Skip to content

Semaglutide e aumentato rischio di neuropatia ottica anteriore ischemica non arteritica: i dati di un ampio studio retrospettivo

Punti chiave

Domanda: L’uso di semaglutide nelle persone con DT2 si associa a un aumentato rischio di sviluppare NAION)?

Risultati: Un ampio studio di coorte retrospettivo ha confrontato i dati di 174.584 persone con DT2 nuovi utilizzatori di semaglutide con i dati di 174.584 persone con DT2 trattati con altri farmaci antidiabetici non GLP-1 RA, bilanciati per principali caratteristiche in grado di influenzare l’outcome. Nei pazienti trattati con semaglutide è stato riscontrato un aumento del rischio di NAION a 2 anni (HR 2,39; IC 95%: 1,37-4,18), 3 anni (HR 2,44; IC 95%: 1,44-4,12) e 4 anni (HR 2,05; IC 95%: 1,26-3,34) dall’avvio della terapia. Dai risultati delle analisi tale incremento del rischio appare legato all’utilizzo di semaglutide nella formulazione iniettiva (HR, 6,27; IC 95%: 2,92-13,47) e potenzialmente riguarda specifiche categorie di persone: sesso femminile (HR, 3,24; IC 95%: 1,68-6,25), età compresa tra 40 e 64 anni (HR, 3,31; IC 95%,1,68-6,53), con ipertensione arteriosa (HR, 2,42; IC 95%, 1,19-4,92).

Significato: Lo studio aggiunge prove scientifiche su una possibile associazione tra semaglutide e NAION, come già emerso in alcuni altri studi retrospettivi. L’incidenza assoluta della complicanza rimane comunque bassa e da bilanciare con i comprovati effetti positivi del farmaco su controllo glicemico, peso corporeo e rischio cardiovascolare. Studi prospettici sono necessari a chiarire l’effettivo nesso di causalità e quali siano i sottogruppi di pazienti a maggior rischio.


26 maggio 2025 (Gruppo ComunicAzione) – A cura di Gisella Boselli

Che cosa si sa già? La neuropatia ottica anteriore ischemica non arteritica (NAION) è una forma di neuropatia ottica causata da un’improvvisa ischemia alla porzione anteriore del nervo ottico. Comporta una perdita della vista acuta e indolore, solitamente monoculare e irreversibile. Diversi sono i fattori di rischio noti per favorirne l’insorgenza: oltre al diabete, l’ipertensione arteriosa, la dislipidemia e altre comorbilità estremamente frequenti nelle persone con diabete tipo 2 (DT2), come ad esempio la sindrome delle apnee notturne. Di recente diversi studi retrospettivi hanno evidenziato un potenziale aumento del rischio di NAION in persone con DT2 trattate con semaglutide; tuttavia, le evidenze non sempre sono risultate univoche e a oggi mancano studi prospettici.

Quali sono le nuove evidenze? Il recente studio condotto da Alan. Y. Hsu (Dept. of Ophthalmology, China Medical University Hospital, China Medical University, Taichung, Taiwan) e colleghi, e pubblicato su JAMA Ophthalmology, è basato sui dati real-world ricavati dal database TriNetX e ha utilizzato un disegno di coorte retrospettivo.

In particolare, i ricercatori hanno confrontato come outcome primario l’insorgenza di NAION in 174.584 persone con DT2 avviate a trattamento con semaglutide (orale e iniettiva) vs 174.584 persone avviate a trattamenti con farmaci non GLP-1 RA (insulina, sulfaniluree, acarbosio, pioglitazone, DPP4i e SGLT2i). Il gruppo di confronto è stato formato in modo che le principali variabili in grado di influenzare l’outcome (es. ipertensione arteriosa, dislipidemia, livelli di HbA1c) fossero bilanciate rispetto al gruppo dei casi.

Nel gruppo trattato con semaglutide è emerso un aumento del rischio di sviluppare NAION a partire dal secondo anno di trattamento, con un HR di 2,39 (IC 95%: 1,37-4,18) al secondo anno, di 2,44 (IC 95%: 1,44-4,12) al terzo anno e di 2,05 (IC 95%: 1,26-3,34) al quarto anno. Nessun incremento è invece stato riscontrato per durate di terapie più brevi (1 mese, 3 mesi, 6 mesi e 1 anno). Dai risultati delle analisi di sottogruppo emerge un incremento del rischio associato all’utilizzo del farmaco nella formulazione iniettiva Ozempic (Novonordisk) (HR, 6,27; IC 95%: 2,92-13,47), ma non all’utilizzo del farmaco nella formulazione iniettiva Wegovy (Novonordisk) e alla formulazione orale Rybelsus (Novonordisk): tale risultato potrebbe tuttavia essere legato alla minor numerosità degli ultimi due gruppi o alle diverse caratteristiche dei pazienti candidati ai trattamenti.

Infine, le analisi di sottogruppo suggeriscono come tale incremento del rischio potrebbe riguardare specifiche categorie di pazienti di sesso femminile (HR, 3,24; IC 95%: 1,68-6,25), di età compresa tra 40 e 64 anni (HR, 3,31; IC 95%,1,68-6,53) e affette da ipertensione arteriosa (HR, 2,42; IC 95%, 1,19-4,92).

Sintesi dei risultati e commento. Il lavoro aggiunge dati a sostegno di una possibile associazione tra utilizzo di semaglutide in persone con DT2 e insorgenza di NAION, specialmente in sottocategorie “vulnerabili” di pazienti. Da precisare che le evidenze non sono al momento conclusive; l’aumento del rischio appare comunque contenuto e deve essere necessariamente bilanciato con gli indiscussi effetti favorevoli del farmaco su controllo glicemico, peso corporeo e protezione cardiovascolare. Sono sicuramente necessari studi prospettici che chiariscano l’effettivo nesso di causalità tra utilizzo del farmaco e complicanza e che delineino con certezza quali siano i pazienti maggiormente esposti a questo rischio.

Nel frattempo, come comportarsi? Sicuramente i pazienti in terapia con semaglutide dovrebbero essere monitorati regolarmente per eventuali cambiamenti nella vista ed educati a consultare un oculista in caso di sintomi improvvisi. Inoltre, un accurato controllo di fattori di rischio cardiovascolare, come ipertensione arteriosa e dislipidemia, assume ancora maggiore rilevanza in questo contesto.


LEGGI L’ABSTRACT ORIGINALE: JAMA Ophthalmol 2025 May 1;143(5):400-7

PubMed

Share

AMD segnala articoli della letteratura internazionale la cui rilevanza e significato clinico restano aperti alla discussione scientifica e al giudizio critico individuale. Opinioni, riflessioni e commenti da parte degli autori degli articoli proposti non riflettono quindi posizioni ufficiali dell’Associazione Medici Diabetologi.