’overtreatment in tale contesto. I pazienti in cure palliative sono particolarmente vulnerabili agli episodi di ipoglicemia per molteplici ragioni (insufficienza renale, epatica, terapie insuliniche), e i sintomi possono essere misconosciuti, venendo erroneamente attribuiti alla patologia oncologica.

A oggi, le evidenze scientifiche su come trattare correttamente il diabete nel contesto delle cure palliative sono molto limitate, basandosi perlopiù su opinioni di esperti, revisioni della letteratura e studi retrospettivi. È quindi urgente approfondire questo ambito per offrire indicazioni più solide, riducendo l’incertezza e la variabilità nella pratica clinica.


LEGGI E SCARICA L’ARTICOLO ORIGINALE: Palliat Med Rep 2024 Aug 23;5(1):373-80

PubMed

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