Inquinamento e diabete: l’anello mancante è l’insulinoresistenza
Diversi studi hanno riscontrato una correlazione fra l’inquinamento ambientale e il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. Gli studi epidemiologici però non spiegano ‘perché’ esista questa correlazione. Lo studio Kora svolto nel sud della Germania dal 2006 al 2008 ha confermato una delle ipotesi già fatte. L’anello mancante è l’insulinoresistenza.
L’insulinoresistenza è il fenomeno che rende ‘meno efficace’ l’insulina, costringendo il pancreas ad aumentarne la produzione. Questo ‘superlavoro’, o più probabilmente la stessa alta concentrazione di insulina, riduce il numero di betacellule. La produzione quindi, prima stenta a rispondere alle esigenze dell’organismo, per esempio dopo i pasti, e poi diviene deficitaria, provocando uno stato di iperglicemia più o meno marcato.
Lo studio Kora ha associato alte concentrazioni di diossido di azoto (NO2), presente in particolare nel particolato emesso dai gas di scarico delle auto, sia alla insulinoresistenza sia alla quantità di insulina e di leptina presente nel sangue di quasi 3000 soggetti.
Nelle aree considerate più inquinate era più alto il rischio di sviluppare il prediabete cioè una alterazione della glicemia significativa, ma non considerata patologica, mentre la correlazione con il diabete era meno significativa.
Association Between Long-Term Exposure to Air Pollution and Biomarkers Related to Insulin Resistance, Subclinical Inflammation and Adipokines. Diabetes 2016 Aug; db151567.