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Alta incidenza di disturbi alimentari in persone con diabete tipo 2 e loro associazione con i rischi cardiovascolari e di mortalità

Punti chiave

Domanda: Qual è l’incidenza e quale impatto hanno i disturbi dei comportamenti alimentari nelle persone con DT2?

Risultati: Il DT2 e i disturbi dei comportamenti alimentari hanno aumentato la mortalità per tutte le cause, gli eventi cardiovascolari e gli esiti compositi, la mortalità e l’ospedalizzazione correlate a cause cardiovascolari. L’incidenza di disturbi dei comportamenti alimentari sembra essere più elevata tra gli utilizzatori di insulina con DT2.

Significato: Il DT2 è associato a un’elevata incidenza di comportamenti alimentari e la presenza di entrambe le condizioni aumenta significativamente il rischio di morte e di gravi problemi cardiovascolari.


16 dicembre 2025 (Gruppo ComunicAzione) – A cura di Francesco Fasulo

CHE COSA SI SA GIÀ? L’associazione più studiata e clinicamente manifesta è tra i disturbi del comportamento alimentare (DA) e il diabete tipo 1 (DT1). Era già noto che le ragazze e le giovani donne con DT1 hanno un rischio di sviluppare disturbi alimentari (in particolare l’anoressia o la bulimia) significativamente più alto rispetto alle loro coetanee senza diabete. Il comportamento distintivo di tale condizione è l’omissione intenzionale dell’insulina come metodo per perdere peso. Le conseguenze dell’omissione d’insulina nel DT1 erano già note per essere catastrofiche: rapida comparsa di complicanze microvascolari (oculari, renali) e rischio elevato di chetoacidosi diabetica e morte precoce. L’associazione tra DA e diabete tipo 2 (DT2) è meno studiata e meno definita, sebbene siano state rilevate alcune condizioni come il binge eating disorder (disturbo da alimentazione incontrollata) e i comportamenti alimentari disordinati, spesso legati a sensi di colpa e restrizioni alimentari fallite e con una comune correlazione con l’obesità.

QUALI SONO LE NUOVE EVIDENZE? Un nuovo studio, recentemente pubblicato su Diabetologia da So Hyun Cho (Dept. of Medicine, Samsung Medical Center, Sungkyunkwan University School of Medicine, Seoul, Republic of Korea) e colleghi, ha esaminato l’incidenza dei DA nelle persone con DT2 e il loro impatto sulla mortalità per tutte le cause, sugli eventi cardiovascolari compositi, sulla mortalità correlata a cause cardiovascolari (CV) e sull’ospedalizzazione sempre correlata a cause CV.

Si tratta di studio di coorte retrospettivo, condotto a livello nazionale, ha incluso 1.896.493 adulti, di età ≥20 anni, sottoposti a esami sanitari tra il 2013 e il 2014. Sono state utilizzate analisi di Cox variabili nel tempo per valutare gli effetti dei DA sugli outcome. Il gruppo con DT2 ha dimostrato una maggiore incidenza di DA (hazard ratio aggiustato [aHR] 1,20 con IC 95% da 1,12 a 1,28) rispetto alla popolazione generale. Inoltre, l’incidenza di DA si è dimostrata più elevata tra gli utilizzatori di insulina (aHR 1,30, IC 95% da 1,09 a 1,54) rispetto ai non utilizzatori di insulina (aHR 1,18, IC 95% da 1,11 a 1,27). Tale dato può essere interpretato alla luce del fatto che la terapia insulinica è spesso associata all’aumento ponderale, un effetto collaterale che può innescare o peggiorare la preoccupazione per la forma corporea. Le persone con DT2 potrebbero adottare comportamenti disfunzionali (come la restrizione alimentare o, potenzialmente, l’omissione di dosi di insulina, come già osservato nel DT1) nel tentativo di controllare il peso, peggiorando il controllo glicemico e la salute generale.

Inoltre, il gruppo con DT 2 e DA ha mostrato un tasso aumentato di:

  • mortalità per tutte le cause (aHR 2,57 [2,30, 2,87]);
  • eventi CV compositi (aHR 1,68 [1,44, 1,96]);
  • mortalità correlata a cause CV (aHR 2,68 [1,94, 3,70]);
  • ospedalizzazione correlata a cause CV (aHR 1,61 [1,37, 1,89]).

La combinazione di DT2 e DA non è quindi soltanto una “doppia diagnosi”, ma un moltiplicatore di rischio cardiovascolare e di mortalità per i pazienti che vi incorrono.

CONCLUSIONI E SPUNTI PER LA PRATICA CLINICA. Questo ampio studio clinico, su base nazionale, non si limita a segnalare una correlazione, ma dimostra che l’accoppiata DT2 + DA aumenta il rischio di esiti nefasti. I diabetologi, gli endocrinologi e i medici di base dovrebbero quindi integrare lo screening attivo per i disturbi alimentari nella cura di routine delle persone con DT2, specialmente quando iniziano o sono trattate con la terapia insulinica. Inoltre, è necessario un approccio multidisciplinare che coinvolga contemporaneamente anche nutrizionisti esperti e specialisti della salute mentale.


LEGGI L’ABSTRACT ORIGINALE: Diabetologia 2025 Nov 26. Online ahead of print

PubMed


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