Androgeni, ovariectomia bilaterale e mortalità cardiovascolare in donne in menopausa con e senza diabete: i risultati dello studio SOF
A cura di Sara Colarusso
11 gennaio 2016 (Gruppo ComunicAzione) – Il diabete mellito rappresenta un importante fattore di rischio per malattia cardiovascolare (MCV) nelle donne più che negli uomini; è noto infatti che donne affette da diabete mellito tipo 2 (DMT2) più facilmente sviluppano insufficienza cardiaca e muoiono per un evento cardiovascolare rispetto a donne non affette da DMT2 o agli uomini di stessa età con e senza DMT2. Alcune metanalisi hanno ipotizzato un ruolo degli androgeni nello sviluppo di patologie cardiovascolari negli uomini; d’altro canto, nelle donne diabetiche in menopausa si riscontrano livelli più alti di testosterone rispetto a quelle senza diabete, pertanto il loro maggiore rischio cardiovascolare potrebbe essere dovuto all’aumentata produzione ovarica di androgeni. Peraltro, attualmente, mancano studi longitudinali che valutino l’associazione fra androgeni ed endpoint cardiovascolari in donne diabetiche.
In un lavoro recentemente pubblicato sulla rivista Diabetes Care dal Dott. Duke Appiah (Minneapolis, USA) e coll., gli autori si sono riproposti di valutare per la prima volta un campione di donne, estratto dalla popolazione del SOF ((Study of Osteoporotic Fractures; studio americano multicentrico osservazionale prospettico, rappresentato da 7977 donne di età superiore o uguale a 65 anni), in relazione alla presenza di DMT2 e concomitante ovariectomia bilaterale (OB), condizione questa in cui i livelli di androgeni di origine ovarica sono notevolmente ridotti. Ciò allo scopo di verificare l’ipotesi secondo cui la OB potrebbe associarsi con un minor rischio di mortalità cardiovascolare nelle donne affette da DMT2. Nel campione esaminato la prevalenza di DMT2 e OB è stata rispettivamente 6,3 e 18%; in 564 donne sono stati effettuati dosaggi sierici degli ormoni sessuali; le donne con DMT2 avevano valori significativamente più alti di testosterone libero, mentre i livelli sierici di testosterone libero e totale erano più bassi nelle donne sottoposte a OB. Dopo un follow-up di 15,1 anni la risultante incidenza di mortalità cardiovascolare è stata più elevata nelle donne affette da DMT2 con o senza OB (31,4 vs. 25,9%), rispetto alle donne senza DMT2 e a quelle sottoposte a OB senza DMT2. Gli autori non hanno pertanto riscontrato nessuna associazione fra OB e mortalità cardiovascolare (HR 1,05, IC 95% 0,89-1,23).
Sulla base dei risultati di questo studio, l’associazione fra diabete e MCV non sarebbe ridotta in donne sottoposte a OB, suggerendo così che l’iperandrogenismo di natura ovarica non è verosimilmente il meccanismo prioritario alla base del maggiore rischio di mortalità cardiovascolare fra donne in menopausa con DMT2. Gli autori concordano che ulteriori studi saranno necessari su donne più giovani con DMT2 e sottoposte a OB per valutare se il rischio cardiovascolare è legato alla OB o se questo rappresenterebbe piuttosto un marker per altri fattori di rischio (come PCOS), al fine di individuare i reali fattori predisponenti per MCV e consentire una precoce identificazione e gestione delle donne ad alto rischio.
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