La remissione a tavola: come mangiare per prevenire il diabete
A cura di Olimpia Iacono
19 novembre (Gruppo ComunicAzione)
Definizioni
Prediabete: condizione clinica caratterizzata da un’aumentata glicemia a digiuno (100-125 mg/dl) o da ridotta tolleranza glucidica (glicemia a 2 ore dopo l’assunzione di glucosio in una curva da carico di glucosio compresa tra 140 e 199 mg/dl).
Remissione dal prediabete: ritorno a valori glicemici normali a digiuno e normale tolleranza glucidica.
Remissione dal diabete: ritorno a valori normali di HbA1c (<6,5%) e di glicemia a digiuno (<126 mg/dl) dopo 3 mesi di sospensione delle terapie ipoglicemizzanti.
Indice glicemico: valore che misura la velocità con cui i carboidrati di un alimento aumentano la concentrazione di glucosio nel sangue, basandosi su una scala che ha il glucosio puro come riferimento (100)
Cosa sappiamo
Entro il 2050 si prevede che il diabete interesserà 1,3 miliardi di persone al mondo, la gran parte delle quali con diabete tipo 2.
Prediabete e obesità rappresentano due fattori di rischio per il diabete tipo 2. La remissione del prediabete è associata a minor rischio di sviluppare diabete e pertanto oggi rappresenta un obiettivo chiave nella prevenzione del diabete. L’obesità è molto comune tra le persone con prediabete. Perdere peso può aiutare sia nella prevenzione del diabete sia nella remissione del prediabete, e infatti le linee-guida dell’American Diabetes Association suggeriscono di perdere almeno il 7% del peso corporeo. Tuttavia, molte persone tendono a riprendere peso dopo il dimagrimento e non è chiaro in quale misura ciò possa compromettere la remissione del prediabete.
Nonostante i progressi della terapia farmacologica, le strategie dietetiche restano il trattamento di prima linea per la gestione del peso e la prevenzione del diabete. Tuttavia, la composizione dietetica ottimale per ottenere la remissione del prediabete a lungo termine non è ancora nota.
Lo studio
Una nuova analisi dello studio internazionale PREVIEW, che ha coinvolto quasi duemila persone con obesità e prediabete di otto diversi paesi, ha cercato di capire quale tipo di alimentazione aiuti di più a ottenere la remissione del prediabete e a mantenerla a lungo termine (fino a 3 anni).
I partecipanti hanno seguito per 3 anni una delle due diete: una ricca di proteine e povera di carboidrati (a basso indice glicemico, <50) oppure una più equilibrata, con una quantità moderata di proteine e più carboidrati (con indice glicemico medio, circa o di poco superiore a 56), simile alle linee guida alimentari comuni. Ciascuna delle due diete veniva seguita ad libitum e cioè senza obiettivi specifici di apporto energetico e in entrambi i casi si raccomandavano scelte alimentari salutari, come l’incremento del consumo di cereali integrali, legumi e verdure, e una riduzione del consumo di carne rossa e bevande zuccherate.
I risultati sono chiari: la dieta equilibrata ha portato a una maggior remissione del prediabete, sia a 1 anno (26,3 verso 20,7%) sia a 3 anni (20,6 verso 15,5%) anche a parità di perdita di peso. In altre parole, non serve ridurre troppo i carboidrati per migliorare la salute metabolica, purché si scelgano alimenti di qualità come cereali integrali, verdura, frutta e legumi.
Questi studi suggeriscono che bisogna usare cautela nel raccomandare diete ad alto contenuto proteico nella prevenzione del diabete e che una dieta sana e sostenibile nel tempo rimane al momento la chiave migliore per prevenire il diabete di tipo 2.
Long-term effects of dietary protein and carbohydrate quality on prediabetes remission: results from the PREVIEW randomised multinational diabetes prevention trial
Diabetologia. 2025 Oct 15. Epub ahead of print


