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Insulina settimanale efsitora alfa vs le insuline giornaliere degludec e glargine U100 in persone con diabete tipo 2 trattate con insulina basale: i risultati degli studi di fase 3 QWINT-3 e -4

Punti chiave

Domanda: L’insulina settimanale efsitora alfa è ugualmente efficace e sicura rispetto agli analoghi basali giornalieri di prima e seconda generazione?

Risultati: Nei trial clinici di fase 3, la nuova insulina settimanale è stata confrontata con l’insulina degludec (QWINT-3) e con la glargine U100 (QWINT-4) secondo un disegno randomizzato, in parallelo, open label. Le presone con diabete tipo 2 erano precedentemente in terapia con uno schema basal-oral-therapy) nel QWINT-3, o con uno schema basal-bolus) nel QWINT-4. La terapia insulinica è stata titolata con finalità treat-to-target e, in entrambe le sperimentazioni, efsitora ha raggiunto gli obiettivi di non inferiorità (margine prefissato dello 0,4%) rispetto ai comparator, in termini di riduzione dell’emoglobina glicata. Le ipoglicemie <54 mg/dl (livello 2) e gravi (livello 3) si sono verificate con tassi di incidenza simili nei gruppi di trattamento e di controllo.

Significato: Negli studi clinici di fase 3 la nuova insulina settimanale efsitora alfa ha dimostrato pari efficacia e sicurezza rispetto alle basali giornaliere. Si consolidano pertanto le prove scientifiche favorevoli a un prossimo uso nella pratica clinica.


10 luglio 2025 (Gruppo ComunicAzione) — A cura di Marina Valenzano

Che cosa si sa già? Nell’ambito degli analoghi ultralenti dell’insulina, efsitora si propone come una nuova soluzione di durata settimanale. Prodotto di fusione tra una singola catena proteica dell’insulina e la frazione cristallizzabile delle immunoglobuline, deve la sua emivita prolungata proprio al meccanismo di pinocitosi endosomiale cui è soggetta la componente anticorpale.

Efsitora ha già fornito dati clinici rassicuranti in due studi di fase 3 del programma QWINT: il QWINT-2 ha confrontato efsitora con la basale giornaliera degludec in persone con diabete tipo 2 (DT2), naïve all’utilizzo dell’insulina, mentre il QWINT-5 ha coinvolto pazienti con DT1.

Le osservazioni ottenute dai nuovi trial clinici QWINT-3 e -4, recentemente presentati al congresso annuale dell’American Diabetes Association 2025 e contestualmente pubblicati su Lancet, giungono a completare la serie di prove scientifiche fornite dal programma QWINT.

Quali sono le nuove evidenze? Gli studi clinici multicentrici di fase 3 QWINT-3 e -4 hanno arruolato adulti con DT2, in media sui sessant’anni di età, sovrappeso od obesi (BMI medio 29-31 kg/m2),precedentemente in trattamento con insulina basale giornaliera (degludec) in uno schema basal-oral-therapy, per il QWINT-3, o con insulina basale giornaliera (glargine U100) in uno schema basal-bolus, per il QWINT4, e vario grado di compenso iniziale (HbA1c media 7,7 e 8,3%, con intervallo di inclusione 6,5-10,0% o 7,0-10,0% rispettivamente per i due trial).

Il trattamento insulinico è stato titolato con uno schema treat-to-target, dove l’obiettivo glicemico a digiuno ricadeva nel range 80-120 mg/dl. Lo schema di titolazione prevedeva una dose iniziale di efsitora differente, a seconda che il/la partecipante avesse riportato una glicemia a digiuno superiore a 120 mg/dl (in tal caso la dose iniziale di efsitora era calcolata come multiplo di 7 della dose di insulina giornaliera e quindi ulteriormente triplicato) o inferiore a 120 mg/dl (in tal caso la dose iniziale di insulina efsitora corrispondeva al quantitativo settimanale dell’insulina giornaliera già somministrata). La dose iniziale dell’analogo giornaliero non veniva invece modificata rispetto al pregresso utilizzo. Le dosi successive – sia per il trattamento sperimentale sia per il comparator – sono state titolate in base alla media delle glicemie ottenute a digiuno, negli ultimi tre giorni antecedenti la somministrazione.

I due trial clinici hanno avuto diversa durata (78 settimane per il QWINT-3 e 26 per il QWINT-4) e modalità di randomizzazione (disegno 2:1 nel QWINT-3 e 1:1 nel QWINT-4), ma i risultati sono stati similari. In entrambe le sperimentazioni efsitora ha raggiunto l’obiettivo di non inferiorità rispetto al comparator, in termini di riduzione dell’emoglobina glicata (con un margine accettabile di differenza tra i trattamenti pari allo 0,4%). Nel QWINT-3 la differenza è stata di -0,09% (IC 95% da -0,19 a 0,01%) e nel QWINT-4 -0,01% (IC 95% da -0,14 a 0,12%). Gli episodi di ipoglicemia <54 mg/dl (livello 2) e grave (livello 3) si sono verificati con tassi di incidenza simili nei gruppi di trattamento e di controllo. In entrambi gli studi sono state previste anche alcune sessioni di monitoraggio glicemico in continuo in cieco, che non hanno rilevato differenze significative tra i trattamenti.

Tuttavia, il fabbisogno insulinico settimanale finale si è rivelato significativamente inferiore nei soggeti dei QWINT-3 e -4 in trattamento con efsitora (rispettivamente -32,4 UI/settimana, IC 95% da -52,9 a -11,8, p = 0,0020 al termine del QWINT 3 e -73,5 UI/settimana, IC 95% da -107,8 a -39,2 UI/settimana, p <0,0001, al termine del QWINT-4, pari a uno scostamento di -0,06 UI/kg/die, IC 95% da -0,09 a -0,03 UI/kg/die, p = 0,0002) rispetto a quello osservato nei controlli.

Sintesi e spunti per la pratica clinica. A parità di efficacia e sicurezza con le basali giornaliere, l’insulina settimanale può favorire l’aderenza terapeutica e semplificare la gestione clinica per le persone con DT2 che ne hanno necessità. Le prove scientifiche raccolte a favore dell’utilizzo dell’insulina efsitora pongono le basi per un ulteriore ampliamento delle opzioni terapeutiche per il DT2 con la “quinta” insulina di nuova generazione (dopo l’introduzione di glargine U100, degludec, glargine U300 e icodec).


QWINT-3 – LEGGI L’ABSTRACT ORIGINALE: Lancet 2025 Jun 28;405(10497):2279-89 

PubMed

QWINT-4 – LEGGI L’ABSTRACT ORIGINALE: Lancet 2025 Jun 28;405(10497):2290-301

PubMed

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