L’unione fa la forza? Terapia combinata SGLT2i e GLP-1 RA nelle persone con insufficienza cardiaca e diabete tipo 2
Punti chiave
Domanda: Associando GLP-1 RA e SGLT2i si riducono ulteriormente gli eventi fatali e non fatali di insufficienza cardiaca nelle persone con diabete tipo 2?
Risultati: Il rischio di morte per tutte le cause nelle persone che hanno ricevuto SGLT2i e GLP-1 RA rispetto a coloro che hanno ricevuto la monoterapia con SGLT2i è stato significativamente inferiore (2,8 vs 6,3%, p <0,001; HR 0,43; IC 95% da 0,39 a 0,48). Allo stesso modo, anche il rischio di ospedalizzazione in persone che hanno ricevuto SGLT2i e GLP-1 RA è stato inferiore (32,9 vs 36,4%, p <0,001; HR, 0,87; IC 95% da 0,84 a 0,90).
Significato: Le prove scientifiche a oggi disponibili sembrano a favore dell’utilizzo precoce della duplice terapia nelle persone con diabete tipo 2. Sebbene siano ancora necessari studi randomizzati ad hoc, una prima analisi retrospettiva su un’ampia casistica suggerisce un beneficio additivo.
2 dicembre 2025 (Gruppo ComunicAzione) – A cura di Raffaele D’Arco
CHE COSA SI SA GIÀ? L’insufficienza cardiaca (HF, heart failure) è un problema di salute pubblica globale e il diabete tipo 2 (DT2) è un importante fattore di rischio per le malattie cardiovascolari – tra cui, appunto, l’HF. Inoltre, le persone con DT2 che sviluppano una cardiopatia tendono ad avere esiti peggiori rispetto a quelle senza diabete. Gli inibitori del cotrasportatore di sodio e glucosio di tipo 2 (SGLT2i) e gli agonisti del recettore del peptide-1 glucagone-simile (GLP-1 RA) agiscono con meccanismi differenti, ma entrambe le classi di farmaci hanno dimostrato di ridurre gli eventi cardiovascolari nelle persone con DT2. Nello specifico, l’efficacia degli GLP-1 RA nelle persone con scompenso cardiaco è controversa; tuttavia, è stato recentemente dimostrato che possono migliorare i sintomi correlati allo scompenso emodinamico, le limitazioni fisiche, il peso corporeo e la capacità di esercizio fisico, accanto a una riduzione dei livelli del propeptide natriuretico di tipo B N-terminale e della proteina C-reattiva nei soggetti con frazione di eiezione non ridotta (Non rEF) e obesità.
Le ricerche condotte in precedenza hanno testato l’efficacia di SGLT2i e GLP-1 RA individualmente nelle persone con HF o DT2. Lo studio recentemente pubblicato su BMJ Open Diabetes Research & Care da Takefumi Kishimori(Dept.of Cardiovascular Medicine, Omi Medical Center, Kusatsu, Shiga Prefecture, Giappone) e colleghi mira invece a valutare l’effetto della terapia combinata con SGLT2i e GLP-1 RA rispetto alla monoterapia con SGLT2i sulla morte per tutte le cause e sulle ospedalizzazioni, utilizzando una rete di ricerca sanitaria globale.
QUALI SONO LE NUOVE EVIDENZE? Lo studio, osservazionale e multicentrico, ha utilizzato il database TriNetX per condurre una valutazione retrospettiva dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2021. Sono stati identificati 928.981 persone di età adulta con HF e DT2. Di esse, 168.422 avevano ricevuto un SGLT2i. Il gruppo di esposizione comprendeva soggetti che avevano iniziato una GLP-1 RA entro 6 mesi dall’avvio di SGLT2i, mentre il gruppo di controllo includeva quelli che non avevano ricevuto il farmaco incretinico in associazione.
La misura dell’esito primario è stata la morte per tutte le cause durante il periodo di follow-up di 1 anno. La misura dell’esito secondario è stata il ricovero in ospedale. Purtroppo, la piattaforma TriNetX non consente di determinare la morte o i ricoveri in base alla causa specifica e non può fornire accesso alle informazioni relative allo status socioeconomico, alla copertura assicurativa, ai fattori legati allo stile di vita o all’aderenza alla terapia farmacologica che possono tuttavia influenzare i risultati osservati.
Con tali limiti, la morte per tutte le cause nelle persone con HF e TD2 che avevano ricevuto la duplice terapia rispetto a coloro che hanno ricevuto la monoterapia SGLT2i è stata significativamente inferiore (2,8 vs 6,3%, p <0,001; HR 0,43; IC 95% da 0,39 a 0,48). Allo stesso modo, è stato osservato anche un tasso inferiore di ospedalizzazione (32,9 vs 36,4%, p <0,001; HR, 0,87; IC 95% da 0,84 a 0,90).
I risultati di queste analisi pongono quindi le basi per ulteriori ricerche volte a confermare i benefici additivi dell’associazione farmacologica e anche a comprendere nel dettaglio le differenze meccanicistiche coinvolte nella riduzione di mortalità.
SINTESI DEI RISULTATI E COMMENTO. È stato condotto uno studio multicentrico, retrospettivo, di natura osservazionale in persone con HF e DT2 trattate con terapia combinata con SGLT2i e GLP-1 RA rispetto alla monoterapia con SGLT2i. La mortalità per tutte le cause e le ospedalizzazioni sono state significativamente inferiori con la terapia di associazione, suggerendo un beneficio additivo che dovrà essere confermato da studi prospettici e randomizzati ad hoc.
LEGGI E SCARICA L’ARTICOLO ORIGINALE: BMJ Open Diabetes Res Care 2025 Nov 4;13(6):e005364
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